Omaggio ai cesanesi della Campagna di Russia
Un convegno e un opuscolo in occasione dell’80esimo anniversario della ritirata delle truppe italiane dal confine orientale.
Le storie dei cesanesi raccontano la Storia. In occasione dell’80esimo anniversario della ritirata delle truppe italiane che presero parte alla terribile Campagna di Russia (almeno 90mila gli italiani morti) durante la Seconda guerra mondiale, una Sala Aurora di Palazzo Arese Borromeo, a Cesano Maderno, ha ospitato il commovente convegno "1943 – 2023. I cesanesi nella Campagna di Russia".
Omaggio ai cesanesi della Campagna di Russia
L’appassionato storico Fernardo Bucchioni ha presentato, con l’aiuto di Emanuela Calderoni, le storie di alcuni dei 142 cesanesi ("Ma il numero è destinato a cambiare: la mia ricerca è in continua evoluzione" ha precisato) che furono tra i circa 230mila soldati italiani inviati sul fronte orientale. L’elenco è in un opuscolo curato insieme all’Ufficio Cultura del Comune. Sfogliandolo, si leggono i nomi dei 47 cesanesi dichiarati morti o dispersi, dei quattro che sopravvissero tra i 17 fatti prigionieri dai russi (Arturo Colombo, Giovanni Leonarduzzi, Attilio Scotti e Carlo Silva) e dei tre che, morti in Russia, rientrarono a Cesano solo negli anni Novanta (Ernesto Arienti, Emilio Guanziroli e Remo Radice) e furono tumulati nel Famedio al cimitero.
"Tutti gli altri sono ancora nella steppa o nelle fosse comuni dei campi di prigionia sovietici" ha spiegato Bucchioni.
Le lettere dal fronte e il dolore dei familiari
"Ho perso 15 chili, la fame è molta e il riposo è poco nelle postazioni" scriveva in una lettera alla famiglia Aldo Radice, classe 1922, in Russia dal luglio 1941 al 1943 come soldato del 54esimo reggimento Fanteria.
"Inviatemi vestiti di lana, guanti e cappello perché il freddo è insopportabile" la richiesta del giovanissimo soldato in un altro scritto spedito a casa. A ricevere lettere dal fronte come queste familiari in costante apprensione, come la mamma di Ernesto Ponti, morto a vent’anni il 25 dicembre 1942, che non si arrese mai quando lo diedero per disperso e continuò a scrivergli nella speranza di ricevere una risposta.
La ricerca storica continua
Con il contributo di chiunque lo voglia aiutare, Bucchioni continuerà la sua ricerca oggi più che mai preziosa visto che anche l’ultimo reduce, Angelo Galletti, rientrato a casa grazie al fondamentale aiuto di un altro cesanese, Abramo Crippa, è morto lo scorso ottobre a 101 anni. Un viaggio "nella memoria, alle radici della nostra identità" per dirla con il sindaco Gianpiero Bocca, visibilmente commosso, intervenuto con l'assessora alla Cultura Martina Morazzi.
(Nella foto: Fernando Bucchioni con il sindaco Gianpiero Bocca e l'assessora Martina Morazzi).