Bancarotta Bames, processo alla stretta finale
Dopo i continui rinvii l'ultima udienza fa ben sperare gli ex lavoratori che, dopo anni di attesa, auspicano una sentenza entro il 2023.
La sensazione è che finalmente, dopo un processo durato anni, si vada verso la stretta finale e l'attesa sentenza.
L'ennesima udienza
Ieri, mercoledì 8 marzo, si è tenuta a Monza l'ennesima udienza del processo a carico degli amministratori delle società Bames e Sem del gruppo Bartolini Progetti di Velasca di Vimercate, accusati a vario titolo di bancarotta fraudolenta per diverse decine di milioni di euro.
Tra gli imputati anche il patron del gruppo, Vittorio Romano Bartolini.
L’udienza sì è svolta questa volta regolarmente, dopo la beffa e le proteste dell’ultima volta. Sono stati sentiti alcuni testi, uno chiamato dagli ex dipendenti e tre dagli imputati.
"Bonus economici erogati ai dirigenti"
"Il teste chiamato dagli ex dipendenti ha confermato che non vi fu nessun anticipo della cassa integrazione da parte dell’azienda ma che si attingeva, per chi lo chiedeva, al proprio TFR - fa sapere in una nota Gigi Redaelli, ex sindacalista di Fim Cisl che da anni segue la vicenda dei lavoratori ex Bames e Sem - Ha anche confermato rispondendo alla domanda, che ad alcuni dirigenti sono stati erogati dei bonus economici, sia nel passaggio da IBM a Celestica che in quello da Celestica a Bames".
"E’ stato messo in atto il tentativo - prosegue Gigi Redaelli - peraltro contestato dal pubblico ministero, da parte di due consulenti degli imputati, di giustificare le loro azioni legandole “solo” ai piani industriali anziché agli atti formali decisi dal Consiglio di Amministrazione (su cui dovevano vigilare), attraverso l’utilizzo di soldi e prestiti ad altre società del gruppo fatti in modo non consono e che hanno minato “di fatto” l’equilibrio economico e la sopravvivenza della Bames".
Un'accelerazione: sentenza entro il 2023?
"Ci è sembrato di cogliere la volontà da parte del collegio giudicante di stringere i tempi - conclude l'ex sindacalista - per cercare di accelerare il procedimento e giungere il prima possibile alle requisitorie finali degli avvocati di tutte le parti coinvolte".
L'auspicio degli ex lavoratori del gruppo "Bartolini progetti" è che si possa arrivare a sentenza entro il 2023.