Lotta agli sprechi alimentari nelle mense scolastiche
Gli alunni della primaria possono consumare a casa la frutta e il pane non consumato durante il pasto.
Nello zaino, non solo astuccio, quaderni e libri. Da lunedì gli alunni delle scuole primarie possono mettere anche un contenitore per portare a casa il cibo avanzato. La lotta allo spreco alimentare a Cesano Maderno si impara sui banchi del refettorio scolastico.
Lotta agli sprechi alimentari in mensa
E’ partita in via sperimentale, nelle mense delle sei scuole primarie dei due Istituti comprensivi statali cittadini, l’iniziativa anti-spreco alimentare che, se avrà successo, verrà resa stabile.
La proposta era stata avanzata dall’assessora all’Istruzione, Rosanna Arnaboldi, durante la riunione della commissione Mensa di inizio febbraio e, a seguito di un confronto congiunto tra i due Istituti comprensivi, si è deciso di dare la possibilità a tutti gli alunni della scuola primaria di consumare a casa la frutta, il pane o altro cibo mono-porzione e a lunga conservazione a loro servito in mensa ma non consumato durante il pasto.
"Sono molto contenta e soddisfatta di essere riuscita, con la collaborazione dei dirigenti scolastici Paola Ripamonti e Massimo Morselli e degli insegnanti, che ringrazio, a raggiungere questo importante obiettivo - commenta l’assessora Arnaboldi - Lo spreco alimentare è una cattiva abitudine che si trasforma in una mancanza di rispetto nei confronti di chi non ha il cibo. E’ importante che i bambini, futuri cittadini, capiscano l’importanza della riduzione dello spreco alimentare. L’obiettivo di questa proposta educativa è quella di ridurre lo spreco di cibo e accrescere la consapevolezza dei bambini verso le risorse ambientali ed energetiche utilizzate per la produzione del cibo stesso, oltre che l’attenzione verso quelle economiche".
La sperimentazione per quattro settimane
Per quasi quattro settimane, fino a mercoledì 5 aprile, ultimo giorno di lezione prima delle vacanze pasquali, i bambini potranno accedere alla mensa portando un contenitore o un sacchettino di plastica a chiusura ermetica dove riporre la frutta, il pane, il budino o il dessert serviti loro ma non consumati.
«Al termine del periodo di sperimentazione, in base all’interesse e ai risultati, si valuterà la possibilità di rendere l’iniziativa stabile e permanente - spiega l’assessora Arnaboldi - Mi auguro, ovviamente, che tante famiglie aderiscano a questo bellissimo progetto in cui credo molto e che i genitori siano al nostro fianco per aiutarci a educare i loro figli all’importanza di non sprecare il cibo. La collaborazione di mamme e papà è fondamentale per la buona riuscita della proposta all’insegna della cultura sostenibile e consapevole del cibo».