Monza

La M1 si ferma ancora e il prezzo potrebbe pagarlo (anche) la Lilla

Il prolungamento della Linea Rossa si blocca di nuovo a poche centinaia di metri dal futuro, fondamentale, nodo di interscambio di Bettola, anch’esso in alto mare

La M1 si ferma ancora e il prezzo potrebbe pagarlo (anche) la Lilla
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Se la Lilla sarà la linea di Monza per eccellenza (destinata ad attraversare la città da sud a nord, passando per il centro e per la Villa Reale, ma che per ora è ancora in fase progettuale), il primo vero e proprio «assaggio» di metropolitana per i residenti del capoluogo brianzolo è sicuramente l’arrivo della M1 a Bettola, in territorio di Cinisello Balsamo, ma a una manciata di metri da San Fruttuoso.
Peccato che pure questo primo «boccone» si stia rivelando sempre più amaro.

La M1 si ferma ancora e il prezzo potrebbe pagarlo (anche) la Lilla

Il collegamento della linea Rossa da Sesto Fs (attuale capolinea) a Bettola - il cui cantiere è attivo da oltre un decennio - ha subìto un’ennesima battuta d’arresto in settimana, con la decisione dell’impresa aggiudicataria dei lavori del prolungamento di «sfilarsi» dall’appalto.
Due le ragioni alla base della risoluzione contrattuale. La prima è legata al «no» di Metropolitana Milanese di adeguare i prezzi.
La seconda risiede nel fatto che Bettola - il futuro capolinea della M1, nonché fondamentale nodo di interscambio - è ancora un enorme cratere. I lavori per la realizzazione del maxi centro commerciale MilaNord 2 destinato a inglobare il capolinea della Rossa con contestuale tunnel di collegamento alla Lilla, sono ancora, a dir poco, in alto mare. Per ora non c’è nulla se non la gigantesca voragine che dovrebbe andare a ospitare i tre piani interrati della struttura. «Particolare» che, di rimando, impedisce all’operatore di consegnare la tratta terminata entro i tempi previsti dall’appalto. Perché senza il capolinea, l’intero prolungamento non può entrare in servizio.

A Sesto è tutto fermo

La decisione di procedere con la risoluzione del contratto da parte dell’impresa che si era aggiudicata l’appalto per i lavori del prolungamento della Linea Rossa è arrivata come una doccia fredda per tutti i Comuni interessati dall’infrastruttura.
In primis per Sesto San Giovanni, alle prese col cantiere ormai da tempo immemore.

«Un ritardo, inevitabilmente, ne provoca un altro - ha spiegato, senza nascondere una certa preoccupazione, Antonio Lamiranda, assessore alle Infrastrutture di Sesto - Per predisporre di nuovo il bando lasciato vacante dall’azienda, e che è relativo agli ultimi 500 metri di tracciato, perderemo altri due anni. E ciò non sarà senza conseguenze. E’ vero che i diversi cantieri sono separati tra loro. C’è il cantiere della M1, quello della M5 e quello del centro commerciale. Il problema è che sono interferenti tra loro e dunque l’effetto cascata è più che plausibile».

gli scavi relativi legati alla realizzazione del nuovo centro commerciale con il capolinea della Rossa e con il tunnel di collegamento per la M5 che passerà accanto

Il perno dell’intero sistema è rappresentato, come si diceva, da Bettola e dal mastodontico centro commerciale all’interno del quale ci sarà non solo il capolinea della Rossa, ma anche (al terzo piano interrato), il parcheggio che verrà realizzato dal privato, ma che sarà poi ceduto al Comune di Cinisello.

Senza scordare che strettamente legata al centro commerciale c’è anche la Lilla, che vi passerà accanto e che sarà collegata alla M1 da un tunnel lungo 150 metri che dovrà realizzare sempre l’operatore.
«Non si capisce a che gioco stia giocando il privato - ha ammesso Lamiranda - Il progetto c’è, la Scia pure, ma non costruiscono. Questo tiene bloccato tutto. A prescindere dal fatto che ora l’azienda incaricata del prolungamento della Rossa si sia tirata indietro, noi, senza Bettola, non possiamo attivare nemmeno la fermata di Restellone, ormai completata. Una delle poche certezze che abbiamo è che lì, nel 2024, non ci sarà proprio nulla».

Il tunnel del prolungamento che parte dalla stazione Fs di Sesto è stato praticamente completato (ne parliamo più sotto), ma mancano le infrastrutture.

«I binari ci sono fino a Restellone che però, come accennato, non potrà entrare in funzione finché non sarà attivo il capolinea - ha precisato ancora l’assessore - Sul quadrante Bettola, per quanto riguarda la M1, siamo in ritardo di tre anni. La M5 viaggia a sé, ma i ritardi degli altri cantieri potrebbero influire. Per questo non si esclude che, nella realizzazione della Lilla, si possa partire dal capolinea di via Grigna invece che dal nodo di interscambio. Una soluzione che però farebbe lievitare i costi».
Ai nodi già ingarbugliati che ruotano intorno a Bettola c’è poi anche la previsione del rifacimento dello svincolo della A4, «e quello sì che andrebbe a incidere pesantemente sul progetto», ha concluso Lamiranda.

Sconcerto a Cinisello

Altrettanta preoccupazione l’ha espressa Enrico Zonca, assessore all’Urbanistica di Cinisello Balsamo, il Comune sul cui territorio ricade il fondamentale nodo di Bettola.

«Questo è il risultato quando si mischia il pubblico col privato - ha tuonato - Più volte abbiamo incontrato l’operatore che deve realizzare il centro commerciale sull’ex Auchan, ma l’esito è stato uno zero assoluto. I documenti che abbiamo in Comune sono quelli che hanno depositato nel 2017. In tutto ciò non si deve dimenticare che il privato, per realizzare la struttura così come l’ha pensata, ha bisogno di una variante che non si approva certo in tempi stretti. Lo ammetto, sono sempre stato contrario a questo centro commerciale immenso, con tanto di cupola di vetro da 60 metri di diametro. Di cosa stiamo parlando? Nemmeno quella di San Pietro è così grande».

Il centro commerciale è previsto che abbia tre piani in superficie e altrettanti interrati. Ed è lì, al secondo piano sotto terra, che dovrebbe arrivare la M1, mentre al terzo (sempre interrato) è previsto il posteggio da 2.500 posti auto. «Tutto ancora sulla carta, ovviamente - ha chiosato l’assessore Zonca - Nostro malgrado, siamo spettatori di un danno pazzesco. Non solo economico, ma anche a livello di traffico diventato insostenibile su viale Lombardia e viale Fulvio Testi».

Per quanto riguarda la Lilla, «la speranza è che i ritardi sulla M1 non vadano a incidere troppo sul cronoprogramma della M5. L’auspicio, che condivido col sindaco di Monza Paolo Pilotto, rimane quello di riuscire a far partire i lavori nel 2025, per concluderli in sei anni».

A gennaio 2019 venne rotta la barriera tra le due gallerie

A gennaio 2019 i lavori per il prolungamento della Linea Rossa verso il futuro e nuovo capolinea di Bettola (iniziati nel 2011 e più volte interrotti nel corso degli anni) avevano raggiunto un «momento storico»: la rottura del diaframma, ossia la barriera di cemento che divideva le due gallerie, quella partita da Cinisello Balsamo e l’altra, invece, proveniente da Sesto San Giovanni, e precisamente da piazza Primo Maggio e dall’attuale capolinea di Sesto Fs.

Da allora sembrava a tutti che la strada fosse ormai segnata, senza accumulare ulteriori ritardi. Lo conferma il cronoprogramma che gli amministratori locali (di Sesto e Cinisello in primis) e MM avevano comunicato ormai quattro anni fa: l’inaugurazione del prolungamento della Rossa era stato fissato approssimativamente per la fine del 2020. Nessuno pensava a ulteriori inghippi per quanto riguarda i lavori e (soprattutto) all’insorgere della pandemia da Covid, che ha avuto proprio il 2020 come annus horribilis.

Incognita M5: Monza spera di scongiurare l’«effetto cascata»

Prima la chiusura della fase di progettazione, poi la stesura del bando e, entro la fine del 2024, l’assegnazione dei lavori. Con l’obiettivo («salvo problemi in corso d’opera») di vedere realizzata la tratta della M5 entro il 2030-31.
E’ l’orizzonte temporale entro il quale gli enti coinvolti nel prolungamento della Lilla si stanno muovendo.

Tre incontri a settimana che vedono impegnati i tecnici del Comune di Monza, i colleghi di Palazzo Marino, di Sesto, di Cinisello e di Metropolitana Milanese. Una corsa contro il tempo per far sì che, dopo ritardi accumulati, il progetto prenda ora definitivamente forma. Nella speranza che gli slittamenti temporali spaventosi accumulati nel prolungamento della Rossa, e quelli altrettanto preoccupanti legati ai lavori del centro commerciale del nodo di interscambio di Bettola ormai fermi da anni, non vadano a interferire eccessivamente col cantiere della Lilla. Anche perché sarà proprio da Bettola che dovrebbero partire le due talpe che andranno a realizzate il tunnel della metro, una diretta verso nord e dunque Monza, e una verso sud, in direzione di Bignami, attuale capolinea in territorio di Milano.

Gli incontri settimanali

«Da mesi i nostri tecnici dei diversi settori coinvolti nella realizzazione dell’infrastruttura sono impegnati in tre incontri settimanali - ha spiegato il sindaco Paolo Pilotto - Uno dei quali è con la Giunta da me presieduta e dunque siamo costantemente aggiornati sui progressi».

Sette le fermate previste sul territorio monzese, destinate a collegare Bettola al polo istituzionale di via Grigna, passando per il centro e la Villa Reale.

Negli ultimi mesi, in particolare, sono in fase di studio le specificità delle singole fermate. «Stiamo esaminando cosa accadrà tanto nella fase di cantierizzazione, quanto nella successiva di restituzione alla cittadinanza. Questo perché, prima della stesura del bando, vogliamo avere un’idea chiara di quella che sarà la città».

Contestualmente, gli approfondimenti e i confronti tra gli enti riguardano anche i manufatti che verranno realizzati nelle aree intermedie, tra una fermata e l’altra, ovvero le opere di aerazione della metro e le uscite di emergenza.

Anche in questo caso «le valutazioni riguardano sia il momento della cantierizzazione che il dopo - ha proseguito il primo cittadino - Si deve pensare, per fare un esempio, a quanto verde prevedere in concomitanza con le singole fermate».

I confronti tra enti vertono anche sulle opere di mitigazione e di compensazione legate alle aree strategiche, come il deposito dei vagoni a Casignolo o il capolinea del polo istituzionale ai confini con Muggiò. «In merito stiamo discutendo a proposito dei parcheggi necessari - ha proseguito - Un nodo particolarmente importante sarà quello dell’interconnessione tra la fermata di corso Milano e la stazione Fs e l’obiettivo è quello di andare a migliorare l’utilizzabilità dell’intera area».
Per quanto riguarda il cronoprogramma, dopo la battuta d’arresto legata alla richiesta del Comune di Milano della proroga di due anni per la firma dell’Ogv (l’obbligazione giuridicamente vincolante), «ora siamo nei tempi previsti. Nel biennio 2023-24 abbiamo tre deadline. In primis si deve chiudere il progetto esecutivo, per il quale come Comune stiamo dando il nostro contributo. In secondo luogo si dovrà predisporre il bando dal valore di oltre un miliardo di euro e che necessiterà dei suoi tempi. Infine, entro il 2024, l’obiettivo è quello di procedere con l’assegnazione dei lavori».
Ipotizzando il 2025 come anno di inizio del cantiere, «si devono poi calcolare tra i 5 e i 6 anni per vedere completata l’opera. Dunque Monza potrebbe avere la metropolitana tra il 2030 e il 2031, fatti salvi eventuali problemi che potrebbero insorgere in corso d’opera».

Bettola e la M1

Sul tavolo rimane tuttavia anche la questione del nodo di interscambio di Bettola. Ed è questo il punto cruciale. Perché senza centro commerciale, non ci sarà la stazione della Rossa e nemmeno i parcheggi e il tunnel di collegamento con la M5. E il rischio è che i ritardi si accumulino, a maggior ragione ora che l’azienda incaricata del prolungamento della Rossa fino a Bettola (come spieghiamo nell’articolo di apertura del servizio) ha risolto il contratto.
«Le due linee si incontreranno a Bettola, ma su due tracciati diversi - ha concluso Pilotto - Non avranno i binari in comune. E poiché i tempi di realizzazione delle due linee sono diversi, ciò potrebbe non comportare un rallentamento nei lavori per la Lilla».

Sette fermate per 7,5 chilometri

L’attuale tracciato previsto per il prolungamento della Lilla da Bettola è l’esito di una modifica che volle l’ex sindaco Dario Allevi che, fin dal suo insediamento nell’estate del 2017 aveva dato mandato ai suoi uffici di portare la metropolitana anche in centro. La proposta era andata ad aggiungersi alle tre precedenti ipotesi di tracciato già in cantiere e l'idea aveva raccolto il parere favorevole dei tecnici di Regione Lombardia e Metropolitana Milanese.

Il percorso scelto, che di fatto è il prolungamento di Bignami/San Siro, prevede sette fermate a Monza, per un tracciato complessivo di 7,5 chilometri, tutti interrati. Oltre a quelle di viale Campania e in via Marsala, già previste nei precedenti progetti studiati dall'Amministrazione di Roberto Scanagatti, saranno realizzate fermate anche alla stazione Fs (creando così un vero e proprio polo di interscambio metro-ferrovia) e in piazza Trento e Trieste. Il tracciato proseguirà poi verso la Villa Reale (altro polo di riferimento per il turismo e l'arte), l’ospedale San Gerardo e infine il polo istituzionale di via Grigna.

 

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