La rivincita al cinema dell'avvocata attrice dopo l'incidente
Elisabetta Baviera dopo lo schianto è rinata e ha coronato il suo sogno
Guarita dopo un gravissimo incidente stradale, ha avuto la sua rivincita sul grande schermo. Prendere parte alla prima del film in cui ha recitato è una soddisfazione come lo sarebbe per chiunque, ma la serata di giovedì sera al Cinema Capitol per l’avvocata attrice di Monza Elisabetta Baviera è una rivincita che pochi possono comprendere.
Il grave incidente e la ripresa
Vittima di un terribile incidente stradale nel maggio del 2022, la monzese Elisabetta Baviera, 54enne è stata per sei mesi in ospedale a causa delle gravissime ferite riportate nello schianto dopo che l’automobile su cui viaggiava in tangenziale si è ribaltata su sè stessa sette volte.
«Ne sono uscita viva per miracolo, la riabilitazione è stata lunga, ma pensare alla mia passione mi ha motivato a combattere per riprendermi», racconta oggi, rivelando di sentirsi «un po’ come una fenice, che rinasce dalle sue ceneri».
E un po’ di lotta c’è anche nel film che - rivela - ovviamente è stato girato ben prima dell’incidente in cui è rimasta coinvolta. Con lei sul grande schermo ci sono anche due campioni brianzoli di lotta nel film di fantascienza che ha come basi le arti marziali.
Il film sulle arti marziali
V-Cyborg Film Premiere è stato proiettato giovedì alle 21.30 al cinema Capitol e la pellicola, di genere vampires tra azione e fantascienza, sa quindi tanto di Brianza.
Il sequel dal titolo «V-Ciborg 2 - The Revenge» in realtà è stato girato tra la Toscana e la Campania, diretto e interpretato da Max Nascente, regista e produttore cinematografico e televisivo, maestro di arti marziali toscano.
Tra gli attori principali però oltre all’avvocata monzese, ci sono due atleti e campioni internazionali dell’Accademia Arti Marziali Sovico, Alessandro e Stefano Capone, che nel film interpretano Florjan ed Edgar. La storia narra come sia iniziato un assalto di vampiri nei confronti degli umani ed è la seconda puntata della saga, dove viene rapito il fratello del protagonista.
L’avvocata monzese interpreta Helena, mamma di Victor, un personaggio della grande caratura morale, che trasmette quell’amore universale che è l’amore materno e rimane immutato anche quando un figlio cambia. «Mi piace molto il messaggio che lancia il mio personaggio. Non ho figli, ma amo i bambini e ho amato interpretarlo», rivela le professionista monzese.
L'incontro con il regista
La scelta dei tre brianzoli per la pellicola deriva dai rispettivi percorsi di vita che si sono incrociati con quelli del regista: «Stiamo lavorando già al terzo atto - spiega Gianfranco Capone, papà dei due protagonisti, Star Coordinator e campione mondiale di arti marziali fondatore dell’Accademia di Sovico - Ho conosciuto Massimo Nascente in occasione dei giochi olimpici invernali di Torino. E’ nata un’amicizia e mi ha fatto la proposta».
Per Elisabetta Baviera invece non è la prima volta sul grande schermo (e non sarà l’ultima perché come si diceva è già stata confermata anche per il terzo episodio della saga).
Una carriera da attrice
Già nel 2020 l’avvocata Baviera era già stata scelta per un cortometraggio contro la violenza sulle donne, in onda su Rai Cinema Channel, una pellicola che ha conquistato anche un ambizioso premio. Racconta la protagonista: «In quell’occasione avevo postato una foto su Instagram e un regista palermitano mi aveva notato e mi ha proposto di fare qualcosa con lui su un tema sociale così importante, interpretando una psicoterapeuta - ha raccontato - Nel frattempo ho partecipato ad alcuni concorsi di bellezza, come Miss Europa e in quell’occasione ho conosciuto il regista: lui mi ha subito fatto notare il mio talento per la recitazione. Avrei anche voluto iscrivermi all’Accademia degli attori, ma alla fine è rimasto un hobby che mi rende felice».
Una passione che però alla fine è stato anche lo sprono per superare un momento davvero drammatico della sua esistenza. Come ha ripetuto giovedì: «Esserci oggi in prima fila alla proiezione è una rinascita e ringrazio chi l’ha reso possibile».