Assolto l'automobilista che urtò una donna che attraversava la strada
L'anziana di 81 anni, purtroppo, non ce l'aveva fatta ed era poi deceduta. Ora - alla fine del processo - è arrivata l'assoluzione
L'automobilista è stato assolto. Martedì il Tribunale ha chiuso la vicenda legata alla morte di una donna di Vedano al Lambro deceduta dopo essere stata urtata da un'autovettura.
Assolto dopo aver urtato una donna
Assolto l’automobilista imputato di omicidio stradale per la morte di Maria Giovanna Mari, la vedanese investita da un’utilitaria a maggio 2019 nella zona del Santuario della Misericordia, e deceduta nel mese di ottobre dello stesso anno.
La sentenza del giudice Maria Letizia Brambilla, del Tribunale di Monza, è stata pronunciata nel pomeriggio di martedì scorso. L’assoluzione è stata chiesta dalla stessa pubblica accusa, al termine della requisitoria.
L'incidente
La donna era stata investita mentre si apprestava ad attraversare l’incrocio tra viale Europa e via della Misericordia, all’altezza dello svincolo tra Lissone, Vedano al Lambro e Biassono.
Con sé portava il carrellino per la spesa. Dopo essere stata travolta dall’automobilista - all’epoca del fatto ventiduenne - era stata portata in ospedale, ma, a causa della gravità dei traumi riportati, era deceduta in autunno, come indica il capo di imputazione formulato dalla Procura.
La ricostruzione dei fatti
Durante l’istruttoria dibattimentale, prima di ascoltare la versione dell’imputato, è stata sentita la testimonianza di uno degli agenti della Polizia locale di Vedano, intervenuto per effettuare i rilievi stradali subito dopo l’incidente.
«Quando siamo arrivati sul posto, la donna era stata caricata su un’ambulanza, che era già arrivata assieme a un’automedica. La macchina era parcheggiata in direzione Lissone. Il punto in cui è avvenuto l’investimento lo abbiamo presunto da una macchia di sangue presente sull’asfalto» ha riferito l’agente.
Secondo la ricostruzione operata dagli inquirenti, l’automobilista, al volante di una Renault Clio, stava percorrendo via Misericordia, all’altezza del Santuario, e ha svoltato a sinistra verso Lissone, all’altezza della chiesa.
Non c'erano le strisce pedonali
La donna stava attraversando. In quel punto non c’erano strisce pedonali: le più vicine si trovavano a un centinaio di metri più avanti. Il giovane, ha sempre negato l’accusa.
«Quando ho fatto per girare a sinistra, mi sono trovato davanti la signora, con il carrello della spesa sulla parte destra. Stava attraversando la strada. Ho frenato e scartato verso sinistra per non investirla. A quel punto ho sentito un colpo sulla destra della carrozzeria, sulla parte anteriore dell’automobile» è stata la sua versione.
La donna era comparsa improvvisamente sulla sua traiettoria, insomma, e per questo non avrebbe potuto fare molto per evitare l’impatto. In base a quanto emerso dall’istruttoria, lo stesso rappresentate dell’accusa ha chiesto l’assoluzione dell’imputato.
Le problematiche dell'incrocio
L’incidente aveva avuto una forte eco in Municipio, dove aveva sollevato ulteriori polemiche sulla questione della sicurezza all’incrocio di via della Misericordia. Dopo quel fatto, in quel punto era stato effettivamente realizzato un attraversamento pedonale.
Era già capitato altre volte, infatti, che si verificassero incidenti. La situazione al Santuario diventava particolarmente pericolosa, per esempio, al termine delle celebrazioni religiose, con i fedeli che, lasciato il luogo di culto dopo le funzioni, tornavano verso Vedano costeggiando le mura del giardino parrocchiale, venendo sfiorati dalle macchine.
In alcuni orari del giorno, inoltre, i semafori, a causa dell’effetto controluce e dell’età degli impianti, non erano pienamente visibili.
(bc8)
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