A sei anni dal suo rientro in Italia, la bambina rapita dal padre abbraccia il carabiniere che la salvò
Houda Emma ha potuto finalmente incontrare il luogotenente Marco Bennati che per primo raccolse la denuncia della madre Alice Rossini e fece scattare le indagini
Un incontro emozionante avvenuto a pochi giorni da un anniversario altrettanto speciale. Si sono finalmente potuti abbracciare il luogotenente Marco Bennati, comandante della stazione dei Carabinieri di Trezzo, e Houda Emma, la ragazzina di Camparada che nel 2011 venne rapita dal padre Mohamed Kharat e portata in Siria.
Emma abbraccia il carabiniere che la salvò
L’incubo però è ormai alle spalle. La piccola, adesso ormai adolescente, era rientrata in Italia nel marzo del 2017, ma da allora non aveva mai avuto modo di incontrare una delle persone più importanti della sua vita. Bennati fu infatti uno degli uomini chiave nell’operazione che permise di salvare Emma. Fu proprio il luogotenente, nel dicembre del 2011 a raccogliere la prima denuncia di una disperata Alice Rossini, la mamma della bambina.
"Dobbiamo molto a Bennati"
La famiglia vive oggi serenamente a Camparada e da tempo si è gettata alle spalle la drammatica vicenda. Ma il legame con il passato resta ancora molto forte:
"Dobbiamo molto al luogotenente Bennati per il prezioso lavoro svolto in questi anni - racconta la donna - Nel tempo io sono sempre rimasta in contatto con lui. Emma però non aveva mai avuto l’occasione di incontrarlo di persona per varie ragioni. Finalmente giovedì mattina siamo riusciti a vederci direttamente in comando a Trezzo dopo anni di attesa".
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