Monza festeggia il 25 aprile
La Cerimonia istituzionale monzese del 78° anniversario della liberazione d'Italia dal nazi-fascismo è passata per i luoghi simbolici alla presenza delle autorità politiche, civili e militari
Orgoglio, gioia, commozione, sono i sentimenti trasudati dalle celebrazioni del 25 aprile di Monza.
Una miscellanea di emozioni che sono scaturite dal ricordo della liberazione dal nazi-fascismo, giunta quest'anno al suo 78° anniversario, celebrata in più luoghi simbolo della città, con la partecipazione delle maggiori cariche politiche, civili e militari cittadine e provinciali.
Dalle corone ai caduti in cimitero alla marcia verso piazza Trento e Trieste
Si è partiti la mattina alle 9 con la celebrazione della Santa Messa presso la cappella del cimitero urbano di viale Ugo Foscolo. Subito dopo l’amministrazione comunale ha deposto una corona di alloro al campo dei Caduti della Resistenza, alla stele Anei (Associazione nazionale ex internati) e al campo dei Caduti di tutte le guerre, per ricordare in un momento di raccoglimento e preghiera tutte le persone che sono state vittime delle atrocità e hanno combattuto il regime nazi-fascista.
Poi alle 10:30 il ritrovo si è spostato a piazza Citterio, dove a incrociarsi sono state le massime autorità comunali e provinciali - il sindaco Paolo Pilotto, il presidente della provincia di Monza e Brianza Luca Santambrogio, il prefetto di Monza e Brianza Patrizia Palmisani, nonché le autorità militari di Carabinieri, Guardia di finanza, di Polizia locale e provinciale e le Associazioni combattentistiche e d’arma con i loro vessilli, tra cui l'Anpi - compattatesi per il lungo corteo partito dall'imbocco di via Carlo Alberto e arrivato fino a piazza Trento e Trieste, passando per piazza Roma (all'Arengario) e via Italia. A capeggiarlo la Triuggio Marching Band con le sue incalzanti marce, mentre come un solco la lunga sfilata apriva il coagulo di cittadini ammassati per assistere al momento di festa e di ricordo.
A piazza Trento e Trieste l'alzabandiera e gli interventi delle autorità
Giunti nell'ampia piazza del centro i marcianti si sono ordinatamente disposti in file orizzontali di fronte al Monumento ai Caduti, pronti ad assistere al momento solenne dell'Alzabandiera, scandito dall'intonazione dell'inno d'Italia da parte della banda. A seguire gli squilli di tromba hanno ricordato i Caduti.
Al termine del rituale ufficiale, i discorsi di rappresentanza hanno salutato il folto pubblico che ha riempito la piazza. La prima a parlare è colei che ha pronunciato l'orazione più lunga e densa di contenuti, Emanuela Manco, presidente di Anpi Monza.
"Oggi è un giorno di festa per tutti - ha esordito la presidente Manco - Il 25 aprile di 78 anni fa esplose la gioia, la speranza di un paese democratico e libero. Monza ha dato tantissimo alla Resistenza. Abbiamo avuto Gianni Citterio, eroe nazionale, Giovanni Battista Stucchi. E anche tante partigiane donne. Per loro oggi viene deposta una rosa in tutta Italia. Mi commuovo pensando alla partigiana Rossana, che da giovane fu staffetta della brigata Garibaldi di Vimercate. Mi diceva che nella vita ci vogliono 'forza' e 'coraggio'. Poi - ha continuato - ricordo Liliana Segre, da poco nominata cittadina onoraria monzese, che ci ha invitati a riflettere su come esseri umani siano stati ammazzati solo per 'la colpa di essere nati'. Tutto cominciò un secolo fa con la progressiva indifferenza, il fascismo fu terribile già prima delle leggi razziali. Siamo in un Paese che spesso tende a dimenticare, e ancora sono in essere tendenze neofasciste. La nostra Costituzione è nata dalla Resistenza".
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Gli studenti del Nanni Valentini hanno letto i partigiani monzesi, Santambrogio e Pilotto parlato del 25 aprile come festa di tutti
Nel ricordo dei partigiani monzesi sono state anche le letture che dal Monumento ai caduti hanno recitato gli studenti del liceo artistico di Monza Nanni Valentini, Federico Chiella, Letizia Mannella e Matteo Montrasio. Il primo ha ricordato come nella sua scuola, sul muro esterno dell'aula 19, siano ricordati i partigiani Raffaele Criscitiello, Alfredo Ratti e Vittorio Michelini perché lì giustiziati dai nazi-fascisti. Matteo ha letto una lettera di Carlo Prina, rivolta alla moglie, piena d'amore verso di lei e le sue figlie, nel dubbio straziante di non rivederle più. In ultimo Letizia ha letto una poesia di Raffaele Mantegazza dedicata ai partigiani Enrico Bracesco e Giovanna Valtolina. Di quest'ultima ha recitato anche una lettera, scritta nel marzo del 1944 a Mauthausen, dove con crudezza e senso di ingiustizia parla del suo essersi sentita discriminata come operaia e come donna, di donne ritenute al tempo lei coevo "appendici inutili".
Per ultimi gli interventi del presidente della provincia Luca Santambrogio e del sindaco Paolo Pilotto. Se il primo ha espresso emozione per il suo primo discorso del 25 aprile da presidente di provincia (negli anni passati li ha infatti tenuti in qualità di sindaco di Meda), parlando dell'importanza degli scioperi monzesi del '43 come antesignani e scintilla della futura Resistenza - unendo già insieme comunisti, cattolici, socialisti - il sindaco ha parlato del 25 aprile come di un'eredità, un'autentica liberazione non solo dalla guerra, ma anche nei rapporti personali, nei rapporti quotidiani, una liberazione dalla discriminazione razziale, dai recinti ideologici, per la libertà di espressione e di associazione, per i diritti fondamentali della persona, citando alla fine la cittadinanza onoraria monzese assegnata a Liliana Segre il 20 aprile appena passato, grande orgoglio per la città.
Ha chiuso la festa la Marching Band di Triuggio con le sue musiche celebrative, tra cui hanno spiccato il "Nessun dorma" di Puccini e il canto per eccellenza dei partigiani, "Bella Ciao", mentre la piazza intorno vedeva appese bandiera dell'Italia, e la parete esterna del Comune bardata di eleganti cartelloni con i nomi e le storie dei partigiani monzesi, a ricordarci chi ha vinto realmente.