Cesano Maderno

«Ancora i ladri, così non si può più vivere»

L’amaro sfogo di Roberto Foltran, ex consigliere comunale del Pd, dopo l’ennesima intrusione dei malviventi nella sua palazzina

«Ancora i ladri, così non si può più vivere»
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Nel giro di qualche mese sei intrusioni tra furti e tentati furti, in appartamenti e box della stessa palazzina di via Kennedy a Cesano Maderno. Esasperato Roberto Foltran, classe 1955, volto noto di Cassina Savina e della parrocchia di San Bernardo.

«Ancora i ladri, così non si può più vivere»

L’ex consigliere comunale Pd, candidato anche alle ultime Comunali, venerdì si è sfogato sui social:

«Che sia giorno o notte (ai malviventi, nda) non gliene frega nulla, povera Italia». «Così non si può più vivere» aggiunge, raggiunto al telefono per un commento. Una denuncia di insicurezza arrivata dopo aver saputo dell’ennesima intrusione «questa notte, in due box, e un tentativo andato a vuoto in un terzo. Hanno rubato un bidone aspiratutto e non so che altro» dice.

Da dicembre la palazzina è presa di mira

Da dicembre la palazzina è presa di mira dai ladri. Tre i furti in appartamento.

«A uno dei miei tre figli, il 9 gennaio, hanno puntato un cacciavite alla gola - spiega il pensionato - Da allora non dorme più sereno: si sveglia a ogni minimo rumore. Qui la sicurezza non c’è proprio».

Foltran e la moglie Maria Rosa erano partiti da Cesano proprio quel giorno, «e loro sono entrati tra le 16.50 e le 18, arrampicandosi sul balcone, al primo piano, e forzando una finestra». Puntata la camera da letto, l’avevano messa a soqquadro riuscendo ad arraffare «la mia fede matrimoniale, una catenina d’oro che tenevo al collo da cinquant’anni e un anellino-rosario. Li avevo tolti per andare in ospedale a fare un’operazione, qualche giorno prima. Al momento di partire, per la fretta, mi ero dimenticato di rimettermeli».

Quando il minore dei tre figli, 26 anni, era rientrato a casa dal lavoro e aveva capito cosa era successo, «ha avuto sangue freddo e ha cercato di scappare chiudendo la porta del reparto notte ma il ladro ha reagito e gli ha puntato un cacciavite alla gola intimandogli di non bloccarlo. Nel saltare giù dal balcone, un volo di almeno quattro metri, ha anche perso le scarpe. Sono passati tre mesi e mezzo ma ancora adesso continuo a cercare la collanina al collo tanto ero abituato ad averla addosso». Nessuno ha visto o sentito qualcosa, «eppure la palazzina si affaccia su via Don Luigi Viganò, che è la strada principale di Cassina Savina. Io chiamo sempre i Carabinieri ogni volta che vedo o sento qualcosa di sospetto, evidentemente non per tutti è lo stesso...» lo sfogo del pensionato.

"Servirebbero più controlli"

L’appartamento di Foltran era stato preso di mira anche l’anno scorso. «Erano già sul balcone, sono scappati quando i cani hanno iniziato ad abbaiare. La mia non è un’accusa all’Amministrazione o alle Forze dell’ordine, sia chiaro: siamo tutti contenti per gli arresti degli spacciatori nel Parco delle Groane solo che ci vorrebbero più controlli anche in città. Non siamo liberi di stare nelle nostre case. Sono nauseato e stanco».

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