Desio

«Ho rischiato di morire in mare»

La testimonianza di un migrante, Saliu Balde, sopravvissuto alla traversata del Mediterraneo

«Ho rischiato di morire in mare»
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E’ sopravvissuto alla traversata del Mar Mediterraneo, partendo dalla Libia. Tre dei barconi partiti con il suo sono affondati, lui è stata l’86esima persona a essere salvata.

«Ho rischiato di morire in mare»

Un viaggio della speranza che poteva trasformarsi in tragedia per Saliu Balde, 27 anni, originario della Guinea-Bissau, un Paese dell’Africa occidentale, e che, tra ostacoli e difficoltà, si è concluso positivamente. La sua storia dà voce a tutte quelle storie di persone che hanno voluto fuggire dalla guerra e dalla povertà alla ricerca di un futuro migliore. Ha portato la sua testimonianza durante la serata organizzata dal Partito democratico, «Dis-integrati» storie di accoglienza e integrazione, che si è tenuta lunedì 17 aprile a Desio.
Saliu Balde ha raccontato, fornendo particolari, di come sia sopravvissuto alla traversata del Mar Mediterraneo partendo dalla Libia.

La testimonianza

Balde vive a Desio da ormai 10 anni; la sua storia inizia quando, ancora minorenne, è partito dalla Guinea Bissau ed è passato, a piedi o con mezzi di fortuna, attraverso Mali, Niger, Algeria e Libia. A quel punto ha deciso di salire proprio su uno di «quei» barconi:

«Mi ricordo che era un giovedì e c’era quell’imbarcazione nel porto - ha raccontato Balde - C’erano dei ragazzi in fila per salire e su ognuno dei sei barconi c’erano 186 persone, molte di più di quelle che effettivamente potevano contenere. Poi siamo partiti. Durante il viaggio solo tre barche sono rimaste a galla, mentre le altre tre sono affondate. Non me lo potrò mai dimenticare. C’erano anche delle donne incinte, con pancioni grandi, ed erano lì davanti al barcone sotto il sole. A un certo punto l’acqua è entrata ovunque e abbiamo semplicemente dovuto aspettare. Aspettare senza sapere quello che sarebbe successo. Solo aspettare».

I soccorsi

Il mattino successivo sono arrivati i soccorsi:

«Venerdì alle 2 i soccorritori giunti su una nave ci hanno aiutato. Sono l’86esima persona che hanno salvato. Sono arrivato il sabato alle 11 in Sicilia a Siracusa, l’11 novembre sono poi approdato in Lombardia, prima a Monza, poi a Limbiate e da metà aprile a Desio».

Ha vissuto in piazzetta Aldo Moro in città con altre persone. All’inizio, tramite il Consorzio Desio Brianza, ha avuto l’opportunità di maturare delle conoscenze che ha mantenuto tutt’oggi.

«C'è stata una grande difficoltà all’inizio. C’erano pregiudizi da sfatare, è difficile capirlo se non lo vivi in prima persona. Ci dobbiamo sempre mettere nei panni dell’altro. Come quando i miei amici italiani mi hanno organizzato una festa a sorpresa. Non ho mai festeggiato un compleanno prima di allora e mi sono commosso. Queste stesse persone mi hanno aperto la porta e mi hanno aiutato anche ad andare a scuola».

Saliu Balde si è diplomato lo scorso anno e adesso lavora stabilmente in un’azienda brianzola. Incalzato dal moderatore, ha concluso: «I brianzoli sono attivi, dinamici, ma a volte un po’ chiusi e diffidenti verso chi considerano diverso. Bisogna riflettere su noi stessi e cambiare tante cose. Nessuno nasce razzista».

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