Desio

La rivolta degli ortisti

Chiedono che venga tolta la transenna e restituita l’area di parcheggio ora off-limits per gli assegnatari. Senza risposta le lettere all’Amministrazione, ignorata la raccolta firme

La rivolta degli ortisti
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Ignorate le lettere, la raccolta firme e le richieste di ascolto. In rivolta gli ortisti di via Oslavia a Desio, rimasti senza parcheggio, oltre che «completamente dimenticati».

La rivolta degli ortisti

Da quando sono finiti i lavori per il muretto di contenimento, con la nuova Amministrazione di Simone Gargiulo sono state posizionate due transenne e l’area disponibile per una settantina di auto è ormai off-limits da un anno e mezzo. La giustificazione dell’Ufficio tecnico è che si tratta di un terreno agricolo, di conseguenza «lì il parcheggio non ci può stare».

Il problema è che nelle vicinanze altre aree non ce ne sono, via Dei Mariani è completamente occupata dalle macchine (e non è neppure regolamentata perché non ci sono strisce a delimitare i posti auto) e in via Oslavia si parcheggia anche sui marciapiedi.

«Tutto è iniziato da quando sono partiti i lavori per il muretto di contenimento e la sistemazione delle casette all’interno dell’area, a settembre 2021», fanno presente gli ortisti, che abbiamo incontrato, e con loro anche il consigliere comunale del Partito democratico, Giorgio Gerosa, che si sta occupando del problema. Un progetto per cui la vecchia Amministrazione di Centrosinistra di Roberto Corti aveva già stanziato oltre centomila euro e predisposto l’intervento. Lavori che dovevano essere eseguiti secondo un cronoprogramma stabilito in accordo tra gli assessorati ai Lavori pubblici e ai Servizi sociali. Previsto, oltre al muro di contenimento, anche il posizionamento di basamenti adeguati alle casette in legno. Secondo quelle che erano le premesse e i propositi arrivati dal Comune, «con le migliorie, gli orti di via Oslavia avrebbero dovuto essere più belli esteticamente, funzionali, sicuri e pronti per la successiva stagione di semina». Le aree messe a disposizione dal Comune, infatti, hanno come obiettivo quello di creare occasioni di aggregazione e socializzazione per i cittadini di Desio che abbiano compiuto 60 anni e non svolgano attività lavorativa.

"Aspettative disattese"

«Purtroppo le aspettative sono state disattese - rimarcano gli assegnatari degli orti - perché chi ha fatto i lavori ha utilizzato la stradina dove si parcheggiavano le auto per metterci la terra da riporto che oggi è ancora là insieme alle erbacce (parcheggio utilizzato anche dai residenti, tra l’altro). Noi abbiamo chiesto che l’area venisse sistemata e adibita di nuovo a parcheggio. Invece, i tecnici comunali ci hanno risposto che il terreno era agricolo e che lì i posti auto non ci potevano stare. Questo dopo che per vent’anni, dalla sua istituzione, e con tutte le Amministrazioni, è sempre stato utilizzato a servizio degli orti (c’è ancora il cartello nascosto tra gli arbusti che indica che quello doveva essere un parcheggio comunale) - e aggiungono con toni decisi - Noi paghiamo il Comune per avere gli orti e la cooperativa a cui è affidata la gestione, che si dovrebbe occupare degli anziani, in realtà non ha a cuore gli anziani degli orti. Per il parcheggio addirittura ci è stato detto di usare quello attiguo alla Esselunga che dà su via Oslavia. Non è certo vicino e poi nessuno si preoccupa se uno di noi deve scaricare attrezzi, piantine e terra, e per il fatto che si tratta di carichi pesanti che alla nostra età si fa fatica a trasportare. Questo non sembra importare».

La raccolta firme

Dopo diverse richieste, a marzo 2022 gli ortisti avevano promosso una raccolta firme per portare il problema di nuovo all’attenzione del sindaco, dell’Ufficio tecnico e dei Servizi sociali. Ad accompagnare le ottanta firme la richiesta di adibire l’appezzamento di terra sul retro degli orti, in zona adiacente a via Dei Mariani, a parcheggio riservato agli ortisti, «come è sempre stato», e «che lungo il tratto di via Dei Mariani adiacente agli orti venga istituito il senso unico».

«Abbiamo ricevuto come risposta il silenzio assoluto e una totale indifferenza», evidenziano. Non è finita qui perché i mesi sono passati. A settembre 2022 gli ortisti hanno inviato una nuova lettera, riproponendo la vicenda, ma anche in questo caso «di risultati non ce ne sono stati».

Nella missiva hanno espresso amarezza «per la poca attenzione e comprensione dimostrata nei confronti degli anziani, costretti a cercare un posto auto lontano e a trasportare con difficoltà a distanze notevoli il raccolto». In più hanno citato sentenze in cui si dice che «non c’è una pregiudiziale incompatibilità tra la destinazione agricola di un’area e la sua utilizzazione a parcheggio». Osservazioni tutte inevase, con il risultato che la protesta nel frattempo è cresciuta. Tra le esigenze espresse c’è anche quella di servizi igienici in muratura, al posto del bagno chimico. Così come è stato chiesto di poter avere dei contenitori per il conferimento degli sfalci. «Gli orti sono stati creati per socializzare, ogni giorno noi passiamo qui molta parte del nostro tempo - puntualizzano gli assegnatari - Ma la verità è che l’Amministrazione sta andando nella direzione contraria».

Gerosa presenta un’interrogazione

Un problema, quello degli orti, che il consigliere del Partito democratico Giorgio Gerosa ha sottoposto all’Amministrazione, con un’interrogazione che verrà discussa nel Consiglio comunale del 18 maggio. Gerosa ha raccolto il disappunto degli ortisti e chiede delle risposte.

«In precedenza lo spazio era accessibile e veniva utilizzato come parcheggio a beneficio sia degli ortisti che dei residenti, mentre ad oggi l’area è parzialmente occupata da un imponente cumulo di terreno di scavo, presumibilmente generato dai recenti lavori», osserva nell’interrogazione.

Il consigliere dem rimarca che «i numerosi appelli degli ortisti, finalizzati al ripristino dell’area a parcheggio e alla rimozione del terreno di scavo, sono rimasti inascoltati; così come senza effetto la petizione», e va tenuta presente «l’esigenza di carico/scarico di materiali agricoli e attrezzi da parte degli ortisti, in buona parte cittadini anziani o in condizione di fragilità, e i problemi che un parcheggio “selvaggio” su via Dei Mariani genera sulla viabilità, attualmente a doppio senso, della strada».

Di fronte ai tanti interrogativi Gerosa vuole conoscere «le motivazioni, tecniche e politiche, per cui l’area risulti ad oggi interdetta al parcheggio di veicoli di ortisti e residenti; in caso di diniego alla richiesta di ripristino del tradizionale parcheggio, le azioni che l’Amministrazione intende intraprendere per facilitare l’uso sociale degli orti e ai residenti la piena fruizione viabilistica di via dei Mariani». Chiede conto anche della realizzazione del bagno in muratura e dei contenitori per gli sfalci.

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