Villasanta prega per il suo "missionario" dal cuore grande
Tutta la comunità è in apprensione per le condizioni di salute del 75enne Francesco Ferrario, fondatore della onlus Operazione Tanzania, che martedì 9 maggio 2023 ha accusato un infarto nella sua abitazione di San Fiorano
Una comunità intera, quella di Villasanta, prega incessantemente per le condizioni di salute del 75enne Francesco Ferrario, volontario sanfioranese dal cuore grande, conosciuto e stimato, impegnato da una vita, insieme alla moglie Sandra Zonca, nel cercare di migliorare le condizioni di vita delle popolazioni africane.
A "tradire" il capotribù, martedì mattina 10 maggio 2023, è stato il suo cuore grande. Il volontario ha infatti accusato un malore a seguito di un infarto mentre si trovava nella sua abitazione di San Fiorano ed ora si trova ricoverato in coma, nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale San Gerardo di Monza. Sta lottando come un leone come ha confermato il figlio Mirco.
Gli ultimi aggiornamenti
"Papà ha accusato un infarto alla Aorta ed è stato subito sottoposto ad intervento chirurgico durante il quale gli è stato impiantato uno stent - ha sottolineato il figlio Mirco - Al momento è in coma e il suo corpo deve sforzarsi il meno possibile. Ora dobbiamo attendere almeno una settimana per capire se l'infarto accusato martedì ha lasciato o meno conseguenze importanti a livello neurologico. Durante i prossimi giorni sarà sottoposto a diverse terapie per tentare un pieno recupero. Dobbiamo solo attendere e sperare".
Forza Francesco
Anche la onlus "Operazione Tanzania", sul suo profilo Facebook, ha chiesto preghiere per il volontario.
"A tutti gli amici e sostenitori di Operazione Tanzania Villasanta 2 ODV chiediamo una preghiera per il nostro presidente Francesco Ferrario, ricoverato in terapia intensiva a causa di forte malore.
"Forza Francesco!"
Tantissimi i messaggi di affetto e di pronta guarigione arrivati sia ai famigliari che direttamente alla onlus.
Una vita spesa per le popolazioni africane
Nel giugno dello scorso anno la onlus "Operazione Tanzania", fondata dal volontario e dalla moglie, aveva soffiato 30 candeline e per l'occasione aveva anche dato alle stampe un libro. Il sodalizio da sempre è impegnato nell'aiutare le popolazioni della Tanzania a costruire pozzi, chiese, scuole e mulini.
La coppia, ormai già da qualche anno non parte più per il continente africano a causa di alcuni acciacchi dovuti all’età. Ma la loro voglia di aiutare i bisognosi è rimasta sempre la stessa. Tant’è che lo scorso anno il 75enne, attraverso Whatsapp, era addirittura riuscito ad impartire le indicazioni ai suoi collaboratori in Tanzania per riparare la pompa di un pozzo che si era rotta.
La collaborazione con le missionarie della Consolata
I coniugi Ferrario sono profondamente legati ai Padri e alle suore Missionarie della Consolata, che grazie ai contributi raccolti con offerte e iniziative varie (mercatini, tombolata, festival musicali) realizzano micro progetti nel cuore dell’Africa.
Il primo lavoro in Africa venne svolto nel 1993 quando a Kimbiji, in Tanzania, venne realizzata una struttura chiamata "Villasanta 2". Tutto nacque, dicevamo, trent’anni fa, quando Ferrario, dipendente dell’Enel, per la prima volta aveva "sacrificato" tutte le sue ferie per raggiungere un villaggio disperso nel cuore della Tanzania insieme alla moglie Sandra. Da lì non aveva più conosciuto né mare né montagna, ma solo tanta solidarietà.
Dalla pensione alla missione
Ogni anno le vacanze le avevano trascorse in Tanzania ad aiutare i "loro piccoli". Raggiunta la pensione, non si era fermato. Anzi aveva iniziato a trascorrere 6 mesi in Africa e 6 mesi in Italia.
"Quando siamo stati in Africa l’ultima volta, qualche anno fa, abbiamo vissuto mesi praticamente fuori dal mondo - aveva rricordato Francesco - nel deserto, in condizioni spesso difficili. Abbiamo sempre cercato nuovi strumenti e mezzi per aiutare queste popolazioni, che si trovano in situazione di estrema difficoltà. Qui l'emergenza più sentita è quella dell'acqua. Abbiamo costruito una decina di pozzi che danno da bere a tantissime persone. Questa è l’Africa più povera e dimenticata".
In questi anni il continuo lavoro dei due villasantesi ha portato alla creazione di un vero e proprio paese, al quale è stato dato proprio il nome della cittadina di origine della coppia. Ed ora Villasanta fa il tifo per il suo leone affinchè possa ritornare alla sua grande passione: aiutare il prossimo.