Ronco Briantino: grande festa per i 40 anni della "Rosa Blu"
Domenica le celebrazioni dedicate alla cooperativa sociale, da quasi mezzo secolo punto di riferimento per i ragazzi disabili e le loro famiglia
Grande festa a Ronco Briantino per i 40 anni della cooperativa sociale "Rosa Blu". Le celebrazioni si sono tenute ieri, domenica pomeriggio al cineteatro Pio XII: enorme partecipazione da tantissimi familiari, simpatizzanti, benefattori e volontari che hanno permesso di scrivere un’importante pagina di storia tutta ronchese.
Grande festa per i 40 anni della "Rosa Blu"
Presenti ai festeggiamenti il direttore della cooperativa Christian Paindelli, il presidente Franco Bo e come ospite il responsabile dell’area disabilità della cooperativa "Novo Millennio" Giovanni Vergani, recentemente premiato anche dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Momento attesissimo, dopo lo spettacolo portato in scena dagli stessi ragazzi disabili, la consegna delle targhe a coloro che hanno contribuito alla fondazione e alla crescita del centro.
Un'incredibile storia
Quasi mezzo secolo al servizio dei più bisognosi, dicevamo, dove solidarietà e inclusione sono sempre stati gli elementi portanti. Una storia, iniziata nel lontano 1983, quando alcuni soci dei "Lions" hanno pensato di creare un luogo apposito in cui le persone affette da disabilità potessero stare in compagnia, ma soprattutto lavorare e dare così un contributo alla comunità di cui comunque sono sempre stati parte integrante.
"Ci tengo tanto a specificare che ai nostri tempi essere disabili era quasi un motivo di vergogna – ha raccontato il presidente Bo – Le famiglie che avevano in casa una persona con delle invalidità le nascondevano, ecco perché dare vita a una realtà come quella della Rosa Blu è stata una vera innovazione per questi tempi, ma anche un sostegno concreto alle stesse famiglie"
Un punto di riferimento per tutti
Con il tempo la cooperativa è divenuta un vero e proprio punto di riferimento per il territorio.
"Erano moltissime le donazioni che si ricevevano. La sede poi cambiò, e dall’oratorio passò a quella attuale in via Battisti sotto iniziativa del Comune. Eravamo persino riusciti ad aprire una succursale anche a Bellusco tanto erano i contributi ricevuti da parte di tanti amici e benefattori".
Dagli anni ’90 in poi tutto è proceduto per il meglio. Molta serenità, soprattutto da parte delle famiglie, consapevoli di lasciare i propri figli in un posto sicuro e protetto.
I tempi difficili affrontati con successo
I periodi difficili non sono però mancati, in particolare causati dal calo dell’offerta di lavoro:
"Non entrerò troppo nel dettaglio – ha proseguito Bo – Però a partire dal 2000 il lavoro è iniziato a mancare. Nel 2016 è stata chiusa la succursale di Bellusco, accentrando tutte le attività della cooperativa nella sede di Ronco. Ma sono anche arrivate tante novità, perché dopo aver modificato lo statuto, la cooperativa è diventata plurima e quindi ha potuto operare in campo assistenziale ed educativo".
La voglia di guardare a un futuro migliore
Nel 2017 invece, è stato inaugurato il Cse "Il Roseto", e solo un anno dopo è arrivato un appartamento per autonomie abitative concesso in comodato dalla parrocchia di Osnago. L’avvento del Covid non ha aiutato, ma grazie al duro lavoro e alla dedizione di tutti i protagonisti, il futuro sembra poter regalare nuova linfa alla "Rosa".
"L’ultimo bilancio è stato chiuso con qualche sofferenza a livello economico, ma l’anno è iniziato in maniera decisamente positiva e questo fa sicuramente ben sperare per il domani della nostra realtà - chiosa il presidente - L’occasione mi è cara per ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a scrivere la storia della “Rosa Blu” per tutti questi anni. Senza l’apporto di tanti amici, volontari e delle stesse famiglie, non saremmo mai riusciti a costruire tutti questo".
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