Cornate d'Adda

Si ammaina la bandiera gialloverde

Nicolò Pomini lascia il calcio e saluta il Città di Cornate, squadra in cui ha militato per oltre dieci anni, di cui sette da capitano

Si ammaina la bandiera gialloverde
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Il Città di Cornate ha ammainato la sua bandiera. Quella di domenica scorsa contro il Bresso è stata l’ultima partita ufficiale in maglia gialloverde di Nicolò Pomini, storico capitano della formazione impegnata quest’anno nel campionato di Prima categoria.

Si ammaina la bandiera gialloverde

Un’ultima recita impreziosita da un gol, che ha permesso al classe ‘90 di chiudere al meglio una carriera ricca di soddisfazioni nella squadra di Cornate  e non solo:

Nicolò Pomini

«Sono davvero contento, non avrei potuto sperare in una conclusione migliore - spiega il centrocampista 33enne - Abbiamo vinto e sono pure riuscito a segnare... Battute a parte, è stata una stagione un po’ complicata, ma l’importante è essere riusciti a centrare l’obiettivo salvezza».

La carriera

Originario di Cernusco Lombardone, Pomini ha fatto di Cornate la sua seconda casa, dopo un inizio di carriera in cui aveva, a ragione, coltivato concreti sogni di professionismo:

«Dopo due anni a Lecco mi ha acquistato l’Inter, dove ho fatto tutta la trafila nel settore giovanile - spiega Nicolò - Ho avuto la fortuna di giocare con tanti ragazzi che poi sono diventati professionisti».

Due nomi su tutti, il difensore del Monza Luca Caldirola e soprattutto Mario Balotelli:

«Domenica il primo ha risposto a un mio post sui social in cui raccontavo le mie emozioni dopo l’addio al calcio e non nego che la cosa mi abbia fatto molto piacere. Con Balotelli invece non ci sono rapporti, ma ricordo benissimo quanto fosse forte. Nell’anno in cui giocavamo insieme negli Allievi era di un’altra categoria, quando decideva di fare gol non lo fermavi».

Terminata l’esperienza nerazzurra, Pomini si è tolto la soddisfazione di vincere uno Scudetto Berretti con la Pro Sesto, sconfiggendo in finale il Pescara di un altro volto noto del calcio italiano, Marco Verratti: «Altro giocatore di categoria superiore, abbiamo approfittato della sua assenza nella gara d’andata per ipotecare il Tricolore...».

Nel 2012 la svolta

Per Pomini l’anno della svolta è il 2012:

«Mi sono laureato in Scienze motorie, sono diventato massofisioterapista e mi sono trasferito a Londra per provare una nuova esperienza lavorativa. A quel punto ho scelto di sposare il progetto dell’allora Cornatese e non mi sono più spostato».

Un amore che sette anni fa è stato coronato dalla fascia di capitano:

«Indossarla per me è sempre stato motivo di grande orgoglio, anche perché qui a Cornate ho trovato una vera e propria seconda famiglia. Sono passati tanti ragazzi in questi anni, ma si sono sempre creati gruppi importanti, anche nelle stagioni più difficili». Come quella della retrocessione in Seconda: «Avrei potuto cambiare aria, ma insieme ai miei compagni ci siamo imposti di provare subito a tornare in Prima e così è stato - conclude Pomini - Da parte mia non posso che ringraziare tutto l’ambiente per avermi fatto sentire a casa».

Il saluto della società

Domenica, al termine della partita, anche la società gialloverde ha voluto salutare il Capitano: «Un ringraziamento particolare a Capitan Pomini - ha scritto la società gialloverde all’indomani della conquista della salvezza in Prima categoria - Mancheranno il tuo carisma e la tua guida. Grazie di cuore».

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