Pasta di cocaina dal Perù: restano in carcere i due cesanesi arrestati
Gli indagati hanno chiesto l’alleggerimento della misura cautelare ma il gip ha respinto l'istanza.
Non parlano i due cittadini di Cesano Maderno arrestati martedì dopo il blitz della Squadra Mobile in merito a una spedizione di otto chili di pasta di coca fatti arrivare dal Perù in Brianza nascosti in ceri religiosi.
Pasta di cocaina dal Perù: restano in carcere i cesanesi arrestati
I due cesanesi, 42 e 52 anni, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, durante l’udienza di convalida dell’arresto che si è tenuta nella giornata di giovedì alla casa circondariale di Monza, di fronte al giudice per le indagini preliminari Gianluca Tenchio. Stessa scelta difensiva sarebbe stata adottata anche dal peruviano fermato in un appartamento vicino a quello presso il quale era destinato il carico di sostanza.
Negati gli arresti domiciliari
Secondo quanto emerso, i due cesanesi hanno chiesto l’alleggerimento della misura cautelare, dal carcere a quella più blanda degli arresti domiciliari. Istanza respinta nei giorni successivi dal gip: restano in carcere. Secondo quanto emerso, uno dei due indagati era appena stato rimesso in libertà, dopo un periodo trascorso in carcere per altre vicende giudiziarie. L’inchiesta coordinata dal pm Marco Santini, condotta dalla Squadra Mobile di Monza, continua nel tentativo di identificare altre eventuali spedizioni di stupefacenti e la rete di distribuzione successiva della droga sul territorio.