Presidio in piazza a Limbiate: "Verità per Luca Vittorio Mustapha"
Associazioni e cittadini si sono ritrovati questa mattina alle 10 in concomitanza all'inizio del processo a Roma
Presidio in piazza a Limbiate: "Verità per Luca Vittorio Mustapha". Associazioni e cittadini si sono ritrovati questa mattina alle 10 in concomitanza all'inizio del processo a Roma
Presidio in piazza a Limbiate: "Verità per Luca Vittorio Mustapha"
Le associazioni di Rete Limbiate si sono ritrovate questa mattina, venerdì 7 luglio, in piazza Della Repubblica a Limbiate per invocare "Verità per Luca Vittorio Mustapha". La manifestazione è stata organizzata in concomitanza all'udienza del processo in corso a Roma a carico di due funzionari del Pam delle Nazioni Unite, accusati di "omesse cautele" nella sicurezza della missione in Congo in cui sono stati uccisi il 22 febbraio 2021 l'ambasciatore Luca Attanasio, il carabiniere della sua scorta Vittorio Iacovacci e l'autista Mustapha Milambo.
Contemporaneamente, un presidio analogo è stato organizzato a Roma, davanti al tribunale, che ha visto la presenza di alcuni rappresentanti delle associazioni, tra cui Amici di Luca Attanasio con il presidente Fabio Minazzi e il vicepresidente, Salvatore Attanasio, papà dell'ambasciatore.
Gli interventi durante la manifestazione
Durante la mattinata sono intervenuti alcuni rappresentanti di Rete Limbiate: il vicepresidente dell'associazione ResQ Corrado Mandreoli, Dario Brevi di Amici di Luca Attanasio, Rosario Traina presidente di Anpi Limbiate, Hassan Hammar presidente dell'associazione Attadamun, Ennio Luraschi di Acli Limbiate. C'è stato anche una piccola rappresentazione di ballo delle piccole allieve della scuola di ballo Razz'M'Tazz di Monica Fleri.
Corrado Mandreoli ha condannato la scelta dello Stato di non costituirsi parte civile nel processo:
Siamo qui perché oggi si apre il processo e perché noi da tempo come rete delle associazioni stiamo cercando di tenere accesa l'attenzione. Perché troppo spesso, dopo il grande clamore iniziale e tutti i riconoscimenti, il nostro Paese tende a dimenticare, quindi dobbiamo tener viva l'attenzione. Luca e Vittorio erano due servitori dello Stato e il nostro Stato almeno fino ad oggi non ha trovato modo di costituirsi parte civile, che non significa condannare quello che è avvenuto ma che siamo interessati a capire quello che è successo e a trovare delle responsabilità. Noi riteniamo questa cosa vergognosa. L'unica istituzione in Italia che si è costituita parte civile è il Comune di Limbiate, le altre non hanno fatto un passo in avanti. La famiglia e la Procura di Roma sono state lasciate sole davanti alla ricerca della verità e questo è assolutamente indegno. La speranza è che oggi avvenga qualcosa, poi se non avverrà continueremo a seguire passo passo il processo alla ricerca della verità e nell’intento di non far cadere il muro di silenzio che cala nel nostro Paese quando avvengono fatti così gravi”