Il truffatore degli affitti ha un nome e un volto
Ha colpito a Cornate, Bellusco e Cassano
Svelato il nome e il volto del truffatore che ha colpito anche a Cornate, oltre che a Bellusco e Cassano.
Prima il fermo, poi la libertà senza limitazioni
Giuseppe Burrafato è stato arrestato mercoledì scorso in flagranza di reato dai carabinieri della stazione di Vimercate, al comando dal maresciallo Stefano Mazzola. Pochi giorni prima aveva messo a segno una truffa a Bellusco. L'esito della direttissima ha visto il rilascio immediato.
Il blitz a Cornate
Un amico della vittima ha trovato su Internet l’annuncio della casa in affitto e ha preso appuntamento per visionare l’immobile. Insieme a lui, però, c’erano i militari che hanno arrestato il 54enne mentre stava facendo firmare al giovane un fasullo contratto di locazione e intascando il denaro contante richiesto come cauzione dei primi tre mesi di affitto.
Il processo
Il giorno seguente, giovedì, si è tenuto il processo per direttissima. Il giudice ha convalidato l’arresto di Burrafato, rimesso in libertà senza misure cautelari. L’uomo, incensurato, dovrà rispondere del reato di truffa all’udienza che si terrà tra un paio di mesi.
Indagini ancora in corso
Le indagini dei carabinieri sono ancora in corso: altre vittime del truffatore, infatti, potrebbero avere sporto denuncia nei giorni successivi all’arresto. Inoltre, il territorio su cui agiva il finto agente immobiliare è vasto e comprende le province di Milano (Cassano), Monza Brianza (tra cui Cornate d’Adda e Bellusco) e Bergamo.
Stando agli inquirenti sono numerosissime le truffe compiute e il numero delle vittime potrebbe lievitare anche notevolmente.
Il sistema che utilizzava
La tecnica era sempre la stessa: Burrafato, che risulta titolare di un’impresa individuale con sede a Morengo, nella Bergamasca (anche se dal timbro sulle copie delle proposte di locazione che rilasciava ai «clienti» risulta a Cologno al Serio), veniva contattato o avvicinava extracomunitari alla ricerca di una casa.
Marocchine le vittime predilette
In particolare preferiva avere rapporti con nordafricani. A loro prospettava l’affitto di un’abitazione a un costo abbordabile, tra i quattro e i seicento euro. Casa che, si è scoperto durante le indagini, spesso non era sul mercato per essere affittata, bensì venduta.
Il racconto di una delle vittime
Come è successo a Bilel Mahmoudi, Burrafato proponeva quote mensili fasulle (in questo caso di quattrocento euro mensili mentre la proprietaria ne voleva seicento). Si faceva poi versare tre rate come cauzione e, a volte, aggiungeva le spese di agenzia. Ogni vittima, quindi, gli ha consegnato somme tra i 1.500 e i duemila euro in contanti. Una volta intascato il denaro evitava di rispondere alle chiamate dei truffati, sparendo nel nulla.
I proprietari delle case non sapeva nulla
La visione degli appartamenti è stata possibile perché i proprietari, all’oscuro del raggiro in atto, gli consegnavano le chiavi credendo che fosse un vero agente immobiliare.