Carate, Imr rileva IndustrialeSud
Il gruppo diventa così uno dei più importanti player europei nel settore automotive
La Imr di Carate Brianza, leader nello stampaggio di componenti in plastica per esterni per l’industria dell’auto di lusso, ha acquisito l’81,25% di IndustrialeSud Spa, società italiana attiva nello stesso settore ma specializzata negli interni. Il rimanente 18,75% è stato acquistato da Simest, il braccio di Cassa Depositi e Prestiti a sostegno delle imprese italiane.
La notizia è stata ufficializzata nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta ieri, giovedì, nel quartier generale del gruppo Imr in via Lombardia dal direttore finanziario dell'azienda, Matteo Galmarini.
Il gruppo Imr diventa così uno dei più importanti player europei nel settore automotive: amplia la sua attività ad un settore complementare, acquisisce nuova clientela e persegue l’obiettivo di raddoppiare il fatturato (a oltre 400 milioni di euro) entro il 2021. Nel 2016 IMR, controllata dalla famiglia Galmarini, ha registrato un fatturato di 195 milioni di euro.
Industrialesud, con sede centrale a Teramo, produce interni per auto per tutte le migliori marche. Una fusione di due realtà industriali molto simili che hanno dato vita a un colosso nella produzione di rivestimenti interni per automobili. «Il nuovo gruppo», si legge in un annuncio che appare sui siti web di entrambe le aziende, «vanta un giro d’affari di oltre 350 milioni di euro e 2.500 collaboratori tra Italia, Germania, Polonia e Spagna, combinando il portafoglio prodotti delle due realtà e si pone come fornitore di soluzioni di primo livello sia per esterni che per interni auto e truck. L’acquisizione rafforza inoltre il footprint di entrambe le realtà e rafforza la struttura organizzativa, in grado così di rispondere alle esigenze di crescente qualità e affidabilità richieste dal mercato. Imr Automotive e Industrialesud condividono la competenza e lo spirito imprenditoriale, l’impegno continuo rivolto allo sviluppo di tecnologie avanzate, la ricerca di un elevato livello estetico e la massima affidabilità del prodotto nel tempo». L’imprenditore rosetano Giuseppe Di Sante ha ceduto le quote che deteneva insieme ai familiari all’azienda brianzola mantenendo una piccola quota di minoranza.