Il dottore lascia lo studio: 1.500 pazienti dirottati all’ambulatorio medico temporaneo di Seveso
Dall’1 settembre Maurizio Giussani ha cessato la sua attività di medico di medicina generale nello studio di via Reggio
Un altro medico di lungo corso ha appeso il camice bianco nell’armadio. Da ieri venerdì 1 settembre gli oltre 1.500 pazienti del dottor Maurizio Giussani sono senza medico di medicina generale in quanto il professionista ha cessato la propria attività a Seregno.
Il dottore lascia lo studio: 1.500 pazienti dirottati all’ambulatorio medico temporaneo di Seveso
I pazienti sono stati informati negli ultimi giorni ufficialmente con una lettera recapitata ai loro indirizzi dall’Ats. Qualche giorno prima anche Giussani aveva iniziato a diffondere la notizia. Gli oltre 1.500 pazienti formalmente da ieri sono senza medico perché l’Ats è «oggettivamente impossibilitata a coprire questo ambito carente» e c’è «l’indisponibilità di altri medici ad insediarsi con un incarico temporaneo al fine di garantire continuità dell’assistenza sanitaria primaria». Tutti i pazienti sono stati invitati ad accedere all’ambulatorio medico temporaneo aperto a Seveso con ingresso da via Martiri Ungheria di Barlassina (l’accesso avviene solo su appuntamento).
L’individuazione di un ambulatorio medico temporaneo fuori città ha destato sconcerto e malumore tra i pazienti, soprattutto fra quelli di lunga data.
«Mi spiace molto dover arrecare dei disagi ai miei pazienti, ma il vero problema è che non ci sono più ricambi, e in questi ultimi anni paghiamo le conseguenze della decisione presa anni addietro di aver imposto il numero chiuso alla facoltà di Medicina e Chirurgia - commenta il dottore - Tutto l’opposto di quando io mi sono laureato. Allora bisognava attendere anni prima di riuscire a trovare un posto».
Una lunga esperienza
Maurizio Giussani, nato a Desio il 5 luglio 1961, ma da sempre residente in città nel quartiere Lazzaretto, è sposato con Monica e ha figli.
Dopo la laurea in Medicina e Chirurgia, conseguita nel 1990 all’Università Statale di Milano, ha fatto esperienza all’ospedale di Desio. Nel triennio prima di laurearsi e poi fino al 1992, passando dai reparti di Medicina generale e Cardiologia. Per tre anni dal 1990 al 1992 è stato alla Clinica Mangioni di Lecco e dal 1992 alla fine del 1995 a Cosio Valtellina come medico di medicina generale. Alla fine del 1995 ha aperto il suo primo studio a Seregno, in via Pacinotti, mentre alla fine di gennaio del 2007 è passato in via Reggio, nello studio del giovane collega Redaelli che era nel frattempo deceduto.
«Sia al nosocomio di Desio che a Lecco ho avuto modo di acquisire molta esperienza in più reparti e questo mi ha permesso di avere un quadro molto più completo della Medicina e di quello che mi aspettava come medico di famiglia - ha proseguito il dottore - Esperienze che consiglio e che dovrebbero fare tutti i futuri medici di base».
Come è stato il rapporto coi suoi pazienti in questi anni?
«Ho avuto un buon rapporto con la maggior parte della persone, con talune s’è instaurato un clima anche molto confidenziale. Parecchi li seguo da trent’anni. La Medicina è molto cambiata, occorre una riforma che è in atto ma ci vuole tempo per realizzarla appieno. Vedo bene le Case di comunità, in cui si può avere un servizio completo. Per com’è messa oggi la sanità un medico da solo non ce la può più fare, soprattutto per il carico burocratico a cui si è sottoposti: lo abbiamo visto tutti durante il Covid e adesso nel post pandemia».
Sono più gli anziani o i giovani a frequentare gli ambulatori?
«I giovani di oggi sono molto fragili e per vincere queste loro fragilità usano più psicofarmaci, ma è tutta la società che non ha più la barra dritta».
Quando inizierà la pensione cosa farà?
«Potevo continuare ancora a esercitare la professione, ma ho una mamma di 88 anni e desidero dedicarmi a lei. Ma continuerò ancora con l’ambulatorio privato».
(nella foto di copertina la sede dell’ambulatorio medico temporaneo di Seveso)