Arcore

I richiedenti asilo di piazza Durini lo «sfrattano», profugo irregolare costretto a dormire all’addiaccio

La denuncia è arrivata direttamente dai residenti della Corte San Giuseppe che hanno lanciato un appello al sindaco Bono

I richiedenti asilo di piazza Durini lo «sfrattano», profugo irregolare costretto a dormire all’addiaccio
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Sono ormai giorni che bivacca, all’addiaccio, sotto i portici degli appartamenti ubicati all’interno della corte San Giuseppe di piazza Durini, a Bernate.
E i residenti protestano: «Qualcuno faccia qualcosa, la situazione sta diventando giorno dopo giorno insostenibile».

I richiedenti asilo di piazza Durini lo «sfrattano», profugo irregolare costretto a dormire all’addiaccio

Dopo mesi di calma apparente tornano le polemiche per via di una decina di richiedenti asilo ospitati all’interno di un appartamento di proprietà della società «Camedi srl», guidata dall’imprenditore monzese Flavio Mantovani, a Bernate.

Sono già parecchi anni, ricordiamo, che gli extracomunitari vengono ospitati a Bernate nell’appartamento messo loro a disposizione dalla «Camedi». Metà di loro sono africani, mentre gli altri di origini asiatiche. Una convivenza difficile sia tra di loro che con gli altri residenti della corte che nei giorni scorsi sono tornati a far sentire la loro voce.

Da qualche giorno, infatti, uno dei migranti che in precedenza aveva trovato accoglienza per qualche giorno all’interno dell’appartamento, è stato «sfrattato» dai suoi colleghi coinquilini pare perché irregolare e non inserito nel circuito dei Cas, cioè dei centri di accoglienza straordinaria.

Questi ultimi, ricordiamo, sono stati creati al fine di sopperire alla mancanza di posti nelle strutture ordinarie di accoglienza o nei servizi predisposti dagli enti locali, in caso di arrivi consistenti e ravvicinati di richiedenti. Ad oggi costituiscono la modalità ordinaria di accoglienza.

I residenti "Vogliamo solo vivere in pace"

Risultato: da alcuni giorni l’uomo cacciato trascorre le nottate all’addiaccio sotto il portico della corte, scatenando l’ira dei residenti.

«Non possiamo più accettare questa situazione; tutte le mattine usciamo dalle nostre case e ci ritroviamo questo ragazzo che dorme per terra sotto il portico - hanno sottolineato i vicini di casa - Chiediamo alla cooperativa che li gestisce di fare qualcosa. In alternativa che se ne occupi l’Amministrazione comunale. Già in passato c’erano stati problemi di ordine pubblico e avevamo raccolto le firme per chiedere lo spostamento dei richiedenti asilo in un’altra struttura. Non possiamo dimenticarci la rissa che era scoppiata qualche anno fa tra di loro, con tanto di bastoni e bottiglie di vetro che volavano ovunque. Qui nessuno è razzista, vogliamo solo vivere in pace».

La replica di Mantovani

Una presa di posizione che ha scatenato la replica di Mantovani, proprietario dell’abitazione.

«Se stessimo parlando di uomini con la pelle bianca ci sarebbe lo stesso allarmismo? Si sarebbe montato un caso come quello al quale stiamo assistendo? - ha sottolineato Mantovani - Sul caso specifico, cioè sul migrante che dorme sotto il portico, noi non abbiamo alcuna responsabilità. Sottolineo che operiamo in base alle direttive emanate della Prefettura che ci manda regolarmente l’elenco dei richiedenti asilo che rientrano nei vari percorsi per chiedere lo status di rifugiati. Qualcuno la ottiene, altri no e vengono espulsi. Noi non possiamo ospitare, nei nostri locali, migranti che non rientrano in questo percorso anche se ci tengo a sottolineare che il richiedente asilo non dorme all’addiaccio per colpa nostra. I residenti non devono chiamare noi ma il sindaco, o la Polizia locale o i carabinieri. Ma, aggiungo, nemmeno questi ultimi saprebbero dove accompagnare questi migranti perché attualmente il sistema di accoglienza ha delle falle. Ai residenti che lamentano la nostra presenza a Bernate dico: se stessimo parlando di gente bionda con occhi azzurri e non di colore avrebbero avanzato le stesse proteste?».

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