Dibattito aperto

Ancora polemiche sull'hub per i profughi a Vimercate. La minoranza chiede chiarezza al sindaco

Noi per Vimercate spiega "Dialogando esiste la possibilità di trovare soluzioni migliori. Condividiamo la contrarietà del sindaco, ma ci aspettiamo che alle parole segua l’impegno per evitare questa possibilità"

Ancora polemiche sull'hub per i profughi a Vimercate. La minoranza chiede chiarezza al sindaco
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«Siamo anche noi contrari alla collocazione dell’hub per i profughi nell’ex Esselunga; siamo pronti a collaborare, ma vogliamo dal sindaco più chiarezza». Questa in sintesi la posizione della lista civica di minoranza «Noi per Vimercate» affidata ad un comunicato diffuso nel fine settimana dopo che sabato il sindaco di Vimercate, Francesco Cereda, che non ha nascosto tutta la propria contrarietà al modello degli hub, ha puntato il dito contro le decisioni della Regione e ribadito che di fatto il Comune non ha voce in capitolo.

Ancora polemiche sull'hub per i profughi a Vimercate

«Ci auguriamo che il dado non sia tratto e siamo pronti ad ogni sforzo per modificare la scelta della Prefettura - si legge nel documento che boccia su tutta la linea l’ipotesi hub nell’ex supermercato  - Una scelta che reputiamo assolutamente sbagliata per una serie di motivi: le condizioni dello stabile, il carattere residenziale del quartiere, la vicinanza al centro della città e ai luoghi della movida frequentati da giovani e giovanissimi. Siamo certi che nell’intera provincia di Monza e Brianza esistano luoghi più consoni per il fine di questo hub, nel rispetto dei migranti e dei cittadini. Luoghi in cui l’accoglienza possa essere decorosa e che non siano predisposti a diventare una bomba sociale».

"Vogliamo dal sindaco più chiarezza"

La lista di minoranza tende poi la mano anche al primo cittadino, sollecitandolo però a fare più chiarezza in merito alla sua posizione e a quella dell’intera maggioranza.

«Siamo in costante contatto con le altre forze di minoranza ed opposizione del Consiglio comunale e aperti al dialogo con le forze politiche della città per arrivare ad una soluzione giusta e condivisibile - conclude “Noi per Vimercate” - Dialogando esiste la possibilità di trovare soluzioni migliori. Condividiamo la contrarietà del sindaco, ma ci aspettiamo che alle parole segua l’impegno per evitare questa possibilità. Non abbiamo capito dalla conferenza stampa se il suo intento sia quello di fare tutto il possibile per evitare l’apertura dell’hub o assecondare, pur non condividendo, la scelta. Ci aspettiamo pertanto una posizione chiara».

Critiche anche dalla Lega

“È curioso come oggi il sindaco Cereda si dica contrario all’apertura dell’hub per profughi previsto a Vimercate quando il suo partito - il PD - al Governo nel 2020 aveva cancellato i decreti sicurezza, fortemente voluti dalla Lega e dal Ministro Matteo Salvini, che avevano ridotto drasticamente gli sbarchi e le morti in mare”.

Così la sezione Lega di Vimercate dopo le parole del Sindaco Cereda, contrario all’apertura dell’hub nell’ex Esselunga.

“Il partito dell’accoglienza è contrario ad accogliere, ma è solo un tentativo subdolo della sinistra di colpire Regione Lombardia, che in questa vicenda non ha competenze. Il progetto è infatti portato avanti tra la Prefettura e i privati”.

“Alla Regione va invece il plauso per aver evitato che questi profughi venissero ospitati nelle case popolari di proprietà comunale scavalcando, di fatto, i cittadini in graduatoria. Era forse questo quello che volevano sindaco Cereda e compagni?”.

“Il nostro auspicio è che in tempi brevi venga approvato dal Governo - come chiede la Lega - il nuovo decreto sicurezza per mettere un freno all'ondata anomala di sbarchi velocizzando i rimpatri, accertando l’età dei minori e incrementando i centri di permanenza rimpatri (cpr)” conclude la sezione cittadina della Lega.

La raccolta firme prosegue

Intanto i residenti della zona di via Toti hanno deciso di mobilitarsi con una serie di iniziative. Innanzitutto un porta a porta nella zona per sensibilizzare sulla questione tutti gli abitanti. E poi, una raccolta firme avviata giovedì sera nella via e poi proseguita per tutto il fine settimana. In pochi giorni i promotori hanno raccolto circa 400 firme.

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