Chiesa

Il monzese don Antonelli rettore del Pontificio Seminario Lombardo

Incarico prestigioso per il religioso, che per quasi trent'anni è stato insegnante di teologia nei seminari lombardi e all'estero

Il monzese don Antonelli rettore del Pontificio Seminario Lombardo
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Una lunga esperienza di insegnante di teologia in diversi seminari della diocesi di Milano e del mondo, l’ha portato ora a un traguardo prestigioso nell’Istituzione vaticana, ma senza mai fargli allontanare il cuore dalla sua Monza. Don Mario Antonelli, sacerdote, 62 anni all’anagrafe, è diventato infatti – dallo scorso 1 settembre – il nuovo rettore del Pontificio Seminario Lombardo di Roma, un prestigioso incarico che fa seguito ai suoi ultimi 5 anni di Vicario episcopale per l’educazione e la celebrazione della fede e per la pastorale scolastica, al fianco dell’arcivescovo di Milano Mario Delpini.

Una vocazione iniziata da ragazzo e poi una lunga esperienza nell'insegnamento della teologia

Per quasi trent’anni il sacerdote monzese è stato insegnante di Teologia, formando tantissimi seminaristi della diocesi di Milano. Lui, prima di entrare in seminario, la vocazione l’ha coltivata nella sua Monza, quando da ragazzo, affascinato dalle figure sacerdotali del suo oratorio, ha capito che anche a lui avrebbe voluto intraprendere quella strada.

"Sono nato nel quartiere San Gerardo – ha raccontato don Mario, facendo trapelare, con un tono pronunciato della voce, una certa gioia nel dirsi monzese doc – Poi con la mia famiglia ci siamo trasferiti in zona via Cavallotti, per la precisione via Monte Cengio. Così dai due anni in avanti sono cresciuto nella parrocchia di San Carlo. La mia iniziazione cristiana è avvenuta lì, e lì ho maturato la mia fede nell’adolescenza, che mi ha portato a scegliere, una volta terminato il liceo scientifico (Frisi), di entrare in seminario. Per me – ha proseguito – la culla dov’è fiorita la vocazione è stato l’ambiente parrocchiale, saturo di profumi di Vangelo e di attenzione alle storie del mondo, grazie alla guida di don Giancarlo Airaghi e don Domenico Albanese".

Da sempre legatissimo alla sua Monza

Il rapporto tra il don e la città è sempre stato profondamente sentito, non solo come luogo in cui ha coltivato la sua religiosità, ma anche come scenario di passioni e tempo libero. Grande appassionato di sport, il neo-rettore del Pontificio seminario lombardo, ha sempre seguito da grande tifoso il Monza calcio e le corse in Autodromo.

"La città che amo non è solo il luogo sorgivo della mia fede, è il luogo dove da adolescente andavo a vedere il Gran Premio, dove ho tifato il Monza al vecchio stadio Sada, furoreggiante di giocatori che hanno fatto la storia del club, quando ho sognato anche la carriera calcistica".

"La cosa che mi ha arricchito tanto – ci ha tenuto a concludere don Mario – è stata la mia esperienza di fidei donum in Brasile dal 2004 al 2010, da insegnante in un seminario in Amazzonia, dove ho abitato in mezzo a tante famiglie povere. Questo ha riplasmato il mio modo di essere prete, mi ha fatto accogliere il dono di quella umanità, un tocco incantevole di Dio".

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