Coi lavori della ciclabile traffico in tilt
Rallentamenti per il cantiere di via Aquileia, ma il prossimo passo sarà corso Milano
Un tassello per favorire la mobilità ciclabile, ma nello stesso tempo fonte dell'aumento del traffico veicolare a Monza in viale Campania-via Borgazzi.
Ciclabile via Aquileia e il traffico in tilt
Sono iniziati lunedì 25 settembre 2023 i lavori di realizzazione della ciclopedonale su via Aquileia e della ciclabile su via Lario. Entrambe le nuove piste saranno completate entro la fine dell’anno e favoriranno i collegamenti intracomunali. Una buona notizia? Non per tutti.
Se chi da tempo ha scelto la bicicletta e chi ha a cuore la riduzione dello smog plaude all’iniziativa, chi è costretto a usare la macchina per gli spostamenti però è già insorto e le polemiche sui social non sono mancate, sia per il restringimento della carreggiata sia per il relativo traffico dovuto al cantiere, soprattutto in via Aquileia in quest'ultima settimana.
La nuova ciclopedonale di San Rocco su via Aquileia percorrerà il tratto compreso tra via Paisiello e via Borgazzi, sul lato dei civici pari per 300 metri collegando due tratti già realizzati in precedenza continuando su via Montesanto per poi congiungersi con via Borgazzi e viale Campania.
Resterà una corsia in meno
All’avvio del cantiere però la viabilità è andata subito in tilt. E la cosa non migliorerà perché comunque per far posto alla ciclabile ci sarà una corsia in meno per le automobili.
Ci scrive un lettore, segnalando come la normale coda sia pure peggiorata: «Alle 16.15 di martedì l’incrocio di via Borgazzi-viale Campania era bloccato per i lavori della ciclabile sul ponte di via Aquileia, non oso pensare nelle ore di punta».
Anche sui social la polemica non si è fatta attendere con commenti del tipo: «Ci vuole il Nobel per il responsabile della viabilità che ha deciso il restringimento delle corsie per fare la ciclabile».
A riguardo l’assessore alla Viabilità Giada Turato spiega: «Per quanto riguarda i lavori in corso di via Aquileia, stiamo monitorando la situazione per capire come intervenire per ridurre il traffico anche se il disagio è stato creato dallo slittamento dei lavori causati dal nubifragio e dureranno comunque solo fino al 31 ottobre».
Polemiche anche per la ciclabile di via Lario
Non sono mancate critiche nemmeno per la seconda ciclabile in cantiere, quella di via Lario, nel tratto compreso tra piazzale Virgilio sino all’intersezione con via Monte Santo Primo, in direzione di Muggiò. Si tratta di 600 metri di percorso bidirezionale sulla carreggiata stradale, con corsie delimitate da un cordolo di separazione.
La consigliera comunale del gruppo Misto Martina Sassoli ha tuonato: «Dopo il riuscitissimo esempio di corso Buenos Aires a Milano, al via anche a Monza la realizzazione delle piste ciclabili sugli assi viari più congestionati. In via Lario per ben 600 metri avremo uno splendido esempio di troncone ciclabile al fianco di una continuativa coda di automobili e pullman. Questa però la chiamano mobilità sostenibile».
Anche per quanto riguarda via Lario taglia corto: «Stiamo realizzando il tratto mancante e anche da Muggiò sono felicissimi di questo collegamento. Queste nuove ciclabili si inseriscono in un più ampio progetto di espansione della mobilità sostenibile, che come da obiettivi del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile puntiamo a portare al 50% entro il 2030. Sono anche un importante passo avanti nell’ottica dei collegamenti intracomunali, vista la quantità di persone che quotidianamente hanno l’esigenza di spostarsi tra Monza e Comuni limitrofi come Muggiò e Brugherio».
Il prossimo passo Sant'Albino e corso Milano
Intanto l'assessore si è detta possibilista anche sull'ultimo tratto di Sant'Albino per i 400 metri in cui si interrompe la ciclabile che inizia a Somma Lombardo e termina a Cassano d'Adda per un percorso di circa 80 km.
«Abbiamo effettuato un sopralluogo per capire se si possono usare i fondi dell’intervento Elesa, apriremo un confronto con Concorezzo perché un tratto insisterebbe sul loro Comune, ma la ciclabilità deve essere pensata oltre i confini comunali».
Il prossimo passo sarà poi ripensare a corso Milano: «Uso qualsiasi mezzo e capisco che siamo in una città pensata per le auto, ma l’obiettivo della mobilità dolce va perseguito con atti concreti creando percorsi completi e ben tenuti (abbiamo disposto un investimento in bilancio) in modo tale che molte più persone siano invogliate a prendere la bici. Anche per corso Milano, emersa come strada più percorsa dai ciclisti dal Giretto d’Italia, politicamente mi spenderò per realizzare un collegamento ciclabile».