Raccoglie i rifiuti mentre corre: l'odontotecnico di Lentate è terzo ai mondiali di plogging
Giovanni Porro, 54 anni, si è appassionato a questa disciplina che unisce attività fisica e sostenibilità.
«Corro e raccolgo». Due verbi che sono diventati la filosofia di vita di Giovanni Porro di Lentate sul Seveso e che lo hanno portato a salire sul terzo gradino del podio del campionato mondiale di plogging, che si è svolto sabato 30 settembre a Genova, organizzato da Aica - Associazione internazionale per la comunicazione ambientale, E.R.I.C.A. società cooperativa, Ats Valle dello Sport e Amiu Genova.
Plogging, che passione
Un neologismo, «plogging», nato dalla fusione tra la parola svedese «plocka upp», che significa «raccogliere», e la ben nota parola inglese «jogging», che indica una corsa ad andatura moderata. Una pratica, quella di raccogliere i rifiuti che si incontrano lungo il percorso mentre si cammina o si corre, che è stata ideata dallo svedese Erik Ahlstrom e che ha preso piede negli ultimi anni.
Una disciplina che unisce sport, benessere personale e tutela ambientale e che viene praticata da runner di tutto il mondo. A rimanerne affascinato anche il 54enne lentatese, di professione odontotecnico, che almeno tre volte a settimana, in pausa pranzo, esce a caccia di rifiuti. Si definisce «un runner che non guarda il cronometro», ovvero che non corre per la prestazione, ma per un fine più nobile.
L'odontotecnico lo pratica da circa 3 anni
Membro del Gs Avis di Copreno e dei Demes de fa, si è avvicinato a questa disciplina circa tre anni fa, dopo il lockdown imposto dalla pandemia da Covid-19.
«Avevo assistito a uno spettacolo del teatro civile dal titolo “Come ti salvo il pianeta”, nel quale i green storytellers Marco Cortesi e Mara Moschini parlavano delle pratiche sostenibili che si potrebbero adottare per rendere più pulito e migliore il mondo in cui viviamo - spiega Porro - A un tratto hanno usato la parola plogging, che non avevo mai sentito nominare. Non appena hanno spiegato cosa significava dentro di me è scattato qualcosa, ho pensato: “Visto che già corro, perché non posso anche raccogliere i rifiuti abbandonati?”».
E così è iniziata la sua «carriera» da eco-runner:
«Esco con guanti e sacchetto e non appena trovo qualcosa per terra mi abbasso per prenderlo. Inizialmente avevo un po’ di remora, di vergogna a farmi vedere, ora invece provo una grande soddisfazione quando chi passa per strada mi sorride o mi ringrazia, perché significa che ha compreso che il mio gesto, per quanto semplice, ha un grande valore per tutti».
Ha partecipato ai campionati mondiali di plogging
La sua dedizione a questa buona causa recentemente l’ha portato sul podio dei campionati mondiali a Genova, ai quali hanno partecipato 80 plogger da 16 Paesi del mondo, che si sono sfidati lungo i sentieri del Parco delle Mura, correndo e ripulendo per sei ore un angolo suggestivo di montagna a poche centinaia di metri dal mare. In totale sono state raccolte circa 3 tonnellate di rifiuti abbandonati, delle quali oltre il 71 per cento sono state differenziate e avviate al riciclo.
Si è classificato terzo
Un risultato straordinario, per il quale tutti dovrebbero essere considerati vincitori. Ma dato che si trattava di una gara, per calcolare il punteggio di ciascun partecipante e stilare la classifica si è tenuto conto di tre parametri: la distanza percorsa, il dislivello e la qualità e la quantità dei rifiuti raccolti, trasformati in CO2 equivalente non emessa in atmosfera. E Porro, con 250.931 punti complessivi, si è aggiudicato la terza posizione.
«Un risultato che sinceramente non mi aspettavo», ammette, per concludere: «Credo fermamente nell’utilità di questa attività e voglio cercare di diffonderla, sensibilizzando il maggior numero possibile di persone».