«Sforbiciata» al Bosco verticale di via Foscolo: le torri dell’archistar Boeri saranno più basse
Da Cederna a San Fruttuoso, ecco i piani attuativi che cambieranno in volto della città
Da 50 a un massimo di 42 metri. Saranno più bassi i palazzi a firma dello studio dell’archistar Stefano Boeri che verranno realizzati nell’area dismessa tra le vie Foscolo, Pascoli e Pellico a Monza, dove in passato sorgeva la concessionaria Monzacar.
«Sforbiciata» al Bosco verticale di via Foscolo: le torri dell’archistar Boeri saranno più basse
A luglio la società proprietaria della superficie, Clotilde srl, ha depositato istanza per l’avvio del procedimento di modifica del Pii (approvato nel 2015) presentando una nuova proposta progettuale che prevede «la modifica della tipologia architettonica della volumetria residenziale, lasciando invariata la consistenza volumetrica». In particolare, «in sostituzione dei tre edifici a torre di altezza massima pari a 50,50 metri, vengono proposti due edifici in linea che raggiungono un’altezza massima di 42 metri».
Una richiesta che ha avuto un primo via libera dalla Giunta e che dovrebbe arrivare in discussione in Consiglio Comunale il prossimo anno.
D’altra parte la stessa Amministrazione, nei documenti, ha evidenziato come sia intenzionata a «dare concreta attuazione al recupero e alla riqualificazione delle aree degradare e dismesse».
«E’ un progetto di grande qualità - ha commentato l’assessore al Governo del Territorio Marco Lamperti - Attraverso il dialogo con la proprietà e con l’architetto Boeri siamo andati a migliorare ulteriormente l’intervento. Quello precedente, legato all’Amministrazione di Dario Allevi, non ci aveva mai convinti».
A non piacere del tutto erano, appunto, le altezze «poco inserite nel contesto - ha osservato l’assessore - Ed era molto simile al Bosco verticale di Milano. Ma Boeri è un architetto che fa progetti in tutto il mondo e ognuno ha la sua peculiarità, caratteristiche proprie che lo identificano fino a farlo diventare un simbolo. Ebbene, volevamo che anche il progetto per Monza fosse unico, non una replica in piccolo e in un contesto ben differente di un progetto che già esiste».
Il risultato sono due palazzine di 13 piani (nel punto più alto, perché poi entrambi gli edifici è previsto che vadano a scalare), «laddove prima, nel precedente progetto, erano previsti tre palazzi che svettavano in un contesto urbano di altezze ben più basse», ha sottolineato l’assessore.
La modifica del Pii vigente, riportano i documenti del Comune, «avviene esclusivamente all’interno del perimetro dell’area fondiaria, lasciando invariate le configurazioni e le dotazioni previste nelle aree pubbliche in cessione o asservimento, ovvero il parco pubblico, l’area pedonale pubblica, il parcheggio a raso (anch’esso pubblico) che rimarrà invariato nelle dimensioni, nel numero di posti auto, negli accessi e nelle uscite».
L’assessore Lamperti replica ai comitati: «Non possiamo fare quello che vogliamo»
La «sforbiciata» alle altezze non ha interessato unicamente le palazzine di futura costruzione in via Foscolo, ma ha riguardato pure il maxi progetto edilizio di via Ticino, a San Fruttuoso, dove l’assessore al Governo del Territorio Marco Lamperti - dopo una serrata trattativa con la proprietà - è riuscito a «strappare» un taglio dei piani.
«Non abbiamo tagliato solo le altezze, ma, in questo caso, anche le volumetrie - ha messo in luce l’assessore - Se su via Foscolo si tratta di un intervento di rigenerazione urbana, nel caso di via Ticino è invece a consumo di suolo e abbiamo deciso di andare a ridurre laddove ci era possibile. Abbiamo negoziato un taglio di oltre 10mila metri cubi, pari al 25 per cento del volume». Oltre a ciò, ha spiegato Marco Lamperti, «al posto del supermercato abbiamo previsto negozi di vicinato, abbiamo mantenuto la piazza, ma rendendola più verde e alzato la quota di edilizia convenzionata dal 30 al 40 per cento con prezzi ben al di sotto di quelli di mercato che visti i prezzi che hanno raggiunto gli immobili a Monza ritengo sia un segnale importante per le fasce di reddito medio-basse». In merito alle rimostranze sollevate dagli ambientalisti, in particolare il Comitato San Fruttuoso Bene Comune, che si sono detti contrari a tale piano attuativo, l’assessore ha replicato sottolineando come vi sia «un Pgt vigente e come, in tal senso, la legge sia chiara. Si tratta di un piano attuativo conforme e non posso certo derogare a quello che dice il documento. Questo sarà un piano in variante unicamente per via del taglio delle volumetrie che abbiamo ottenuto. Non ho certo carta bianca su tutto. Le regole ci sono e vanno rispettate. Laddove ho margine di manovra cerco di intervenire. Anche quello del Buon Pastore è un piano conforme e dunque ho cercato di intervenire dove ho potuto, andando a prevedere una biblioteca di mille metri quadri con aule studio, immersa in un parco pubblico, nella chiesa panottica che verrà ceduta dal privato».