Da mezzo secolo nella stessa azienda: il record di Roberto Villa
Il lissonese lavora alla Ksb Italia di Concorezzo dal lontano 19 novembre del 1973.
Da mezzo secolo nella stessa azienda: il record del lissonese Roberto Villa. Assunto dalla Ksb Italia di Concorezzo nel lontano 19 novembre del 1973, nei giorni scorsi è stato festeggiato dai vertici dell'impresa e dai colleghi. Villa andrà in pensione a fine anno, ma rimarrà comunque vicino all'azienda. Nel 2020 ha ricevuto il riconoscimento di Maestro del Lavoro.
Festa a sorpresa perfettamente riuscita
Un traguardo da record, celebrato con una festa a sorpresa organizzata lo scorso 20 novembre dai vertici della Ksb. L'azienda con sede a Concorezzo ha consegnato a Villa una targa, regalando una giornata da ricordare al 65enne di Lissone. Entrato in azienda all'età di 15 anni, Villa da circa un decennio ricopre il ruolo di direttore vendite.
"Quando 50 anni fa (traguardo raggiunto il 19 novembre 2023) sono entrato in KSB, che allora si chiamava Anonima Lombarda Costruzione Pompe-Pompe Klein nella sede di Viale Tunisia, 46 a Milano ero un ragazzino: avevo soli 15 anni - spiega Villa, residente a Lissone - Non avevo degli obiettivi, ma avendo alcuni parenti che già lavoravano in azienda mi aveva sempre colpito, nonostante si trattasse di un’Azienda di relativamente grandi dimensioni, lo spirito familiare con il quale venivano portate avanti le varie attività. Forse era stato un segno ma già all’età di 13 anni ero venuto in azienda con mio zio per la manutenzione della sua autovettura che il meccanico aziendale riparava (con il benestare dell’allora direttore di stabilimento) il sabato pomeriggio all’interno di un garage. Ho frequentato per 9 anni le scuole serali uscendo di casa alle 6.45 e ritornandoci alle 24.00 circa, molte volte a piedi da Monza a Lissone, anche in inverno. Tornando però alle aspettative, vedevo i vertici Aziendali come delle persone competenti, che erano cresciute all’interno dell’azienda e che rappresentavano per me un riferimento che mi sarebbe piaciuto imitare".
Da dattilografo a direttore delle vendite
"La carriera mi ha dato tante soddisfazioni, ma ci sono stati anche “momenti duri da affrontare” - continua Villa - Entrando dal livello più
basso ho dovuto in ogni occasione dimostrare quanto valessi per ogni avanzamento, cosa che, invece, chi entrava già formato acquisiva automaticamente. E così, piano piano ho iniziato la mia crescita professionale sostituendo il centralinista, passando da dattilografo ad assistente dell’ufficio paghe per qualche giorno al mese, fattorino che portava bancali di carta per le fotocopie al 7° piano (per fortuna con ascensore), iniziando le prime esperienze di venditore di pompe dosatrici di una delle numerose rappresentate di allora mostrando all’Azienda le mie abilità sia tecniche che commerciali, successivamente sono diventato referente in Azienda per un’altra rappresentata. Tutto ciò all’interno del reparto energia nel quale ho lavorato per molti anni diventando prima responsabile di prodotto per l’Italia (unico abilitato all’esterno della Germania ottenendo risultati per me insperati) e poi come responsabile e infine direttore. Credo però durante tutti questi anni di non aver mai tralasciato la mia disponibilità nell’aiutare i nuovi colleghi nella propria crescita professionale ma anche personale cercando di trasmettere loro quella passione per il proprio lavoro che deve essere alla base di ogni attività".
Numerose le soddisfazioni raccolte
Numerose le soddisfazioni raccolte dal lissonese in mezzo secolo di carriera spesa nell'azienda ora con sede a Concorezzo.
"Ricordo anche quando ho seguito per intero la vendita delle pompe di preriscaldo e prelubrifica per i sommergibili della Marina Militare Italiana sviluppando la commessa dalla fase di progettazione, all’offerta, alla gestione della commessa, al collaudo presso l’Arsenale Militare di La Spezia fino alla redazione delle relative monografie (che conservo ancora) secondo le particolari prescrizioni della MMI stessa. Ricordo che per conseguire quella vendita era necessario eseguire un particolare collaudo fatto anche di uno stress test con colpi di un maglio da 1,3 tonnellate contro una piattaforma su cui era montata la pompa per vedere se sarebbe resistita alle sollecitazioni durante le operazioni belliche. Durante quel momento, ho temuto veramente che rompessero la pompa e che poi l’azienda l’avrebbe fatta pagare a me, ben 40 milioni di lire di allora. Invece, tutto è andato per il meglio. Per me, che ero ancora giovane è stata una grande soddisfazione".
Dal 2020 è Maestro dal Lavoro
Una carriera lunghissima quindi, coronata nel 2020 con il conseguimento dell'onorificenza di Maestro del Lavoro.
"Questa onorificenza è stata per me una sorpresa ad iniziare dalla telefonata che ho ricevuto una sera dal Console Provinciale che ho scambiato per uno scherzo ma che poi ho capito si trattasse di una cosa seria e qui voglio ringraziare chi è stato contattato dalla commissione giudicante per il sostegno della candidatura. La porta che si è aperta e quella di poter continuare a stare con i giovani nei quali credo molto in quanto dalle poche esperienze fatte fin’ora nelle scuole nelle quali abbiamo accesso per le attività di orientamento e sviluppo di tematiche specifiche ho potuto sperimentare che ogni mente è come una parete piena di cassetti e se siamo così bravi da intuire quale aprire di ogni ragazzo è possibile ottenere dei risultati inattesi".
Proprio con i giovani Villa vorrebbe restare in contatto anche una volta tagliato il traguardo della pensione. Un traguardo che si fa via via sempre più vicino, visto che al 31 dicembre manca sempre meno...
"Non ho ancora avuto il tempo di fare una vera programmazione, sicuramente vorrò rimanere a contatto con il mondo giovanile e credo che una grande opportunità verrà dai Maestri del Lavoro che operano nel mondo scolastico cercando di aiutare le nuove generazioni, che sono il nostro futuro, nelle loro scelte affinché possano trovare nella loro vita il giusto punto di equilibrio fra dovere e passione. Sicuramente mi piacerebbe poter continuare a tornare in KSB sia per ritrovare i colleghi ma anche per portare tanti giovani a “toccare con mano” cos’è il mondo del lavoro per poterli aiutare nelle loro scelte di vita soprattutto per renderli consapevoli che in giovane età si può anche correre il rischio di sbagliare e quindi di seguire i propri sogni perché è appunto da questi sogni molte volte incompresi che sono venute le scoperte più strabilianti e inimmaginabili".