Roncello

In cammino per dire "no" alla violenza sulle donne

Grande partecipazione alla fiaccolata organizzata dall'Amministrazione e dalle associazioni nella serata di sabato 25 novembre

In cammino per dire "no" alla violenza sulle donne
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Tutta Roncello scende in strada per dire "no" alla violenza sulle donne. Grandissima partecipazione alla marcia organizzata ieri, sabato 25 novembre, giornata internazionale dedicata a uno dei temi, purtroppo, ancora molto attuali.

La camminata di Roncello

Un'appello, quello lanciato dall'Amministrazione comunale, al quale hanno risposto circa 200 persone che si sono date appuntamento in piazza per la partenza della fiaccolata. Una marcia simbolica, ma molto significativa, aperta dalle parole di don Camillo Casati, che ha chiesto una preghiera per Giulia Cecchettin, l'ultima giovane vittima di violenza. La folla si è poi spostata in piazza don Gnocchi, punto in cui è installata la panchina rossa, simbolo della lotta alla violenza sulle donne.

Striscioni e poesie

Presente anche l'associazione "Ali di carta" che ha preparato uno striscione, mentre alcune donne hanno letto poesie inerenti al tema della violenza. L’assessore ai Servizi sociali Maria Mendola ha infine ringraziato tutti i presenti:

"Ringrazio tutti voi che oggi avete impiegato il vostro tempo per questa fiaccolata. Questo è il nostro grido per tutte le donne vittime di violenza. Dobbiamo farci sentire e combattere per la nostra libertà, perché l’amore non può e non deve essere violenza”.

Le mani rosse

Alla fiaccolata ha preso parte anche una pittrice che ha realizzato un dipinto su cui poi tutte le donne hanno messo la loro firma; poi, su un lenzuolo bianco, le donne presenti hanno posato le mani intrise di vernice rossa come ulteriore simbolo della manifestazione. Il quadro, come d’accordo con l'Amministrazione, sarà appeso in Comune, mentre il lenzuolo verrà esposto sul balcone del Municipio.

"Per noi questo momento ha significato tanto. Aver preso parte a questa manifestazione significa partecipare non solo al dolore di tutte le donne vittime di violenza e all’ultimo caso di cronaca, quello di Giulia, ma anche combattere per i diritti che tutte le donne dovrebbero avere. Avere paura di uscire, di incontrare un uomo per strada o di essere legata a lui sentimentalmente non è accettabile. Bisogna educare al rispetto per cambiare le cose”.

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