Mobilitazione

Nuovo centro migranti, la protesta dei residenti

Ieri sera in Consiglio comunale l'appello al sindaco per fermare l'arrivo di cento richiedenti asilo a Triante

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Davanti all'apertura del nuovo centro migranti si sono presentati numerosi con cartelli e striscioni per chiedere di fermare l'arrivo di un centro accoglienza da 100 persone nel cuore di Triante a Monza. I residenti che abitano in prossimità della palazzina che potrebbe presto essere destinata all'accoglienza dei richiedenti asilo  in via Monte Oliveto  7 hanno fatto sentire la loro voce ieri sera in Consiglio comunale. Una serata concitata che ha visto anche la seduta sospesa proprio per il clima di tensione suscitato in Aula.

La protesta dei residenti per il centro migranti

Tantissime persone sono arrivate in Consiglio comunale ieri sera, lunedì  27 novembre 2023, dopo che è circolata la notizia, anche per mezzo della distribuzione di alcuni volantini: "Non siamo contrari all'accoglienza, ma non ha senso creare un ghetto, concentrando le persone in un'unica struttura. Anche in termini di sicurezza sarebbe un problema garantirla".

Lo sfogo dell'ex sindaco Allevi

A parlare a nome dei manifestanti è stato in Aula l'ex sindaco Dario Allevi che ha chiesto al sindaco di spendersi con la Prefettura perché si propenda per un'accoglienza diffusa e non per un'unica location che ospiti contemporaneamente tutte quelle persone. "Non replichiamo quanto successo con via Asiago. I cittadini di Triante sono preoccupati di quello che può accadere nel loro quartiere. So che la sua poltrona è scomoda sindaco, ma non può mettere la testa sotto la sabbia o girarsi dall'altra parte", ha affondato Allevi nei confronti del sindaco Paolo Pilotto.

E ancora: "Non mi dica che non è di sua competenza. Esprimiamo tutti contrarietà, veniamo anche noi dal Prefetto a dire che una decisione del genere non l'accettiamo".

Invito subito accolto dal Partito democratico che per voce del consigliere Marco Riboldi ha chiesto di esporsi in modo unitario come Consiglio comunale, evitando battaglie partitistiche: "Collaboriamo assieme, maggioranza e minoranza, lì cento persone non devono andare, ragioniamo su come risolvere assieme".

Posizione che però ha suscitato i dubbi di Stefano Galbiati di Noi con Allevi: "Mi sa di retromarcia, adesso si sta cercando di fermare i buoi che sono scappati".

Il no secco dell'assessore Riva

Sull'argomento è intervenuto anche l'assessore al Welfare Egidio Riva che ha garantito di avere già detto forte e chiaro il suo no al Prefetto. Lo aveva anticipato in occasione del consiglio comunale di due settimane fa, quando, all’indomani del servizio pubblicato sul Giornale di Monza che svelava in anteprima i dettagli del progetto, il consigliere di opposizione (ed ex sindaco) Dario Allevi aveva sollevato il polverone. E lo ha ribadito ora che ha visto coi propri occhi i lavori in corso nell’ex scuola di via Monte Oliveto, dove gli operai sono da settimane al lavoro per «trasformarla» in un potenziale  centro d’accoglienza. Riva non ha dubbi. «E’ inaccettabile che cento migranti possano essere ospitati tutti insieme in un unico spazio. Il progetto va fermato». Insieme al vicesindaco Egidio Longoni, venerdì ha effettuato un sopralluogo in via Monte Oliveto, dove ha anche incontrato uno dei responsabili della cooperativa Intesa Sociale che ha preso in affitto l’edificio da un privato.

«Ho visitato gli spazi interni - ha spiegato l’assessore Riva - Le camerate, la mensa, i servizi igienici, i locali a uso comune. La struttura è stata attrezzata per ospitare almeno 100 migranti. Questo - come mi è stato più volte ribadito dal responsabile della cooperativa - è il numero indispensabile per garantire la sostenibilità economica della gestione».

La struttura che potrebbe aprire a Triante

Almeno 100 persone in 670 metri quadri circa con  12 stanze, su due piani fuori terra e un seminterrato, con una doccia ogni dieci persone. Tre metri quadri di spazio a persona nelle camerate. Nessun giardino. Un locale per la socialità con una macchinetta per il caffè e le bevande calde. Così è stata presentata la struttura all’assessore che si è interessato di capire quali fossero i dettagli dei servizi di accoglienza e integrazione che si andranno a garantire.

«Scarse o nulle azioni educative - ha tuonato - Sorveglianti per impedire problemi durante la notte. Poco altro. Il bando è ancora in attesa di aggiudicazione. Non sappiamo se e a quali condizioni verranno ospitati migranti nell’edificio in via Monte Oliveto. Mi è stato detto dal responsabile della cooperativa che le condizioni alloggiative che ho visto sono in regola con quanto previsto dal bando - vale a dire con i cosiddetti decreti Salvini - e con i requisiti indicati da Ats. Così come in regola con le direttive ministeriali - leggasi ancora decreti Salvini - sono i servizi di accoglienza previsti».

Condizioni che non sono per nulla piaciute al titolare del Welfare, come del resto non erano piaciute al Pd che, attraverso il Segretario locale Valerio Imperatori, aveva preso le distanze, parlando di un progetto da fermare o quantomeno da ripensare radicalmente, nel numero di persone e nelle modalità di gestione.

 

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