«Cinquant’anni di lavoro e sacrifici spazzati via dalla Pedemontana»
Mobilitazione per il Quagliodromo, l’autostrada cancellerà 30mila metri quadri di area verde
«Cinquant’anni di lavoro e sacrifici spazzati via dalla Pedemontana. L’autostrada cancellerà completamente un’attività per far spazio al cemento». Un mese fa gli ufficiali sono arrivati al Quagliodromo di Desio, nella Strada comunale dei Boschi per Cesano Maderno, un’area che si trova a San Carlo, al confine con Seregno e Cesano, e hanno consegnato l’atto per la presa di possesso dei terreni, un intervento che la società Pedemontana sta mettendo in atto e a quanto pare andrà avanti fino a gennaio.
«Cinquant’anni di lavoro e sacrifici spazzati via dalla Pedemontana»
Tra gli espropri c’è anche il circolo ricreativo. «Così sottrarranno anche gli ultimi spazi di verde disponibili», commenta amareggia ta Rosella Arienti, che affianca il papà, Luigi, proprietario dell’area e del circolo, che ha fatto nascere e non intende cedere. E non è l’unica. A sostenerla sono in tanti, il Circolo ha circa mille associati. Oltre a loro ci sono cittadini e associazioni contrari all’arrivo dell’autostrada nell’area della dorsale nord-Milano, circa 30mila metri quadrati che non appena saranno avviati i cantieri non esisteranno più. «L’ultimo baluardo di verde rimasto per la conservazione della natura e dell’ambiente in un territorio altamente urbanizzato», precisa.
E sul progetto afferma: «È dal 2009 che si parla di planimetrie, poi c’è stata la modifica intorno al 2018 che aveva ridotto i territori espropriati. A un tratto, a metà ottobre, sono ricomparsi i progetti del 2009 a insaputa di tutti, ma con delle varianti che nemmeno i vecchi espropriandi conoscevano e con procedura d’urgenza. Per che cosa? Per utilizzare i fondi che altrimenti sarebbero sospesi - fa presente - Perché non valutare di ridurre questo mostro, che passa come un progetto di pubblica utilità, non cementificare tutto e lasciare vivere le attività e l’ecologia?», domanda. Un luogo che, tra l’altro, esiste da mezzo secolo.
Un vero e proprio punto di ritrovo
«Al Quagliodromo l’associazione Cacciatori La Starna era nata oltre 50 anni fa come circolo ricreativo e area di addestramento cani, gare cinofile con e senza sparo, autorizzata dalla Regione Lombardia come Zona C – ricorda Arienti - Nel 1974 era stata rilasciata la prima licenza di somministrazione alimenti e bevande, così da diventare un vero e proprio punto di ritrovo in una zona di periferia, dove c’erano e ci sono ancora oggi strade dissestate, assenza di illuminazione, luoghi abbandonati a se stessi con tutte le problematiche che ne conseguono. La presenza del Quagliodromo con l’affluenza di persone ha permesso di salvaguardare questa zona preservandola da criminalità, incuria, degrado ambientale. Ne ha avuto beneficio anche l’ambiente circostante, con la manutenzione dei campi, taglio erba, è sttao evitato l’abbandono di rifiuti di ogni genere, come invece avviene ancora oggi a poca distanza».
Arrivano anche personale dall'estero
Oltre a essere punto di ritrovo in un’oasi verde, è anche sede di associazioni, con persone che arrivano da altre regioni, persino dalla Svizzera. «Qui da anni si svolge l’addestramento levrieri, vengono organizzate gare di coursing e racing, vengono praticati il tiro a segno e il tiro dinamico sportivo ad aria compressa, si tengono manifestazioni indoor e outdoor», puntualizza.
Tutti aspetti che non sono stati assolutamente tenuti in considerazione, come emerge dalla protesta che si è attivata subito dopo la consegna degli atti e la mobilitazione contro gli espropri che è in corso.
Luigi Arienti, presidente dell’Associazione Cacciatori San Carlo Desio, che oggi ha 91 anni, grazie al Quagliodromo è anche riuscito a raccogliere importanti aiuti per la comunità, a partire dal 1985 alla Lega Italiana per la lotta contro i tumori di Milano (250mila lire), o a metà 2014 prima del passaggio da Federcaccia a Enalcaccia, la sezione Cacciatori ha raccolto contributi per la Croce Rossa Italiana Sezione Desio, 48mila euro per l’acquisto di un automezzo attrezzato.
"E' evidente che conta solo l'autostrada"
«Tutti aspetti che non contano nulla. Con questa azione non si rendono conto che rovinano un’attività e la gente che ci lavora – evidenzia Arienti - Hanno fatto i rilievi con i droni, hanno visto una tettoia e non si sono accorti che qui c’è un centro ricreativo che lavora ogni giorno. Attività che tra l’altro non viene neppure riconosciuta perché l’indennizzo è veramente ridicolo. Di fronte a tutto questo è evidente che conta solo l’autostrada, assoluto disinteresse anche per la salute dei cittadini. Se non fosse così non capiamo perché allora insistere con tre corsie, defraudare tutti i territori indistintamente al posto di contenere gli spazi da occupare e restringere l’area degli espropri. Non si sa più nulla della stazione di servizio che, se sarà realizzata, sarà un vero e proprio mostro per questi territori». Proteste che vorrebbero poter esternare in modo diretto al direttore della società Autostrada Pedemontana Lombarda, Sabato Fusco.
«Afferma di essere disponibile. Lo invitiamo qui al Quagliodromo, così può ascoltare anche noi, le nostre ragioni, perché non si può arrivare e distruggere tutto in un colpo solo».
«Sembra la fine e sarà un danno enorme»
«Sembra che questa volta siamo arrivati alla chiusura effettiva. Abbiamo preso questa notizia molto male e quello che è certo è che la Pedemontana non so in realtà che utilità potrà avere». A contrastare l’esproprio del Quagliodromo c’è Tommaso Curci, che si occupa di allenamenti e competizioni amatoriali di levrieri non solo per la finalità ludico/sportiva, con circa una quarantina di levrieri, ed è un assiduo frequentatore.
«Ci crea un disagio enorme, non solo qui si sono organizzate gare nazionali - ha proseguito - Qui si guarda il business invece che alle persone e la cosa grave è che si tratta di un luogo di aggregazione che sparirà. Verrà a mancare anche tutto il lavoro indotto dei levrieristi e tanti pensionati non sapranno dove andare».
Contrario alla Pedemontana e anche alla «politica degli espropri. Una strada che credo sarà inutile per il movimento auto che avrà. Ma quello che mi chiedo è perché sono sempre le automobili che hanno la precedenza su tutto? Penso dovrebbe essere giusto il contrario. E questo comporterà un enorme danno a tutti i suoi frequentatori, non parlo solo per la finalità ludico/sportiva, ma anche per l'aspetto sociale che verrà a mancare, basti pensare a tutte le persone che in questa struttura si sono conosciuti, frequentati, diventati amici e vissuto esperienze positive e felici. Penso poi alle splendide persone che sono i gestori del Quagliodromo che ci hanno assecondato e coccolati in tutto e per tutto, che a breve perderanno il loro lavoro e che dovranno ricercare un'occupazione a una età piuttosto difficile. Lo so che è complicato che si possa tornare su passi ormai decisi... ma se ogni tanto si pensasse anche al benessere della gente degli animali e dell’ambiente, invece di anteporre sempre il denaro. Ringrazio tutti».
Sulla stessa linea Fernando Moioli, della Asd Dac, associazione sportiva che promuove il tiro a segno con carabina ad aria compressa. Dispiaciuto anche Adriano Picelli, ex-presidente del circolo Cacciatori, e frequentatore quel luogo da quarant’anni: «Un grande peccato espropriare un terreno per un’autostrada che è lì ferma per tanti anni».
«Un duro colpo, l’area va stralciata»
La sezione provinciale di Milano e di Monza e Brianza non ci sta e con una lettera l’ha detto in modo chiaro a Pedemontana: «L’autostrada non s’ha da fare». A prendere posizione è stato il presidente, Guido Pirotta.
«Il presidente della sezione di Desio, Luigi Arienti, con grande impegno e sacrificio ha gestito la zona d’addestramento cani per oltre cinquant’anni, dando possibilità a molti amici provenienti dalla Brianza e da altre province di addestrare il proprio animale».
Da qui la richiesta:
«Chiedo al direttivo di Pedemontana di stralciare dall’esproprio una modesta parte di terreno in quanto qui vi è una struttura in muratura con un bar e una sala adibita a riunioni delle diverse associazioni. Se la mia richiesta non venisse accolta sarebbe un duro colpo per tutta la famiglia Arienti e gli associati della Enalcaccia Desio e delle sezioni limitrofe. Inoltre, verrebbe meno una struttura che negli anni è stata centro di aggregazione per molti appassionati alla caccia e alla cinofilia».
Concetto ribadito dal consigliere provinciale di Enalcaccia, presente al Quagliodromo, Giraldo Graziano.
Una battaglia sostenuta da anni dalle associazioni ambientaliste, tra tutte il Coordinamento No Pedemontana:
«Siamo stati dappertutto, non c’è stato mai ascolto da parte dei politici. Come cittadini in questi anni ci siamo battuti e continuiamo a farlo ma vediamo che si continuano a rimpallare le responsabilità. E’ dal 1986 che è in progetto di realizzare 22 chilometri di strada, oltre dieci i presidenti che se ne sono occupati. Dal 2009 non si è più saputo nulla e adesso all’improvviso arriva questa procedura d’urgenza e la presa di possesso, che cancellerà anche quest’area verde».