Nasce il comitato di quartiere contro il fast food
Una quindicina di residenti si è riunita in viale Brianza davanti al terreno privato dove sorgerà il ristorante di McDonald’s.
Mentre prosegue la petizione online, che in una quindicina di giorni ha già raccolto 1.415 firme, nascerà presto anche un comitato di quartiere a Carate Brianza contro il futuro fast food che dovrà sorgere sull’area privata tra via San Michele al Carso e viale Brianza.
I residenti della zona si sono ritrovati a Carate
L’obbiettivo? «Monitorare il progetto, coinvolgendo se possibile un tecnico urbanista, che possa seguire passo a passo l’iter legato all’intervento». Una quindicina i residenti che sabato mattina, sfidando la pioggia, hanno risposto all’invito diffuso in settimana via social da Elena Schiavi, promotrice della raccolta firme sulla
piattaforma «Change.org», che resterà aperta fino al 16 dicembre. All’appuntamento hanno risposto presente anche il capogruppo Pd in Consiglio a Carate Brianza, Fabio Casiraghi accompagnato da Gabriele Caslini, candidato per la civica di centrosinistra «L’Altra Carate», raggiunti poco più tardi dall’ex sindaco del Partito democratico, Francesco Paoletti.Preoccupa la viabilità
«La nostra - ci ha tenuto a precisare Schiavi - è un’azione che non vuole avere connotazioni politiche. Quello di oggi vuole essere un confronto fra cittadini per provare a definire una serie di azioni possibili di fronte a questo progetto che mette di fatto a rischio il verde e, soprattutto, la viabilità del contesto».
A Casiraghi e Paoletti è stato chiesto in apertura di illustrare tecnicamente i passaggi urbanistici relativi all’area di proprietà privata inserita nel Piano attuativo di completamento denominato «Pac 2» sulla quale, fin dal Pgt 2009, insistono diritti edificatori, ma che - hanno ribadito i due esponenti del Pd - «solo con la variante del 2023, approvata dalla Giunta di centrodestra ed entrata in vigore a maggio, è diventata appetibile per l’operatore, che ha avanzato la richiesta di insediarvi un fast food».
Prosegue la petizione online
Fermare l’intervento?
«Quasi impossibile - ha ammesso però l’ex sindaco dem - Se il progetto risultasse conforme alle previsioni di Piano, non ci sono molte possibilità se non quella di monitorare attentamente ogni passaggio con un accesso agli atti che ci riserviamo di effettuare ed eventualmente intervenire qualora emergessero delle richieste di varianti che dovranno necessariamente passare in Aula per essere approvate in deroga».
I residenti hanno confermato l’intenzione di costituirsi comunque in un comitato che porterà avanti un attento monitoraggio, puntando anche sul traino delle oltre 1.400 firme raccolte con la petizione:
«Vogliamo andare avanti per raccogliere ancora altre adesioni - ha precisato Schiavi - Sarà nostra premura anche far presente all’Amministrazione comunale le difficoltà di una zona così congestionata dal traffico chiedendo un rafforzamento dei passaggi pedonali per la sicurezza di chi vive qui..».