Sindaci e consiglieri visitano il carcere con l'Associazione Nessuno Tocchi Caino
Accompagnati dalla direttrice, Cosima Buccoliero e dal comandante della polizia penitenziaria, i rappresentanti delle Amministrazioni locali hanno condiviso con loro le tante azioni necessarie per migliorare le condizioni della struttura
Diversi amministratori locali della Brianza hanno fatto visita oggi, lunedì 18 dicembre, al carcere di Monza accompagnati dall’associazione “Nessuno Tocchi Caino”.
Sindaci e consiglieri visitano il carcere con l'Associazione Nessuno Tocchi Caino
Oltre ai dirigenti nazionali dell’associazione, Rita Bernardini ed Elisabetta Zamparutti, era presente una numerosa delegazione di Sindaci: Francesco Cereda di Vimercate, Alberto Rossi di Seregno, Maurizio Bono di Arcore, Mauro Capitanio di Concorezzo, Mauro Colombo di Bellusco, il consigliere regionale Gigi Ponti, il consigliere provinciale Vincenzo Di Paolo, le consigliere comunali di Monza, Sarah Brizzolara, e di Cesano Maderno, Silvia Boldrini, l’ex parlamentare Roberto Rampi, oggi dirigente di Nessuno Tocchi Caino.
Una visita importante
La visita è servita per conoscere appieno la realtà carceraria ed ha rappresentato inoltre una tappa particolare, proprio per l'attenzione così corposa mostrata dai rappresentanti dei Comuni del territorio, di colori politici diversi. Da questa visita il prossimo anno potrebbero nascere progetti per migliorare lo stato del carcere di via Sanquirico, dove al momento si trovano 700 detenuti, quasi il doppio rispetto alla capienza regolamentare dell'istituto. Detenuti che solo in pochissimi casi riescono a lavorare, molti sono in attesa di giudizio e quasi la mettà è straniera.
Le diverse sezioni
I diversi livelli di organizzazione interna hanno messo in luce non solo le difficoltà della struttura e del sovraffollamento. In particolare nella sezione che vede l’inserimento della terza branda nella cella prevista per due persone, rende impossibile persino i movimenti.
Completamente diversa dalla sezione LUCE di recente ristrutturazione che è un esempio di come, anche solo rispettando la normativa vigente, cosa quasi mai possibile nella maggior parte dei penitenziari, si potrebbero comunque creare delle condizioni di dignità che cambiano la vita di detenuti e operatori penitenziari e anche le prospettive di reinserimento nella società.
Accompagnati dalla direttrice, Cosima Buccoliero e dal comandante della polizia penitenziaria, i rappresentanti delle Amministrazioni locali hanno condiviso con loro le tante azioni necessarie.