Accusò il sindaco di prendere mazzette, ora si scusa con una lettera e una donazione
Le scuse pubbliche di una cittadina che aveva accusato, senza alcun fondamento, Mauro Capitanio di aver preso soldi nella vicenda di Asfalti Brianza.
Accusò il sindaco di Concorezzo, Mauro Capitanio, di essere corrotto. In sostanza, inventandosi tutto, di aver preso mazzette nella vicenda, con risvolti giudiziari, dell'azienda Asfalti Brianza.
Una lettera di scuse e una donazione
Ora, a distanza di alcuni mesi da quella pesante accusa, perpetrata attraverso i social, ha scritto al primo cittadino una lettera di scuse accorate impegnandosi anche a fare una donazione benefica ad Airc.
Il caso risale ad alcuni mesi fa. Le vicende dell'impianto di lavorazione degli asfalti di Concorezzo, divenuto un caso giudiziario, avevano scatenato anche polemiche su social.
Sindaco accusato di prendere mazzette senza alcun fondamento
Tra coloro che avevano commentato, c'era stata anche Cristina Daniotti, cittadina che era però andata decisamente oltre le righe, con accuse del tutto infondate rivolte al sindaco di Concorezzo, accusato di prendere mazzette.
Querela ritirata
Mauro Capitanio aveva annunciato querela per diffamazione. Ora le parti sono arrivate ad un accordo che chiude la vicenda, senza strascichi legali, come si evince dalla lettera di scuse di Cristina Daniotti, che pubblichiamo integralmente.
La lettera
Egregio dottor Mauro Capitanio,
con la presente sono a manifestarLe tutto il mio dispiacere per l'incresciosa vicenda che si è venuta a creare. Durante le noti e tristi vicende legate alle attività di Asfalti Brianza, nonostante l'impegno dell'Amministrazione comunale nell'affrontare le problematiche in costante collaborazione con diversi enti che ha portato alla sospensione della suddetta attività, in un momento di rabbia legato anche alle mie condizioni di salute, le avevo rivolto su Facebook accuse molto gravi con il seguente commento: "Secondo me, in questa storia sono in parecchi a prendere mazzette da Asfalti Brianza. E il primo è proprio il sindaco di Concorezzo, poi viene il responsabile di Arpa. Visto che non se ne esce dopo anni di lotte non c'è più una spiegazione logica". Ho compreso la gravità e l'infondatezza di quanto scritto recando offesa alla Sua reputazione ed onore nell'ambito politico-istituzionale con effetti che toccano anche la sua sfera professionale e personale. La ringrazio per aver accolto la mia richiesta di chiudere bonariamente la vicenda e Le confermo che a titolo risarcitorio verserò quanto concordato alla Fondazione Airc per la Ricerca sul Cancro".