Gli artisti speciali conquistano la Biennale
I ragazzi del Centro «Terra di Mezzo» e dell’associazione «Amici di Laura» protagonisti di questa bella favola
Può un semplice racconto diventare un’opera d’arte custodita nel cuore della prestigiosa Villa Reale?
Gli artisti speciali conquistano la Biennale
La risposta, affermativa ovviamente, ve la possono dare direttamente i ragazzi disabili dell’associazione «Amici di Laura» afferenti al Centro diurno «Terra di Mezzo» di Usmate Velate, protagonisti di una storia tanto bella che pare una favola. Storia che hanno scritto proprio loro, grazie a un talento artistico e a una fantasia veramente da applausi.
«Tutto è nato dall’iniziativa che la Biennale di Monza ha organizzato e dedicato all’arte inclusiva grazie alla collaborazione con la “Rete TikiTaka” - spiega Mirko Campini, educatore volontario delle due realtà di Usmate Velate - Abbiamo accolto l’invito con grande entusiasmo e da qui abbiamo iniziato la ricerca per individuare l’opera migliore da presentare al concorso».
La scelta è ricaduta su un racconto che lo stesso Campini aveva composto prima del Covid «Monsieur Thibault e il ladro di cappelli», quasi casualmente ispirato da un suo viaggio in Francia. La storia però era piaciuta ai ragazzi che, lasciandosi ispirare dalle proprie emozioni, l’hanno tradotta in una serie di illustrazioni. Con l’aiuto dell’artista Manuela Sabatina, successivamente, il progetto è stato realizzato con la tecnica del graffito, arrivando a realizzare 12 tavole installate su un supporto di legno.
«Un lavoro straordinario che volevamo esporre in occasioni speciali, ma l’avvento del Covid ha bloccato tutto sul più bello», aggiunge il volontario. Il tempo è però galantuomo e quell’occasione speciale sarebbe arrivata a distanza di tre anni.
«Abbiamo deciso di proporla proprio alla Biennale nelle scorse settimane - prosegue - Non avendo superato la prima “scrematura” della giuria, l’opera è stata esposta al “Binario 7” durante un’apposita serata. Ma proprio in questa circostanza è stata notata da Gerardo Genghini, decano della Biennale, e dagli altri organizzatori, a cui è piaciuta moltissimo. Tanto che hanno subito chiesto (e ottenuto) di trasferirla nella galleria del Belvedere della Villa Reale insieme alle migliori opere in concorso».
La premiazione
Già di per sé una grande soddisfazione, a cui si è aggiunta poi la premiazione nei giorni scorsi ad opera del curatore Daniele Astrologo, che ha voluto celebrare ognuno dei 12 ragazzi per il proprio lavoro.
Ma non è finita qui, perché dulcis in fundo, la stessa Biennale, in accordo con gli «Amici di Laura» e la «Terra di Mezzo», ha acquisito l'opera che ora apparterrà per sempre al patrimonio artistico culturale della città di Monza.
«Per tutti noi è stata una grandissima sorpresa, ma ancor più una straordinaria emozione - chiosa Campini - Nel suo complesso è stato un percorso veramente incredibile visto che parliamo di un’opera nata quasi per caso, “dimenticata” per colpa del Covid e infine esposta dopo essere stata esclusa dalla fase finale del concorso. Che dire, una soddisfazione meritata e un orgoglio enorme per i ragazzi e per il lavoro che hanno svolto per arrivare sino a questo momento».