Progetto

Testimonianze di guerra alla Rsa Pio e Ninetta Gavazzi di Desio

"Ricordo che dalle fessure dei mezzi i deportati lanciavano dei bigliettini, nella speranza che qualcuno li leggesse", tanti i ricordi raccolti dagli studenti delle Rodari.

Testimonianze di guerra alla Rsa Pio e Ninetta Gavazzi di Desio
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A Desio un progetto degli studenti della scuola secondaria di primo grado Rodari con gli anziani ospiti della Rsa Pio e Ninetta Gavazzi. Li hanno intervistati per raccogliere i racconti di guerra.

I racconti degli anziani

"Avevo dieci anni all’inizio della guerra. Da casa nostra vedevamo gli aerei, e quando arrivavano dovevamo metterci velocemente al riparo. Durante Capodanno 1944 ero fuori con alcuni amici per festeggiare, e all’improvviso suonò l’allarme. Ci infilammo subito in un sottopasso e aspettammo la fine del bombardamento".
Questo il racconto di Antonio, uno degli ospiti della Rsa Pio e Ninetta Gavazzi di Desio, protagonista dell'iniziativa la classe terza D della scuola media Rodari. A guidarli nel progetto è la professoressa Annalisa Collotta. Insieme hanno ascoltato le storie di alcuni degli anziani ospiti sui momenti da loro vissuti durante la Seconda Guerra mondiale.
Antonio, Celide, Lucia, Rosalina, Marisa Eleonora, Giuditta, Santina, Luciana, Mariarosa, Dea, Tosca ed Ernestina hanno quindi deciso di condividere le proprie storie con gli studenti, che nei giorni precedenti avevano preparato in classe alcune domande.
"Durante la guerra mio fratello è stato catturato dai tedeschi – ha affermato Marisa – Lo hanno portato fino in Germania, perché non voleva essere più soldato e aveva tentato di scappare. È riuscito ad arrivare fino a Bologna, e poi lo hanno fermato e deportato".
"Noi eravamo piccoli, non capivamo cosa succedeva – ha risposto Mariarosa dopo che i ragazzi hanno chiesto se fossero a conoscenza delle deportazioni degli ebrei – Mi è rimasto impresso che da un giorno all’altro sono spariti tutti dalle scuole, e nessuno ci ha dato una spiegazione".
"Non sapevamo niente di preciso, ma vedevamo i carri piombati passare – ha raccontato Antonio – Ricordo che dalle fessure dei mezzi i deportati lanciavano dei bigliettini, nella speranza che qualcuno li leggesse".

Il progetto della classe

I racconti sono stati raccolti e registrati dai ragazzi.

"Abbiamo intenzione di partecipare a due concorsi quest’anno: il concorso Partigiani di Desio e il concorso indetto dall’associazione Mutilati di Guerra di Milano – ha spiegato la professoressa Collotta – Il primo è incentrato sulla figura del partigiano, mentre il secondo sulla tematica della guerra in generale. I ragazzi dovranno proporre un prodotto multimediale, in particolare nel secondo caso concentrandosi su un personaggio storico, e tutti i partecipanti verranno poi invitati a Milano per assistere alla premiazione".
Per concludere l’incontro di venerdì con una nota positiva, i ragazzi hanno proposto un momento musicale, in cui hanno cantato "Nel blu dipinto di blu", incontrando l’entusiasmo degli anziani, che hanno partecipato cantando e alzando le braccia a ritmo.
"Oltre ad aver sentito il racconto diretto dell'esperienza vissuta dai nonni, i ragazzi hanno percepito dai loro volti e dalla loro voce, spesso rotta dall'emozione, gli effetti nefasti della guerra – ha commentato Collotta, che ha poi proseguito – Si tratta di un progetto molto importante: i ragazzi apprendono meglio da una testimonianza diretta, e soprattutto in questo periodo storico è fondamentale che a loro passi il messaggio che non esiste nulla che giustifichi una guerra, e che ciò che queste persone hanno passato tanti anni fa accade ancora oggi nel mondo".
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