L’assessore dà del drogato al consigliere, che inoltra una segnalazione alla Prefettura
Nell’ultima seduta sono volate parole forti tra Marco Mastrandrea e Pietro Aceti
Il tema sicurezza accende la polemica in Consiglio comunale a Seveso e innesca un botta e risposta al vetriolo tra Marco Mastrandrea e Pietro Aceti, fino ad arrivare ad accuse pesanti da entrambe le parti: l’assessore ha di fatto dato del drogato al consigliere della civica Butti dopo che questi gli ha detto di non essere in grado di comprendere una frase. Alla fine Aceti ha segnalato il tutto alla Prefettura.
L’assessore dà del drogato al consigliere, che inoltra una segnalazione alla Prefettura
La discussione si è accesa sull’ultimo punto all’ordine del giorno della seduta di martedì della scorsa settimana: il rinnovo per quattro anni della convenzione con la Provincia di Monza e Brianza e il Comune di Meda per le attività di Polizia Locale e l’ampliamento dell’accordo al Comune di Limbiate.
Il punto è stato approvato con i voti favorevoli della maggioranza e della civica Allievi Sindaco, che tramite Luca Allievi ha dichiarato: «Credo sia la giusta strada e credo che tutti i Comuni della zona aderiranno. Sia perché mancano uomini e risorse, sia perché questo porterebbe vantaggi quando saranno pubblicati bandi regionali».
Dal Pd e dalle civiche Seveso Futura e Civica Butti (astenuti), invece, non sono mancate perplessità.
«Limbiate è un Comune con problematiche differenti, più vasto, che non confina con Seveso - le parole di Anita Argiuolo (Pd) - Sarebbe stato meglio lavorare con Comuni limitrofi. In questo modo si sottraggono risorse umane al nostro territorio».
Così l’assessore alla Polizia Locale Marco Mastrandrea:
«Il rinnovo quadriennale è dovuto alla recente legge regionale che consente queste collaborazioni. Nulla vieta ad altri Comuni di unirsi. Limbiate, pur sembrando distante, confina comunque col Parco delle Groane. Cesano Maderno ha un nuovo comandante che deve prima fare delle analisi, mentre Barlassina andrà al voto. Forse per questo non hanno, al momento, accettato - ha affermato - Ci sarà la possibilità di unire mezzi e tecnologie e ci saranno più pattuglie sul territorio con un minor dispiegamento di nostri uomini. Anche il comandante Roberto Curati ha sottolineato come l’adesione sia una scelta ottimale».
I consiglieri Giorgio Garofalo (Seveso Futura) e Pietro Aceti (Civica Butti) hanno manifestato dubbi.
«A Limbiate sicuramente conviene, per noi non sono così convinto», ha commentato Garofalo.
Il botta e risposta tra Aceti e Mastrandrea
Aceti ha invece puntato l’attenzione sullo spaccio nel Parco delle Groane:
«Il problema è noto. Vorrei capire con questa convenzione quali strumenti andiamo a utilizzare per un pattugliamento del Parco o per rendere questa zona più sicura. Quali sono le intenzioni dell’Amministrazione per tutelare i cittadini? La Polizia Locale non può entrare nel Parco, ma si possono presidiare uscite ed entrate».
Da questo momento in poi gli animi si sono scaldati, con la replica di Mastrandrea:
«A volte mi chiedo se qualcuno ci è o ci fa. Il problema delle Groane fa parte di un altro progetto, che lei ben dovrebbe conoscere».
Duro Aceti:
«Oltre alle basi matematiche, le mancano strumenti per comprendere un testo letto o una frase. Ho fatto più volte richieste su questo argomento e lei mi risponde sostanzialmente che tutta questa convenzione è inutile».
Da lì Mastrandrea:
«La prossima volta le darò i nominativi degli spacciatori che verranno presi, così magari cambierà il suo».
Il dibattito è stato poi interrotto dal presidente del Consiglio comunale Roberto Donghi. E proprio in questo frangente, a microfoni spenti, sarebbe emersa una frase contraddittoria, con Aceti che avrebbe accusato altri di fare uso di sostanze e l’assessore che l’ha invitato a fare nomi e cognomi.
I giorni seguenti alla seduta, Aceti ha deciso di inoltrare una segnalazione al Prefetto:
«L’atteggiamento dell’assessore non è una novità, si qualifica per quello che è. Il suo modo di fare non consente discussioni civili e di lavorare bene. Le sue accuse mi fanno sorridere. Si impara a parlare civilmente quando si hanno cinque anni… La mia frase a microfoni spenti? Ho semplicemente detto che non mi drogo di certo. Non so perché mi dicessero di fare nomi e cognomi, non ho accusato nessuno».
Il commento del sindaco
A riguardo anche il sindaco Alessia Borroni ha detto la sua:
«Sicuramente i toni devono essere più tranquilli. Detto questo la scaramuccia che c’è stata in Aula non mi sembra un valido motivo per disturbare il Prefetto - afferma - L’assessore Mastrandrea ha la mia massima fiducia perché sta facendo un lavoro eccellente».