Il caso di Ilaria Salis arriva in Consiglio provinciale
L'appello da parte del capogruppo di Brianza Rete Comune per la maestra monzese incarcerata in Ungheria da un anno e la denuncia sulle condizioni vergognose con cui è stata portata a processo
Nella seduta di Consiglio di oggi, martedì 30 gennaio, il capogruppo di Brianza Rete Comune, Vincenzo Di Paolo, è intervenuto per rimarcare la contrarietà e lo sdegno rispetto alla vicenda che riguarda l'insegnante monzese di 39 anni Ilaria Salis, attivista antifascista, incarcerata in Ungheria da un anno e mostrata al suo arrivo in un’aula di tribunale incatenata e tenuta al guinzaglio, con manette ai polsi e lucchetti ai piedi.
Il caso di Ilaria Salis arriva in Consiglio Provinciale
"Sono immagini indecenti e inaccettabili - ha dichiarato Di Paolo - sintomatiche di un vergognoso arretramento dello Stato di diritto in un Paese dell’Unione europea. A questo trattamento degradante si somma il mancato rispetto del fondamentale diritto di difesa, posto che, come si apprende da fonti di stampa, alla difesa di Ilaria Salis sarebbe stato impedito l’accesso a basilari atti di indagine."
Secondo Di Paolo, "quanto sta avvenendo a Ilaria Salis e agli altri attivisti coinvolti negli arresti e nei fermi ungheresi deve interessare tutti noi. Perché sul loro corpo si gioca una partita che riguarda la qualità della democrazia nel nostro continente e il tema della tutela dei diritti umani. Un anno di reclusione senza processo, in condizioni estreme, un trattamento violento e di privazione dei minimi diritti umani, in presenza di una sproporzione clamorosa tra fatti contestati e pene previste, costituiscono un segnale di allarme sui rischi che corre l’Europa."
"L’adesione all’Unione europea comporta la condivisione di principi giuridici e di civiltà la cui violazione impegna tutti alla denuncia e al contrasto. Vogliamo ribadirlo anche da qui - ha detto il capogruppo della lista di centrosinistra - dai banchi del consiglio provinciale di Monza e della Brianza. E vorremmo che questo grido di denuncia fosse condiviso e rilanciato da tutti. E che arrivasse dal nostro territorio una voce forte nei confronti del Governo italiano, perché si attivi e intervenga nei confronti di Orban e delle autorità ungheresi, perché siano garantiti e rispettati i più basilari diritti."
"L’Europa che vogliamo - sostiene Di Paolo - non è quella delle catene ai piedi, dell’autoritarismo che limita e comprime le libertà delle persone."
"Vogliamo rinnovare la proposta dell’istituzione del Garante provinciale dei diritti delle persone detenute"
Per il gruppo di Brianza Rete Comune, la vicenda di Ilaria Salis "richiama quella di tante altre persone che – anche in Italia – vedono compressi e non garantiti i propri diritti. Non siamo arrivati al guinzaglio e alle catene attorno al collo, ma la condizione di tanti nelle carceri sovraffollate è drammatica e inquietante. Inquietante, nel senso che – per chi ha modo di vedere e vivere quella realtà – rende inquieta la coscienza."
Di Paolo ha ribadito che:
"anche noi, come istituzione locale, possiamo agire concretamente su questo fronte. Vogliamo rinnovare in questa sede la proposta dell’istituzione del Garante provinciale dei diritti delle persone detenute. È un impegno concreto che noi vogliamo portare avanti."