l'intervista

Verso il Futuro: Sviluppo e Connessioni per gli Aeroporti Lombardi

Al via oggi i lavori per il collegamento tra l'aeroporto di Orio e la città di Milano, l'assessore Terzi parla degli sviluppi per il sistema delle infrastrutture lombardo

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Quattro aeroporti, 51,5 milioni di passeggeri e 730.000 tonnellate di merci movimentate ogni anno. Sono questi i numeri principali del settore aeroportuale lombardo, che collocano la Lombardia al centro di una rete economica che si estende ben oltre i confini regionali. La sfida quindi oggi, per la Regione Lombardia, ed in particolare per l’assessore regionale alle infrastrutture Claudia Maria Terzi, è riuscire a rendere il sistema aeroportuale sempre più interconnesso e collegato con i territori. In questa direzione vanno i lavori che hanno preso il via il 5 febbraio e che collegheranno l’aeroporto di Orio al Serio con le città di Bergamo e Milano. Non solo però, dalle Olimpiadi fino alla Pedemontana, sono molti gli interventi infrastrutturali fondamentali per il territorio che la Regione sta realizzando.

L'intervista all'assessore Terzi

I numeri degli aeroporti lombardi

Ad oggi Milano Malpensa e Orio al Serio sono rispettivamente il secondo e il terzo aeroporto d’Italia in termini di passeggeri con 26 e 16 milioni di persone rispettivamente che nel corso del 2023 sono partiti o atterrati dai loro terminal. Non solo, da Milano Malpensa transitano in media quotidianamente 1.850 tonnellate di merci, e questo insieme alla crescita dell’aeroporto di Montichiari. Quest’ultimo, infatti, ha sposato totalmente la sua vocazione di aeroporto dedicato alle merci, e con le sue 97 tonnellate giornaliere è in grado di intercettare al meglio i flussi provenienti dall’est e dal sud della regione. In tutto più del 67% delle merci trasportate via aereo in Italia e del 26% dei passeggeri che viaggiano da e per il nostro paese passano dalla Lombardia.

Iniziamo dalla notizia del giorno sono stati avviati i lavori per il collegamento ferroviario tra Orio al Serio e la città di Milano ...

Sì, il cinque febbraio il Vicepresidente del Consiglio dei ministri e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini è stato presente per dare ufficialmente l’avvio ai lavori sulla stazione di Bergamo e per il raddoppio ferroviario del tratto Ponte S. Pietro-Bergamo, e con essi anche i lavori per collegare con una nuova linea ferroviaria l'aeroporto di Orio al Serio alle città di Bergamo e Milano. Un nuovo modo quindi, di concepire non tanto e non solo l'accesso al terzo aeroporto italiano in termini di traffico passeggeri, ma una nuova modalità per mettere in connessione tutto il sistema aeroportuale lombardo. Un collegamento veloce da Bergamo a Milano permetterà di migliorare la connessione anche con gli altri aeroporti lombardi: Milano Malpensa con il Malpensa Express; ma anche Linate grazie alla metropolitana. La stazione dell'aeroporto è stata poi pensata, su richiesta di Regione Lombardia, anche per prevedere un possibile sviluppo verso Est, quindi verso Brescia. Insomma, è stata una prima tappa importante di quello che sarà il futuro del servizio ferroviario regionale, la cui efficienza è strettamente legata alla capacità dell’infrastruttura di gestire in maniera adeguata il traffico ferroviario – e in questo senso gli interventi di potenziamento e manutenzione della rete sono indispensabili per ottenere significativi miglioramenti e rendere il trasporto ferroviario sempre più accessibile ed utilizzato.

Restando sempre in tema aeroporti, con la fine dell’anno è stato anche sbloccato il progetto del Masterplan di Malpensa ... Ora come procederanno i lavori?

Regione Lombardia fin dall’inizio ha sposato questo progetto, riconoscendone il valore per il territorio. Siamo convinti che si debba continuare ad investire su Malpensa e sul suo sviluppo, e siamo contenti che il Governo sia stato della nostra stessa idea. Adesso, una volta che avranno messo a terra l’impianto normativo noi saremo pronti a pianificare gli interventi che riguarderanno non solo l’aeroporto ma anche tutto il sistema infrastrutturale che lo circonda. In questo senso si inserisce, ad esempio, l'intervento di Ferrovie Nord sul T2 Malpensa – un investimento rilevante di Regione Lombardia che consentirà di potenziare l’accessibilità ferroviaria all’aeroporto. Supportare lo sviluppo dell’aeroporto è un intervento fondamentale se si pensa che Malpensa da solo oggi movimenta il 67% delle merci di tutta Italia, ed è un dato che prevediamo in crescita, funzionale allo sviluppo del tessuto economico e sociale della Regione e dell’intera nazione.

Quali sono oggi le principali sfide nel settore delle infrastrutture che sta affrontando il suo assessorato?

Aver avuto la possibilità di andare in continuità con il lavoro fatto nella scorsa legislatura per noi è stato fondamentale. Gli ultimi cinque sono stati gli anni del Piano Lombardia e del PNRR, anni particolari che si sono distinti per una grande visione del futuro, e che ci hanno permesso di avviare grandi progetti. Perciò il nostro obiettivo principale sarà quello mettere a terra quanto progettato. Tutto questo senza mai perdere di vista la questione importante legata all’aumento dei costi per il settore delle costruzioni. Ad oggi, abbiamo avuto un aumento medio del 20/25% per ogni cantiere, e riuscire a garantire la copertura economica in questo momento perciò non è cosa da poco. Parallelamente occorre semplificare le procedure normative e in questo senso, la revisione del Codice dei Contratti ha dato una spinta propulsiva fondamentale: minori tempi per la progettazione e per le procedure approvative, peraltro semplificate, possono portare ad una realizzazione delle infrastrutture con tempi più ragionevoli. In ambito regionale inoltre sarà altresì fondamentale anche l’aggiornamento del piano regionale della mobilità e dei trasporti (PRMT), di cui Regione Lombardia si è dotata nel 2016. Siamo al lavoro per completare questo importate adeguamento per cui sono stati avviati specifici studi con il necessario coinvolgimento della società civile.

Sono in cantiere anche le infrastrutture per le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, bisogna aspettarsi dei ritardi vista la difficile situazione a livello di costi?

Per le Olimpiadi invernali del 2026 di Milano-Cortina, occorre ricordare preliminarmente che è grazie alla determinazione di Regione Lombardia – in stretto accordo e collaborazione con tutte le altre istituzioni – che le Olimpiadi invernali si svolgeranno in Italia anche sul nostro territorio regionale. Il tema economico è sicuramente un tema tutt'altro che irrilevante, e il contesto attuale caratterizzato dall’aumento dei costi e da difficoltà di approvvigionamento delle materie prime ha reso sempre più complessa la copertura finanziaria degli interventi e la gestione degli appalti. Per quello che riguarda le opere finanziate da Regione direttamente, cerchiamo di “gestire i costi in casa” con un rifinanziamento secco o, dove non è possibile, con una riprogrammazione. A livello di tempi però devo dire che le opere stanno andando avanti, nel rispetto del cronoprogramma. Per quanto riguarda invece le opere sotto la gestione di Milano-Cortina, in realtà qualche problema in più c’è, un po' per il maggior numero di interventi e un po' perché a livello burocratico i processi e le autorizzazioni sono più complessi e rischiano di rallentare i lavori. Regione Lombardia ha svolto tutte le procedure e concesso tutte le autorizzazioni che le sono state richieste in tempi rapidissimi proprio per evitare problemi connessi alla loro realizzazione. Stiamo lavorando affinché la maggior parte delle opere essenziali allo svolgimento dell’evento olimpico possano essere messe in funzione in tempo, consapevoli della rilevante eredità per questi territori, avendo avuto a disposizione risorse eccezionali che, senza le Olimpiadi, avremmo probabilmente reperito solo in futuro. L’intesa con il Governo però è che ci possa essere una semplificazione da questo punto di vista, come è avvenuto per il Codice dei Contratti. Perciò siamo fiduciosi che l’evento disporrà delle opere di cui necessita.

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