Prigionieri della metrotranvia
Vittime del cantiere in via Milano due ambulanti, la nuova infrastruttura mette a rischio la loro attività. Città Metropolitana fa sapere che "non è possibile modificare il progetto".
Prigionieri della metrotranvia. Insieme alle proteste generali per i ritardi del cantiere, che hanno costretto chi ha un’attività in via Milano a Desio a pagarne le conseguenze, ci sono storie di disagi e mancate attenzioni che potranno ricadere in modo pesante su chi vive lungo l’arteria che sarà attraversata dalla nuova infrastruttura di collegamento con Milano.
Prigionieri della metrotranvia: la storia di Enrico Figini
E’ il caso di Enrico Figini che, con la moglie, da 25 anni fa l’ambulante di generi alimentari. Settimana scorsa, finito il mercato, quando sono tornati a casa con il loro camion, che ha una lunghezza di sette metri e mezzo circa, si sono trovati ostruiti lo spazio di manovra dalle recinzioni del cantiere. Ora basterebbe la buona volontà dei tecnici e di chi lavora per lasciare lo spazio necessario a consentire al lungo camion di essere manovrato, in modo da poter uscire dalla loro proprietà, ma quando saranno conclusi i lavori, la prospettiva è che in centro alla carreggiata i due ambulanti troveranno la sede su cui passerà la metrotranvia, di conseguenza non ci saranno più margini di manovra.
«Questa volta è stato un po’ difficoltoso, abbiamo dovuto insistere e protestare, ma alla fine siamo riusciti ad avere quel passaggio che ci consente di lavorare, altrimenti non sarebbe possibile - afferma Figini - Noi abbiamo un banco di generi alimentari e per mantenerli ci vuole un camion speciale. Quando abbiamo iniziato abbiamo fatto in modo che tutte le condizioni per lavorare al meglio fossero garantite, anche per il nostro mezzo. Abbiamo investito denaro per una rimessa adeguata e calcolato ogni dettaglio per gli spazi che servono e ora ci troviamo in questa condizione, con la prospettiva di non poter più lavorare. Quando dovremo uscire la mattina presto, alle quattro e mezza, o rientrare, a metà pomeriggio, come faremo se non sarà più possibile? Noi non siamo stati espropriati e quando ci siamo resi conto del problema abbiamo cercato di capire».
L'intervento della Polizia locale
Settimana scorsa sono intervenuti anche gli agenti della Polizia Locale per verificare la situazione.
«Di questo dovevano avvisarmi anni fa quando è stato presentato il progetto della metrotranvia - aggiunge - Comunque, parlando con l’ingegner Ruggero Dell’Acqua, di Mm spa, società coinvolta nell’intervento, lui dice che ci sono margini per modifiche, che soluzioni possono ancora essere trovate, ma è il Comune che deve chiederle a Città Metropolitana. Noi, purtroppo, senza un passaggio sulla linea di metrotranvia, in concomitanza con il nostro passo carraio non avremo più agio per le manovre, di conseguenza la nostra attività ne risentirà».
I coniugi hanno anche interpellato il Comune di Desio per trovare una soluzione.
«Abbiamo chiesto un incontro al sindaco, ma ancora non abbiamo avuto risposta - spiegano - Dall’Ufficio tecnico, invece, ci è stato prospettato di lasciare il camion in una piazzola in strada, ma forse non si rendono conto di cosa voglia dire avere un mezzo di quel tipo per gli alimentari. Non si può lasciarlo in strada incustodito. Ci sono delle accortezze particolari a cui attenersi. Ci auguriamo che un confronto sia possibile e che si possa trovare una modalità perché altrimenti con il nostro lavoro non sappiamo proprio come fare».
Le risposte di Città Metropolitana e del Comune
In merito, Città Metropolitana di Milano ha fatto presente che "con protocollo del 19 dicembre 2023 numero 198443, abbiamo risposto al cittadino desiano, titolare di un esercizio di attività ambulante, confermando che il progetto deve rispettare i canoni di sicurezza dettati dalla vigente normativa: “[…] L’accesso dell’automezzo per l’esercizio dell’attività ambulante alla sua proprietà non risulta possibile nella configurazione di progetto, cioè a lavori per la realizzazione della metrotranvia Milano – Seregno ultimati. Non risulta comunque possibile rendere a raso il sedime tranviario nei pressi del suo accesso, per motivi di sicurezza e regolarità dell’esercizio. Come a lei noto - ha scritto - si ribadisce la disponibilità a predisporre un posto auto, situato di fronte alla sua proprietà, eventualmente riservabile dal Comune a tale automezzo".
Il Comune di Desio, da parte sua, ha rimarcato che "non essendo titolare né del progetto, né dell’opera, non è deputato a prendere decisioni in merito, ma costantemente garantisce risposte alle interlocuzioni che sono state sottoposte a Città Metropolitana di Milano e MM spa, oltre a essersi sempre fatto portavoce con le stesse delle varie segnalazioni che arrivavano dai cittadini, nonché dalle attività produttive e commerciali del territorio, attenzionando i problemi e le criticità che di volta in volta sono stati riscontrati".