Ciao "gigante" buono, hai lottato come un guerriero
Una vita difficile ma sempre con il sorriso per il 24enne Youssouf Fofana: era affetto da sindrome di Marfan. I suoi amici hanno organizzato una raccolta fondi per aiutare la sua famiglia e la ricerca
Villasanta e Monza piangono il loro gigante buono, un vero guerriero che ha saputo dispensare sorrisi e buon umore nonostante la sua malattia e che è volato via troppo presto a causa del suo cuore fragile e malato.
Ma il ricordo di "You", così come lo chiamavano i suoi amici, continuerà a vivere nella mente e nel cuore dei tanti giovani che l’hanno conosciuto e gli hanno voluto bene. A tal punto che gli amici hanno organizzato una raccolta fondi sulla piattaforma "gofundme" per aiutare la famiglia a sostenere le spese del funerale e per aiutare la ricerca contro la sindrome di Marfan, della quale il giovane era affetto.
Una morte che lascia senza parole
La morte del 24enne Youssouf Fofana ha sconvolto Villasanta e Monza, soprattutto i più giovani e ha lasciato in tutti loro un grande vuoto. La vita con lui non è stata generosa. "You" nacque in Italia da genitori di origine africana, precisamente della Costa d’Avorio. Aveva frequentato le scuole del paese e in adolescenza aveva giocato a basket prima nel "Team86" e poi nell’Eureka di Monza.
Era un grande appassionato di calcio, tifava Milan e quando poteva andava a vedere le partite casalinghe della "Cosov". Nel cuore di You non poteva mancare la musica: gli piaceva rappare e qualche giorno prima del malore che l’aveva costretto ad un intervento chirurgico era stato assunto alla "Elemaster" di Lomagna (in precedenza aveva lavorato per tre anni alla Ecfop di Monza).
Un destino crudele e beffardo
Un destino crudele e beffardo l’aveva colpito già in giovane età nei suoi affetti più intimi. Quando aveva 8 anni Youseff perse la mamma sempre per la stessa sindrome. Il 24enne, dicevamo, è volato via per sempre domenica scorsa a seguito di complicazioni sorte durante una delicata operazione chirurgica al cuore al quale era stato sottoposto al Policlinico di San Donato milanese, dove era in cura da anni per via della sua patologia. La sindrome di Marfan è una rara malattia ereditaria del tessuto connettivo che causa alterazioni oculari, ossee, cardiache, dei vasi sanguigni, polmonari e del sistema nervoso centrale. Questa sindrome è causata da mutazioni del gene che codifica per la proteina detta fibrillina. Tutto per colpa di un gene che si trova sul cromosoma 15 e che regola la produzione di una sostanza essenziale per la nostra sopravvivenza.
E' cresciuto a San Fiorano
Il giovane, dicevamo, era cresciuto nelle case popolari di San Fiorano insieme al padre e alle due sorelle Amina e Bintu ma era sempre stato seguito da Alessandra Sechi che nel corso degli anni era diventata per lui e per la sua famiglia non solo una «mamma adottiva» ma anche un punto di riferimento. Dal 2020 il giovane aveva vissuto con lei, cioè da quando la donna perse il marito Paolo Passoni, volto conosciuto in paese.
La testimonianza di Alessandra, la sua mamma adottiva
"In realtà conoscevo la famiglia di You ancor prima della morte della mamma - ha sottolineato Alessandra - Poi il nostro rapporto si è rafforzato soprattutto con gli anni. Lo accompagnavo a scuola e poi anche a Judo. Successivamente ha iniziato a giocare a basket al Team86 e un paio di volte a settimana veniva a cena da noi. Dopo la morte di mio marito Paolo gli avevo chiesto se voleva trasferirsi da me e lui accettò. Sono stati anni bellissimi. Nel 2019 e nel 2020 è stato sottoposto a ben due interventi causati dalla sua malattia. Ne era uscito bene e conduceva una vita controllata ma felice. Proprio dopo la seconda operazione decise di rimanere nella mia casa per la riabilitazione. You era amatissimo dai suoi amici che gli sono stati sempre accanto. Era un rapporto di amicizia unico e quasi indescrivibile e per me è stato un figlio".
Alessandra ha ricordato anche gli ultimi giorni di vita del 24enne.
"Tutto è iniziato una decina di giorni fa quando ha iniziato ad accusare dei dolori alla schiena - ha continuato Sechi - Ha contattato subito i medici del San Donato e sabato sera di due settimane fa suo padre l’ha portato al Pronto soccorso dell’ospedale milanese per accertamenti. La situazione è precipitata nel giro di poche ore. Dopo una radiografia è stato trasportato d’urgenza in sala operatoria. Purtroppo delle complicazioni sorte durante l’operazione sono state fatali. L’intervento era delicato, lo sapevamo, ma nessuno si aspettava un epilogo del genere".
La straziante cerimonia di sabato all'area feste
Sabato pomeriggio, mentre i suoi famigliari erano a San Donato per la celebrazione del rito funebre musulmano (il giovane è stato seppellito in un’ala nel cimitero di San Donato dedicata ai fedeli musulmani) i suoi amici, guidati da Valeria Bassani, lo hanno voluto ricordare attraverso una cerimonia organizzata all’area feste di Villasanta.
Per l’occasione gli amici, accorsi in massa in paese, hanno comprato un ciliegio affinché l’Amministrazione comunale provveda a piantumarlo nell’area feste. Durante il week end è stato osservato un minuto di silenzio in ricordo del giovane prima di tutte le gare che hanno visto impegnati gli atleti del "Team86", della "Cosov" e del "Real Villasanta".