Unico al mondo a suonare sulla Grande muraglia
Grande soddisfazione per Gaspare Raule, primo violino della Lake Como Orchestra, e insegnante de «Le note» di Agrate
La musica linguaggio universale, capace di raccontare storia, cultura e tradizioni di un popolo ma anche di affascinare, intrigare e coinvolgere chi di quella tradizione ha pochi e frammentati «assaggi», e nasce dalla voglia di portare un messaggio fatto di note e condivisioni, quella che non può che essere definita «avventura» di un musicista di Bussero, ma molto noto e apprezzato anche ad Agrate.
Unico al mondo a suonare sulla Grande muraglia
Forte di una capacità musicale di non poco conto, si è ritrovato a «imbracciare» il suo violino niente meno che in cima alla Grande Muraglia. Lo racconta con non poca emozione, e un pizzico d’orgoglio:
«Mi hanno detto che mai nessuno aveva suonato sulla Great Wall», dice il busserese (ma in precedenza cernuschese) Gaspare Raule, primo violino di spalla della Lake Como Orchestra, ensemble che riunisce 55 orchestrali di talento, fondata nel 2001 dal maestro Roberto Gianola. Raule è anche un insegnante di musica e una colonna dell’associazione «Le Note» di Agrate dal 2002. Ha partecipato a una straordinaria tournée che ha portato la formazione a girare la Cina in un tour che, dal 24 dicembre al 4 febbraio, ha visto i musicisti italiani tenere 26 concerti in altrettante città diverse. Tra tappe, soste e prove, «siamo stati seguiti, con attenzione e professionalità - racconta Raule - da personale più che qualificato che ci ha aiutato e sostenuto in tutto».
Esperienza unica
Esperienza straordinaria, quella della Lake Como Orchestra, che ha unito la voglia di far conoscere la cultura musicale italiana, e soprattutto la tradizione lirica in un Paese digiuno di esperienza in materia ma affamato di musica, come testimoniano i teatri «grandissimi ed architettonicamente all’avanguardia, dove le nostre esibizioni sono state seguite con attenzione e apprezzamento», alla possibilità di esplorare una realtà affascinante come quella cinese. Un viaggio quindi capace di arricchire chi ha potuto ascoltare i concerti, come pure chi «ha potuto vivere un’esperienza appagante e stimolante», aggiunge Raule, che racconta, con non poca emozione che «al termine della tournée abbiamo avuto la possibilità di recarci alla Grande Muraglia, visione incredibile. Io, e solo io, ho voluto portarmi il violino e ho potuto suonare qualche nota, poche anche perché la temperatura esterna era gelida, ma è stata un’emozione che porterò sempre con me. Le guide poi mi hanno detto che mai nessuno aveva suonato prima sulla Grande Muraglia, esperienza che lascerà davvero un ricordo indelebile».