La battaglia

Nasce il comitato per salvare la farmacia di quartiere

Il Comune di Monza vorrebbe spostarla di quasi un chilometro, ma i residenti di Casignolo sono insorti

Nasce il comitato per salvare la farmacia di quartiere
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«Non toglieteci la farmacia»: è questo l’appello che fanno a gran voce i cittadini di Casignolo a Monza che ora si sono costituiti anche in comitato.

Lo spostamento della farmacia

Nei progetti del Comune c’è di spostare la Farmacia comunale 5 di via Borgazzi 151/155 negli spazi dell’ex Tpm, in via Borgazzi angolo via Gorizia, dove sorgerà la futura Casa della comunità. La farmacia si sposterebbe di circa 800 metri lineari: troppi per le tante persone anziane che hanno in quel punto vendita un riferimento che non si limita ai farmaci ma ha anche un valore sociale. Lo ha sottolineato Giuseppe Tasca della Cooperativa Toti, raccontando la storia del quartiere e ricordando quando – prima che fosse «tagliato fuori» dal raddoppio dei binari della ferrovia - aveva alimentari, una scuola, un asilo parrocchiale... Oggi rimane solo la farmacia, che dal 1971 svolge un servizio fondamentale.

La posizione del Comune

Egidio Riva, assessore al Welfare e Salute, ha cercato di rassicurare i residenti, sottolineando come l’Amministrazione non voglia togliere dei servizi ai cittadini, a maggior ragione nei quartieri più periferici e meno serviti. Ha garantito che potranno essere implementate soluzioni alternative, come la consegna dei farmaci a domicilio o l’apertura di un punto di ascolto e di assistenza sociale. Inoltre, ha aggiunto Maurizio Brambilla, Direttore Generale di FarmaCoM (l’azienda che gestisce le farmacie comunali monzesi), i locali esistenti non sono adatti a ospitare una moderna «Farmacia dei servizi» e l’edificio avrebbe anche alcune problematiche strutturali come la presenza di umidità di risalita. I cittadini però sono stati categorici: benissimo che la Casa di comunità abbia una farmacia, ma allora che sia in aggiunta a quella esistente. La fattibilità di questa proposta andrà però verificata sulla base delle leggi, che impongono limiti legati al numero di abitanti.

Anche la Uil e Italia Viva li appoggia

Dopo l’appello della Consulta e dei residenti contro lo spostamento della farmacia dal quartiere Casignolo in via Borgazzi (verso il centro), anche la Uil Pensionati ha espresso preoccupazione e ha chiesto un incontro urgente al sindaco Paolo Pilotto per ribadire la necessità di non chiudere quel presidio.

«Verso il centro  ci sono già  7 -8 farmacie - ha spiegato la segretaria Uil Pensionati Carmela Tritto - È̀ stato manifestato all'assessore che per un anziano, magari solo o poco autosufficiente, lo spostamento è un problema enorme, ma a fronte di molte domande si è capito che probabilmente l'investimento per la città di Monza si fa sul centro e non sulle periferie, levando anche l'ultimo presidio di prossimità di cui una popolazione anziana avrebbe enorme bisogno».

Dopo le proteste dei residenti, cui si è unita la Consulta e la Uil Pensionati, è nato in settimana anche un comitato Casignolo «La farmacia non si tocca».

Alla battaglia si è unita anche Francesca Pontani, ex consigliera comunale, ormai in aperto contrasto con l’Amministrazione a guida Pd: «Difendiamo la farmacia di Casignolo! Teniamo alta l’attenzione su questa scelta e sosteniamo il comitato appena nato! Italia Viva Monza c’è!», ha detto in aperta opposizione anche con questa decisione della sua ormai ex coalizione.

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