Ora ci si può iscrivere al «Banfi» anche usando un «alias»
Via libera al liceo per chi vuole essere chiamato in modo diverso dall’identità anagrafica. Ma i rappresentanti vimercatesi del Popolo della Famiglia commentano "Decisione ipocrita"
A scuola con la possibilità di farsi chiamare, in tutti i documenti e le attività interne all’istituto, con un nome alternativo a quello anagrafico che più rispecchi la propria condizione.
Ora ci si può iscrivere al «Banfi» anche usando un «alias»
E’ per certi versi rivoluzionario il protocollo approvato la scorsa settimana dal Consiglio di istituto del Liceo Classico e Scientifico Banfi del centro Omnicomprensivo di Vimercate. L’organo, composto da docenti, genitori, studenti e personale Ata, e presieduto dall’ex vicesindaco Roberto Rampi (papà di uno studente della scuola) ha dato il via libera all’attivazione delle cosiddette «carriere alias».
Si tratta di un protocollo riservato, stipulato tra la scuola e lo studente (ma vale anche per insegnanti e personale Ata), che consente alla persona interessata di vedersi riconosciuta la possibilità di modificate il proprio nome anagrafico sul registro, nell’indirizzo di posta elettronica, negli elenchi e in tutti i trattamenti dati dell’istituto.
Per un ambiente di studio inclusivo
«L’obiettivo - si legge nel testo del protocollo licenziato dal Consiglio d’istituto - è quello di favorire la formazione di un ambiente di studio sempre più inclusivo eliminando situazioni di disagio nell’espressione dell’autodeterminazione di genere del singolo e nella prevenzione delle discriminazioni».
Naturalmente la possibilità di essere chiamati con altro nome rispetto al genere riconosciuto sui documenti anagrafici sarà riservato solo a coloro che abbiano intrapreso ufficialmente un percorso di «riattribuzione del genere». Il nuovo nome assegnato sarà quindi alternativo e transitorio (fino al termine del percorso di riattribuzione del genere), al tempo stesso unico. In sostanza al momento del riconoscimento dell’alias l’alunno avrà il diritto di essere riconosciuto solo ed esclusivamente con il nuovo nome.
Un risultato, quest’ultimo, sommato a quello della commissione paritetica e della giornata di cogestione, particolarmente apprezzato dalla componente degli studenti del Consiglio di istituto.
Proposte per aiutare gli studenti
«Il nostro obbiettivo fin dall'inizio è stato quello di provare a creare un ambiente in cui gli studenti si potessero sentire a loro agio e che li aiutasse a scoprire veramente chi sono: tutte e tre queste proposte hanno lo scopo di realizzare ciò - hanno commentato i quattro studenti - La commissione paritetica è un luogo di confronto dove alunni e docenti possono collaborare per il bene del nostro istituto, questa è la base per rendere tutte le componenti della nostra scuola partecipi e interessate al suo funzionamento. La cogestione non è un'iniziativa nata da noi, di fatto è presente già da molti anni. Quest'anno abbiamo deciso che tutti avrebbero dovuto collaborare e sentirsi necessari alla buona riuscita di questa giornata: infatti abbiamo organizzato riunioni aperte a tutti, sia docenti che alunni, per confrontarci e trovare un metodo di organizzazione funzionante, modello utilizzabile anche nei prossimi anni.
La co-gestione rappresenta l'idea che l'apprendimento non derivi solo da parole scritte su libri, ma che è importante ampliare i propri orizzonti e fare sempre nuove esperienze per capire chi siamo davvero e chi vogliamo diventare. Per finire la carriera alias, è una proposta che non è nata effettivamente da noi quattro, ma da una classe: noi l'abbiamo accolta e siamo stati felicissimi di presentarla in Consiglio d'istituto.
Questa pratica, oltre a supportare tutti coloro che hanno intrapreso un percorso assai arduo o che stanno cercando di capire chi sono davvero, è un simbolo per fare capire che il Banfi sosterrà sempre i propri studenti, qualunque sia la loro identità e in qualunque cosa essi si riconoscano, sempre che ciò non vada ad intaccare la libertà altrui. Noi vogliamo che tutti gli studenti non si sentano solo degli scolari, ma soprattutto delle persone, e che siano fieri di frequentare una scuola che li aiuta a fare ciò».
La posizione del Popolo della Famiglia
In merito alle cosiddette carriere "Alias" in queste ore è arrivato il commento dei rappresentanti vimercatesi del Popolo della Famiglia, secondo cui si tratta di una “Decisione ipocrita, con la scusa dell’inclusione propongono ai ragazzi una vana illusione”.
“Abbiamo appreso con un certo sconcerto” dichiarano i rappresentanti brianzoli del Popolo della Famiglia “della decisione del Consiglio di Istituto del “Liceo Classico Scientifico Banfi” di introdurre la cosiddetta “Carriera Alias”.
“Questa scelta” – proseguono i rappresentanti vimercatesi del partito presieduto da Mario Adinolfi – “presa, a quanto pare, anche con l’accordo della componente studentesca,segna una abdicazione al ruolo di educatori, maestri, professori da parte degli adulti che accettano di farsi guidare invece che guidare gli adolescenti in una fase tanto delicata e determinante della loro vita.”
“Si dimentica il Consiglio di Istituto del Liceo Banfi” concludono i pidieffini “di raccontare ai ragazzi del dramma dei “detransitioners”, la marea umana di ragazzi che hanno cambiato sesso prima della maggiore età e ora chiedono conto a genitori e educatori sul perché abbiano consentito alla loro immaturità di prendere decisioni così determinanti e senza ritorno. Una pura follia che è una moda e come altre mode del passato tramonterà, non prima però di aver lasciato segni indelebili sulla pelle dei nostri figli. Come nonne, nonni, padri e madri chiediamo al Consiglio di Istituto di ritornare sulla propria decisione e svolgere quel ruolo di educatori e maestri che è proprio degli adulti”