Un grido di legalità in memoria di Paolo Giorgetti
Il giardino di via delle Grigne intitolato allo studente medese sequestrato e ucciso dalla 'ndrangheta nel 1978. Alla cerimonia anche la mamma e la sorella
A Seregno una numerosa partecipazione di studenti all'inaugurazione del Giardino Paolo Giorgetti fra via delle Grigne e via Valassina, dedicato al giovane studente medese sequestrato e ucciso dalla 'ndrangheta nel 1978.
Giorgetti vittima innocente della 'ndrangheta
Le autorità civili, le associazioni locali, il Consiglio comunale dei ragazzi, gli studenti del liceo Marie Curie di Meda e della scuola media Don Milani hanno partecipato all'inaugurazione del Giardino Paolo Giorgetti, nella mattinata odierna, giovedì 21 marzo, in occasione della Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Presenti anche la mamma della vittima, Augusta e la sorella Roberta che hanno espresso gratitudine al Comune per l'intitolazione. Alla cerimonia anche la preside dell'istituto Curie, Wilma De Pieri, compagna di scuola di Paolo Giorgetti, che frequentava la classe 3 B del liceo scientifico. Con lei altri compagni di scuola.
"Grati a Seregno che lo accoglie"
"L'avergli dedicato un parco, espressione di vita serena dove le persone, soprattutto i bambini, possono trascorrere momenti di spensieratezza, ce lo fa immaginare in una dimensione carica di gioiosità, perché Paolo ora è percepibile anche in questo spazio rigenerato e restituito alla collettività - ha affermato la sorella Roberta - Siamo grati alla città di Seregno che lo accoglie come un figlio, come un fratello. Forse è anche un modo per rendergli giustizia. Quella giustizia che si è vista negare il 9 novembre 1978 quando la sua giovane vita è stata spezzata, proprio nel fiorire degli anni più belli".
"Paolo non si è fermato a quel tragico evento"
La sorella ha sottolineato che l'intitolazione del parco è anche "uno sprone a far fiorire la parte più bella che è in noi per dare spazio alla nostra primavera interiore", quindi ha ricordato che "Paolo non si è fermato a quel tragico evento. Ha continuato a vivere nella pediatria dell'ospedale di Tanguietà in Benin", a lui intitolato e sostenuto dall'associazione costituita dagli amici della famiglia Giorgetti.
I messaggi di speranza dei ragazzi
Durante la cerimonia - introdotta dalla consigliera comunale Susanna Ronchi, presidente della Commissione Legalità - gli interventi del sindaco Alberto Rossi, del giornalista Luigi Losa che all'epoca aveva seguito quei fatti tragici, della preside Wilma De Pieri e di tanti studenti: "Vogliamo crescere giusti e onesti nel rispetto della gente e della Legge, fin da bambini. La mafia non è distante dalla nostra realtà, va combattuta senza paura ogni giorno. La nostra voce per denunciare le ingiustizie. La speranza di avere un mondo migliore è sempre l'ultima a morire", sono alcuni dei pensieri letti nella sentita cerimonia.