Un cervello... nello spazio, «Chirurghi addestrati come astronauti»
ll racconto della 37enne villasantese Vanessa Arrigoni, consulente per la formazione della società DeepBlue
Realtà virtuale e aumentate, simulatori di ultima generazione e l’esperienza di chi lavora in condizioni di stress. Un metodo rivoluzionario, neurochirurghi dell’ospedale «Besta» di Milano addestrati e allenati per gli interventi in sala operatoria come se dovessero andare per molti mesi nello spazio. Gran parte del merito è anche di una villasantese che ha deciso di fare della sua più grande passione coltivata fin da piccola, quella per il volo, un vero e proprio lavoro seppur con sfumature diverse.
Un cervello... nello spazio
La protagonista della bellissima storia professionale che vi stiamo per raccontare è la 37enne Vanessa Arrigoni, figlia di Claudio, quest’ultimo volto conosciuto in paese per essere il presidente provinciale dell’Associazione nazionale mutilati ed invalidi di guerra e fondatore e presidente della sezione di Villasanta delle famiglie e dei caduti e dispersi in guerra. Finalmente, dopo tante storie raccontate in passato anche dal nostro Giornale di «cervelli in fuga», la storia della 37enne è in netta controtendenza: Arrigoni ha infatti deciso di rimanere a lavorare in Italia seppur in un settore di nicchia. Lei, infatti, ha competenze professionali che la potrebbero portare in tutto il mondo in un settore che, dopo giorno, sta diventando sempre più importante e determinante, quello della formazione.
«Mi sono laureata in managment a Milano ma fin da piccola ho sempre coltivato in cuor mio la passione per l’aeronautica - ha sottolineato la 37enne - Insomma sognavo di volare ma mi sono ritrovata, in università, a fare corsi di gestione di organizzazioni ad alto rischio che mi hanno appassionata. Stiamo parlando di diversi settori: nucleare, sanitario, nucleare. E così sono riuscita a coniugare la passione per questo mondo con il lavoro».
Anche grazie alle sue competenze la società per la quale la consulente lavora, la «Deep Blu» organizza corsi di formazione complessi riuscendo a coniugare Spazio e neurochirurgia dando vita ad un progetto innovativo che guarda al futuro della neurochirurgia. Si tratta di un progetto nato dalla collaborazione tra l’Istituto Neurologico, la scuola di Specializzazione in Neurochirurgia dell’Università degli Studi di Milano, la Fondazione Heal che sostiene la ricerca neuro-oncologica e Deep Blue, PMI italiana di ricerca e formazione selezionata dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) per l’addestramento della nuova classe di astronauti. L’azienda è specializzata nell'ambito dei Fattori Umani e della Sicurezza, con esperienza nel settore dell'aviazione e dello spazio.
In sala operatoria come su una navicella spaziale
Insomma in sala operatoria come su una navicella spaziale, pronti a ogni eventualità, preparati ad affrontare situazioni di emergenza, ma sempre concentrati sul paziente: così gli studenti della scuola di Specializzazione in Neurochirurgia si prepareranno a diventare i neurochirurghi del futuro grazie al Progetto Astro-nets.
«L’addestramento che proponiamo sfrutta le metodologie e le lezioni apprese dall'addestramento degli astronauti per migliorare e innovare la formazione dei neurochirurghi, con un focus particolare sullo sviluppo di competenze trasversali e sulla gestione di situazioni complesse e ad alto rischio - ha sottolineato Arrigoni - L’obiettivo è quello di formare neurochirurghi d’eccellenza, fornendo loro gli strumenti necessari, teorici e tecnologici, per il lavoro in sala operatoria, come il simulatore neurochirurgico, per far fronte a ogni tipologia di operazione con maggiore consapevolezza e creare un hub di informazioni e casi studio dal quale i neurochirurghi potranno attingere, confrontando teorie e tecniche operatorie. Il nostro obiettivo è quello di andare oltre il semplice allenamento, sopratuttto per il fatto che abbiamo a che fare con chirurghi neurologici, astronauti, e piloti che hanno alle spalle molta esperienza e che hanno in comune il fatto che hanno sulle loro spalle la responsabilità delle vite altrui: non ci limitiamo ad esercitazioni su manichini ma simuliamo scenari complessi».
Il legame tra la formazione degli astronauti e quella dei neurochirurghi risiede infatti nell'applicazione di tecniche e approcci formativi avanzati e innovativi e si basa su alcuni elementi chiave: ambienti ad alto rischio, addestramento basato sull'esperienza immersiva per sviluppare competenze chiave come il lavoro di squadra, la comunicazione, la risoluzione dei problemi, il processo decisionale e la gestione dello stress in un ambiente ostile, simulatori e tecnologie avanzate, formazione sulle abilità non tecniche e adattamento a situazioni impreviste.
( nella foto Vanessa Arrigoni, Deepblue _Credit Fabio Lovati, Deepblue)