Rivoluzione in vista

Monsignor Provasi va in pensione: incognita sul suo successore

Dopo 17 anni cambierà l’arciprete di Monza

Monsignor Provasi va in pensione: incognita sul suo successore
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Il 24 febbraio Monsignor Silvano Provasi ha compiuto 75 anni. E si è immediatamente affrettato a scrivere all’Arcivescovo di Milano, Mario Delpini, per rassegnare le proprie dimissioni e passare il testimone, come previsto dalle procedure della curia milanese.

Monsignor Provasi va in pensione

Senza grossi proclami né sbandieramenti, coerentemente con la cifra stilistica che ha segnato la sua arcipretura presso il Duomo di Monza. Era giunto alla parrocchia di San Giovanni Battista nel 2007, subentrando a Monsignor Dino Garboldi. Nato ad Arconate, ha svolto a lungo il proprio magistero a Busto Arsizio (1991-2000), dove ama tornare saltuariamente per celebrare cresime e prime comunioni. Ha ricoperto poi la carica di Vicario episcopale per la Zona Pastorale V di Monza e decanati limitrofi (2000-2007), che lo ha affermato come personaggio di riferimento in virtù delle capacità relazionali e pastorali.

Incognita sul suo successore

Ora, dopo diciassette anni, in Duomo è pronta una sorta di piccola rivoluzione. «L’Arcivescovo mi ha confermato nel mio incarico fino al 1 settembre, poi deciderà», si è limitato a commentare con tranquilla sobrietà, in attesa di tempi più opportuni. Non è chiaro chi siederà alla sua scrivania, ma di sicuro avrà tra le mani un’eredità pesante per carichi di lavoro e responsabilità. Com’è naturale che sia per chiunque decida di prendere in mano le redini di una parrocchia tanto celebre e ambita, con tutte le problematiche che inevitabilmente ne scaturiranno.

Il futuro di don Provasi

Per Don Silvano, invece, la possibilità di stazionare nell’orbita della basilica ancora per qualche tempo, come già era avvenuto nel caso del suo predecessore. Per agevolare il più possibile un delicato momento di transizione, in fondo. Aperto al dialogo con le comunità parrocchiali, in costante contatto con quelle ortodosse, musulmane, cattoliche di rito bizantino, latino-americane e asiatiche distribuite sul suolo monzese, si è innegabilmente distinto negli anni per l’attivismo sul fronte culturale.

Il Duomo è tornato a splendere

Durante il suo mandato è tornato a splendere il Museo e Tesoro del Duomo di Monza, che sotto la gestione della Fondazione Gaiani ha a cuore la tutela, la conservazione e la valorizzazione dello straordinario patrimonio storico-artistico del Duomo. Senza dimenticare i lunghi restauri che hanno restituito gli affreschi degli Zavattari nella cappella di Teodolinda all’antico splendore. E in tema di campagne di restauro, non è possibile tacere quelle che hanno recentemente “ripulito” la facciata della basilica da oltre un secolo di sporcizia e inquinamento. Un’attenzione alla storia della città e della sua chiesa più nota mai fine a sé stessa, sfociata spesso in prodotti editoriali ed eventi culturali pensati tanto per specialisti quanto per un pubblico di più largo consumo. In questa direzione si è mossa la promozione del «Bollettino del Duomo di Monza», organo della parrocchia a disposizione di tutti fedeli. O anche il ciclo di conferenze «Il Duomo racconta», giunto alla tredicesima edizione.

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