"Itti": Lucio Boscardin lancia il nuovo testimonial del "Made in Italy"
Il designer, papà del "Ciao" di Italia '90, ha svelato la sua ultima opera: "Un elogio alle eccellenze del nostro Paese"
"Itti", un elogio all’italianità. Si può tradurre così l’esposizione organizzata nei giorni scorsi da Lucio Boscardin, il designer residente a Camparada celebre per aver dato vita a "Ciao", l’iconica mascotte dei Mondiali di Italia ‘90.
"Itti", testimonial del "Made in Italy"
L’artista, martedì scorso, ha svelato la sua ultima opera: "Itti - Amico Italiano". Vestito con il tricolore, avrà il desiderio di valorizzare, capire, esprimere e diffondere al meglio tutto il sapere dell’italianità acquisita. Organizzato in sei plance giganti dove in ognuna, questo nuovo "amico dell'italianità" evidenzierà i collegamenti con le varie eccellenze del Bel Paese:
"E’ possibile declinare l’opera in tutte le sfumature dell’eccellenza italiana: le bellezze diffuse, l’arte insuperabile, la scienza, lo sport e la gastronomia - spiega Boscardin, che su “Itti” sta lavorando ormai da quattro anni partendo proprio dalla forma di “Ciao” - Il desiderio di “Itti” sarà quello di essere un piccolo riconoscimento di testimonianza a coloro che per inclinazioni umane, sociali e professionali hanno contribuito a rendere il nostro Paese sempre più attraente".
La mostra a Camparada
L’inaugurazione della mostra, avvenuta non a caso nella settimana dedicata al “Made in Italy”, è avvenuta dinanzi a un nutrito pubblico e alla presenza delle istituzioni comunali e regionali. Presenti, infatti, il sindaco Mariangela Beretta, l’assessore Evi Artesani, il consigliere regionale Jacopo Dozio e il presidente del Consiglio regionale lombardo, Federico Romani, che ha ricevuto un modellino omaggio proprio dal designer:
"Lucio è un artista che con le sue opere dà lustro all’Italia, ma ancor prima a Camparada - le parole del sindaco - Con esse è in grado di trasmettere tutta la sua passione nei confronti del nostro Paese. Lo ringrazio a nome di tutta la cittadinanza: per tutti noi la sua presenza e il suo lavoro sono motivo di orgoglio".