«Vuoi svincolare tuo figlio? Devi pagare»
A denunciare il fatto è stato il padre del calciatore lentatese Elia Garlate, che a dicembre aveva chiesto di uscire dal Rovellasca
Se vuoi svincolare tuo figlio… devi pagare. Questa la richiesta fatta al padre dell’ormai ex giocatore del Rovellasca Elia Garlate, classe 2003 di Lentate. A dicembre aveva chiesto lo svincolo dalla società rossoblù e il papà, per ottenere la liberazione, si era visto chiedere una somma in denaro da parte di un dirigente della società.
«Vuoi svincolare tuo figlio? Devi pagare»
La denuncia da parte della famiglia del calciatore agli organi federali ha portato in questi giorni alla pronuncia della sentenza da parte della Corte Federale. Questa la sanzione pubblicata dal Comunicato Ufficiale 475/AA firmata dal presidente della Figc Gabriele Gravina: «Tre mesi di inibizione per Stefano Prandina, all’epoca dei fatti direttore sportivo tesserato per la società Rovellasca, in violazione dell’articolo 4, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva, sia in via autonoma che in relazione a quanto previsto e disposto dagli artt. 45, comma 1, e 46, comma 2, del Regolamento della L.N.D., per avere, nel corso della stagione sportiva 2023-2024, subordinato la concessione dello svincolo al calciatore Elia Garlate al pagamento di una somma di denaro; 200 euro di multa al Rovellasca per responsabilità oggettiva ai sensi dell’art. 6, comma 2, del Codice di Giustizia Sportiva, in quanto società per la quale all’epoca dei fatti era tesserato Stefano Prandina».
A illustrare meglio quanto avvenuto è stato proprio il papà del giocatore, Fabio Garlate: «La sentenza della Corte Federale spiega già bene quanto successo. A dicembre abbiamo chiesto lo svincolo per mio figlio e come risposta mi è arrivato un messaggio su WhatsApp in cui mi venivano chiesti soldi. Ovviamente ho replicato che non ero disposto a pagare e ho denunciato quello che era successo agli organi competenti. Mi sembrava la cosa giusta da fare, sono convinto che lo sport a questi livelli deve trasmettere valori importanti, oltre al fatto che pagare per avere lo svincolo non è una cosa lecita».
Garlate non ha esitato a segnalare quanto accaduto: «Sento dire in giro che sono tanti i genitori che hanno questo problema, ma poi in pochi fanno veramente qualcosa. In questo caso, credo anche un po’ ingenuamente, c’era qualcosa di scritto che testimoniava la richiesta di denaro. E non era giusto, secondo me, lasciar correre. Ora mio figlio ha solo tanta voglia di tornare a giocare la prossima stagione e divertirsi».