Rifiuti, l’orizzonte è una gestione pubblica?
Intanto la situazione immondizia per le strade resta critica
Nel 2022 ogni monzese ha prodotto 404 chili di rifiuti, di cui 293 differenziati (72%). In totale la città ha prodotto 49309 tonnellate di rifiuti, di cui 35709 differenziati. Sono i dati elaborati dall’Ispra nel 2023 e contenuti nella Carta della qualità del servizio integrato di gestione dei rifiuti urbani a Monza, approvata il 28 maggio dalla Giunta Pilotto, su proposta dell’assessore Giada Turato.
Rifiuti, l’orizzonte è una gestione pubblica?
Un atto dovuto, per legge, secondo le indicazioni di Arera (l’Autorità di regolazione delle reti dei servizi), che regola i rapporti tra il Comune e il concessionario del servizio (la ditta Sangalli) e soprattutto sancisce diritti e doveri dell’Amministrazione, del concessionario e dei cittadini-utenti. I servizi erogati che rientrano nell’ambito di applicazione delle nuove disposizioni di Arera sono la gestione tariffe e il rapporto con gli utenti; l’attività di raccolta e trasporto; l’attività di spazzamento e lavaggio delle strade, compresa l’ attività di gestione della piattaforma ecologica comunale. La Carta -che è stata redatta dall’impresa Sangalli di concerto con gli uffici comunali, secondo le disposizioni di Arera- la si può trovare sul sito www.monzapulita.it o sul sito www.comune.monza.it o presso gli uffici Comunali di via Procaccini 15 o presso il gestore Impresa Sangalli, in viale Enrico Fermi 35.
Un momento di riflessione
Un atto dovuto per legge, si diceva, ma che arriva in un momento di riflessione, diciamo così, dell’amministrazione rispetto alla gestione dei rifiuti. Il contratto con l’impresa Sangalli ha durata di 5 anni a decorrere dal 1 giugno 2021, con opzione di estensione di ulteriori 2 anni condizionata al raggiungimento dell’obiettivo prefissato del 70% di raccolta differenziata ed all’esito complessivamente positivo delle indagini di customer satisfaction sull’esecuzione dei servizi erogati la cui valutazione e realizzazione, nel secondo, terzo e quarto anno di esecuzione dei servizi, sarà realizzata dal Comune.
Al di là degli esiti della indagine sulla customer satisfaction, non è un mistero che sia nella maggioranza che nell’opposizione sia tornata ad affacciarsi l’idea di tornare a una gestione totalmente pubblica dei rifiuti. Diversi gli attori papabili.
Ipotesi ACinque?
Trent’anni fa, al tramonto della gestione Igm e in piena emergenza rifiuti (sindaco Moltifiori), il Comune aveva ipotizzato di affidare la gestione dei rifiuti all’Agam, che infatti aveva assunto ingegneri del settore. Il progetto poi non andò avanti.
Oggi Acinque (erede dell’Agam) opera anche nei rifiuti, ma a Como (dove ha anche un termovalorizzatore). Nel suo dna c’è la grande esperienza di mamma A2A, con gli impianti di Milano e Brescia.
In Brianza operano Cem Ambiente (Vimercatese) e Bea (Brianza Energia Ambiente) che ha sede e termovalorizzatore a Desio, reti di teleriscaldamento a Desio, Bovisio Masciago, Varedo e Nova Milanese e fa servizio rifiuti in 84 Comuni. Infine, c’è chi ipotizza una discesa in campo, nel settore rifiuti, di Brianzacque, che però opera nel solo settore idrico. In ogni caso, il disegno potrebbe essere quello di una grande multiutility brianzola dei servizi.
Intanto resta il nodo immondizia nelle strade
Cataste di sacchi colmi di rifiuti, ma non solo. A Monza capita anche di vedere, a ridosso di portoni d’accesso di residente private, cassette di frutta e verdura, abbandonate, così come sacchi neri e di altre tipologie non previste dalla raccolta differenziata. In centro la situazione spazzatura continua ad allarmare residenti e avventori che, a ogni ora del giorno, si trovano costretti a dover fare lo slalom tra i cumuli di sacchi lasciati a ridosso di muri e cancellate. In molti si chiedono se il problema sia riconducibile all’impresa oppure se sia colpa di chi non espone in maniera corretta l’immondizia. L’assessora all’Ambiente Giada Turato, allertata da gruppi di residenti, ha assicurato che avrebbe svolto le necessarie verifiche.