A Burago

«Mio figlio sta male, mi servono soldi» Truffatrice notturna colpisce i fornai

Visitati diversi panifici tra Burago, Ornago, Bellusco e Busnago: la donna dice di essere una cliente abituale

«Mio figlio sta male, mi servono soldi» Truffatrice notturna colpisce i fornai
Pubblicato:

«Mio figlio sta male, mi servono 50 euro per comprare una bombola di ossigeno al più presto». Una frase che lascerebbe di stucco chiunque, ripetuta almeno una decina di volte davanti a diversi commercianti negli ultimi giorni. Anzi, nelle ultime notti, perché la giovane truffatrice protagonista di questa brutta storia ha cercato (in qualche caso riuscendoci purtroppo...) di raggirare quelle attività della zona che aprono i battenti proprio quando tutti sono ancora a dormire. Come i panifici, ad esempio.

«Mio figlio sta male, mi servono soldi» Truffatrice notturna colpisce i fornai

Cinque, come minimo, i forni che negli ultimi giorni hanno ricevuto la visita della donna, descritta come una ragazza giovane e ben curata, sulla 30ina, pronta a mettere di mezzo anche la salute di un fantomatico bambino pur di spillare qualche soldo a quelle persone di buon cuore che hanno creduto al suo racconto.

«Erano le 4 del mattino, ero qui in bottega a preparare il pane, come al solito, quando sento il telefono squillare all’improvviso - racconta Marcello, titolare del panificio “Marcello Pane & Bontà” di piazza Matteotti, a Burago - Dall’altro capo sento la voce concitata di una donna che mi chiama per nome e mi dice di essere una nostra cliente abituale. Mi dice che le servono 50 euro per comprare urgentemente in farmacia una bombola d’ossigeno per il figlio che sta male e che a quell’ora non sapeva proprio dove andare a trovare i soldi. Ovviamente mi sono preoccupato, anche perché chi non lo sarebbe stato in un contesto come quello... Preso dalla compassione le dico che va bene e infatti dopo qualche minuto bussa alla porta sul retro della bottega per ritirare i soldi che, mi dice lei, mi avrebbe ridato l’indomani quando sarebbe venuta a prendere il pane come tutti i giorni».

La tecnica è sempre la stessa

Il mattino seguente, però, della ragazza nessuna traccia. Ma non è tutto, perché parlando con alcuni colleghi Marcello scopre che non è stato l’unico a ricevere la particolare richiesta. Altri panettieri erano stati «visitati» poco prima o poco dopo anche a Ornago, Bellusco, Busnago e Cornate. E non è escluso che l’elenco possa essere più lungo. La tecnica è sempre la stessa: la telefonata per impietosire, la storiella del bambino malato e infine la richiesta di denaro.

«Qualcuno ha lasciato dei soldi, qualcun altro non si è fidato e ha mandato via questa donna, che sicuramente non ha agito da sola ma con qualche complice - prosegue il titolare del panificio - Anche perché è andata a colpo sicuro, sapeva bene dove e chi trovare in ogni forno. Da quello che abbiamo saputo non è la prima volta che accadono episodi simili».

Pare infatti che qualche mese fa a finire nel mirino di questa persona erano state le farmacie di turno aperte nella fascia notturna, dove chiedeva dei soldi per fare benzina dopo essere rimasta in panne.

«L’aspetto che lascia più amaro in bocca non è tanto quello legato ai soldi, quanto più che ci siano delle persone pronte a tutto pur di “fregare” il prossimo, mettendo di mezzo anche la salute dei bambini - conclude il titolare del panificio di Burago - Ci tengo comunque a raccontare quanto accaduto più che altro per mettere in guardia i colleghi della zona e tutte quelle attività aperte di notte, cui rivolgo l’invito di prestare la massima attenzione».

Seguici sui nostri canali
Necrologie