Monza

«Salviamo l’ex lavatoio»

L’edificio liberty è chiuso da decenni, il Comune per ora non ha i soldi 

«Salviamo l’ex lavatoio»
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E’ un pezzo pregiato della Monza liberty di inizio Novecento, come le tettoie del mercato del bestiame, e, esattamente come le tettoie di via Procaccini, sta andando in rovina. L’edificio del lavatoio all’angolo tra le via Agnesi e Marsala, dove un tempo chi non aveva i servizi a casa poteva fare un bagno, una doccia o lavare i vestiti, ha trovato nel neonato comitato Borgo Milano, che fa capo al quartiere San Carlo, un nuovo “sponsor”.

«Salviamo l’ex lavatoio»

«Il nostro intento -spiega Anna Brambilla, fra i promotori- è quello di valorizzare il quartiere, i suoi punti storici, la sua conoscenza. Siamo pieni di edifici storici: fabbriche ed edifici dismessi, anche volendo lasciar perdere l’ospedale vecchio e l’ex Enel, per i quali valgono senz’altro discorsi particolari, ben oltre le forze le competenze di un comitato».
L’immobile frontale sull’angolo (500 mq) è il meglio (o sarebbe meglio dire il meno peggio) conservato; il cortile e la stecca di bagni pubblici su via Agensi sono in fatiscenza. Uilizzato fino alla metà degli anni Ottanta, il lavatoio, di proprietà comunale, fu poi sede di alcune associazioni fino all’abbandono completo. Negli ultimi anni, di quando in quando, vi sono stati trovati a dimorare senzatetto.

Una struttura da recuperare

«La struttura -prosegue Brambilla- andrebbe recuperata in toto, magari un pezzo alla volta, e resa disponibile per il quartiere. Negli utlimi anni abbiamo perso il teatro San Carlo, il dopolavoro Cgs, l’ospedale s’è praticamente trasferito. Molte attività commerciali di conseguenza hanno chiuso».
Un sollievo l’ha portato senz’altro l’insediamento, in parte della ex Cgs, delle succursali del liceo Porta e del liceo Zucchi. Il lavatoio resta lì: «Crediamo che valga la pena cominciare a parlarne. Non per trasformarlo in centro civico ma per insediarvi realtà a servizio del quartiere. Una sala di studio, spazi di incontro, coworking, luogo di socializzazione per anziani, magari un ristoro, un miniauditorium oltre al cortile. La stecca su via Agnesi potrebbe far comodo alla Croce Rossa, che è lì dietro. Ricordo che ne parlammo già in un incontro con l’assessore all’Urbanistica Marco Lamperti e l’assessora ai quartieri, Andreina Fumagalli».

E' nel Piano delle opere pubbliche

«Il recupero del lavatoio è nel Programma triennale delle opere pubbliche -spiega Lamperti – ed è inserito proprio nel 2024-. Ma il finanziamento dell’operazione deve avvenire tramite alienazioni. Se non si vende qualcosa prima, non ci sono i soldi. Salvo che si modifichi la fonte di finanziamento, nei prossimi mesi. L’investimento previsto è di 1 milione e 100mila euro. Ma non è tra le priorità più urgenti».

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